martedì 29 settembre 2009

Il vulcano Anak Krakatoa in eruzione

 

Questa esplosione sul cratere del vulcano Anak Krakatoa (sorto sulla caldera del vulcano Krakatoa) ha lanciato in mare rocce del diametro di 1 metro. L’onda d’urto si propaga sui fianchi del vulcano producendo una nube di polveri. La parte più alta del pennacchio di cenere arriva ad un’altezza di oltre 2 chilometri. Chi ha realizzato il filmato afferma che questa esplosione si è percepita ad una distanza di 3000 chilometri, come quella del Krakatoa nel 1883 e che la barca si è capovolta quando l’onda d’urto l’ha raggiunta dieci minuti dopo. L’affermazione è forse un po’ difficile da credere, perché l’entità dell’esplosione non sembra poi così catastrofica. Resta comunque un fenomeno spettacolare.

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Guerra dei browser: Internet Explorer continua il suo lento declino.

 

Da uno studio apparso sul sito Arstechnica, si evince che il lento declino del browser della Microsoft, Internet Explorer, continua il suo lento, ma inesorabile, declino. Incalzato da altri browser come Firefox, Opera, il nuovo Google Chrome, e il veloce Safari.

Nel grafico possiamo vedere le percentuali dei browser più usati secondo le statistiche raccolte nel mese di agosto 2009.

Possiamo vedere come Internet Explorer è sceso al 66,97% contro il 67,68% del mese di luglio, con una diminuzione del 0,71% in un solo mese. Firefox invece passa dal 22,47% del mese di luglio al 22,98% di agosto, con un aumento del 0,51%.

Un cambiamento di queste proporzioni di gradimento tra browser potrebbe cambiare nel mese di ottobre 2009 in occasione dell’uscita del sistema operativo Windows 7 della Microsoft che, per default, integra il browser Internet Explorer versione 8.0. In ogni caso sembra difficile che le cose possano cambiare significativamente, perché attualmente anche le altre versione di Internet Explorer vengono usate perché sono integrate nei sistemi operativi Microsoft.

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lunedì 28 settembre 2009

Spettacolari fotografie aeree con aeromodelli

 

Openflight.it è il sito internet di due insegnanti con la passione degli aeromodelli. Hanno avuto una grande idea: unire la versatilità degli aeromodelli con la potenza delle moderne fotocamere digitali. Occorre considerare che gli aeromodelli più moderni sono in grado di volare per grandi distanze e di atterrare in spazi molto ridotti. Questo li rende molto più convenienti rispetto alle riprese fotografiche e filmate realizzate con veri aerei, oltre ad avere un basso impatto ambientale e un costo considerevolmente più ridotto.

I due insegnanti hanno fatto in modo che i loro aeromodelli siano in grado di decollare ed atterrare in qualsiasi luogo e con le condizioni metereologiche più avverse. Le loro missioni di volo vengono pianificate nei dettagli, studiando a priori i passaggi e le traiettorie, non viene lasciato nulla al caso, in questo modo riescono ad effettuare missioni molto impegnative come quelle realizzate in cima all'Etna, o durante gli incendi…

Le foto ottenute sono davvero di qualità, come possiamo vedere negli esempi presentati di seguito:

Il Cratere Centrale dell’Etna.

 

Foce del Simeto (CT)

 

San Vito lo Capo (PA)

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Una turbina eolica in PVC

 

Questa interessante turbina eolica è stata realizzata in maniera davvero notevole da un appassionato. Le pale hanno un diametro di 2,2 metri e sono fatte in PVC. Nel filmato ne possiamo osservare il funzionamento, insieme ad altri dettagli costruttivi sia della turbina, sia dell’impianto elettrico a cui è collegata. Si tratta di una turbina eolica ad asse orizzontale ed è in funzione a Pescara a partire già dal 16 febbraio del 2008.

Il sistema di controllo della turbina eolica è costituito da un circuito montato in una scatola sistemata nella torre della turbina. Questo circuito controlla voltaggio, corrente elettrica e giri al minuto della pala in tempo reale e manda i dati attraverso un modulo wireless direttamente al computer che li mostra sullo schermo. I dati vengono conservati in un database MySQL per essere analizzati in seguito.

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Minimo comune multiplo

 

La nozione di minimo comune multiplo (abbreviato in m.c.m.) è molto importante nello studio della matematica, perché permette, ad esempio, di poter calcolare la somma algebrica di due o più frazioni con denominatore diverso. In questo filmato possiamo vedere una spiegazione completa del minimo comune multiplo a partire dalla nozione di numero primo, la scomposizione di un numero in fattori primi e infine il minimo comune multiplo vero e proprio.

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domenica 27 settembre 2009

Non sottovalutare il lato oscuro del cagnolino!

 

Qualcuno si è passato il tempo di vestire un cane con un costume di Dart Fener (o Vader). Il cane non sembra molto contento. Speriamo che non abbia gli stessi poteri del personaggio che rappresenta, altrimenti il padrone sarà già soffocato! ;-)

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La Via Lattea fotografata per intero

 

Questa stupenda immagine della nostra galassia, la Via Lattea, è stata ottenuta da un collage di numerose fotografie. L’immagine, che è stata realizzata dal Gigagalaxy Zoom Project, un progetto dell’ESO, è ottenuta dall’unione di molte immagini che sono state raccolte in diversi mesi tra il 2008 e il 2009 da alcune posizioni geografiche che vantano il cielo migliore del mondo, come il deserto di Atacama (nell’emisfero Sud) e le isole Canarie (nell’emisfero Nord). Questa visione di insieme ha una ampiezza di 180 per 360 gradi.

Il risultato finale è davvero incredibile. Un disco sottile di stelle con una fascia equatoriale frastagliata di polveri e gas e con un ispessimento centrale in corrispondenza del nucleo. In basso a destra le due piccole macchie sono le galassie satelliti della Via Lattea: la Grande e la Piccola Nube di Magellano.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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Talete, il primo vero matematico


Intorno al II millennio a.C. le civiltà egizia e babilonese sono in declino e lentamente nasce una nuova civiltà, la civiltà ellenica, che diventerà la grande civiltà greca.
Il primo passo di questa nascente civiltà è quello di assimilare le varie conoscenze dei popoli con cui viene a contatto, in particolare Babilonesi, Egizi, Sumeri e Fenici. Intorno al VII secolo a.C. la geometria è ancora una scienza primitiva e poco precisa, ma fa il suo ingresso nella storia il primo vero matematico, Talete di Mileto.
Della vita di Talete si sa ben poco: la sua data di nascita, 624 a.C., e la sua nazionalità sono incerte. Nato da nobili e ricchi genitori, inizialmente fa il commerciante, un'attività che gli permette di diventare ricco e soprattutto di intraprendere molti viaggi, alcuni dei quali in Egitto. La sua attività e i molti viaggi gli permettono ai stabilire relazioni commerciali con gli altri popoli, presso i quali allarga le sue conoscenze e il suo pensiero. Si interessa a tutto; infatti studia le diverse tendenze culturali, politiche e scientifiche e diventa un esperto commerciante, politico e scienziato. Lo affascinano gli studi geometrici e in Egitto scopre come misurare l'altezza delle piramidi e la distanza delle navi nel mare. Calcola l'altezza delle piramidi sfruttando la conoscenza delle similitudini:
"Quando l'ombra del mio corpo è uguale all'altezza del mio corpo", disse Talete, "misurate l'ombra della piramide, sarà uguale alla sua altezza".
Fonda la geometria deduttiva, fa altre importanti scoperte e dà alla geometria un ordine e una ragione logica che ne fanno un insieme ordinato e logicamente coerente di conoscenze: è il primo passo verso la trasformazione della geometria in scienza. A differenza dei suoi maestri, decide di divulgare le proprie conoscenze; è di Talete il primo trattato di geometria, il libro che trasforma ufficialmente la geometria in una scienza logica e coerente.

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sabato 26 settembre 2009

Il caso e l’origine della vita

 

Poniamoci una semplice domanda: nelle condizioni della Terra di 4 miliardi di anni fa, che probabilità c’erano che nascesse la vita?

La risposta “la vita era inevitabile perché noi siamo qui” non è una vera risposta. E’ ovvio la vita ha avuto origine e la nostra stessa esistenza è qui a dimostrarlo. Ma doveva necessariamente avere origine? In altri termini, la nascita della vita, da un brodo chimico o da qualunque cosa fosse, era inevitabile purché passassero milioni di anni?

Nessuno conosce la risposta. L’origine della vita può essere stata un puro e semplice colpo di fortuna, il frutto fortuito di un processo chimico straordinariamente improbabile, un evento così inverosimile che non capiterà mai una seconda volta nell’intero Universo. Oppure potrebbe essere stata un evento banale e predeterminato come la crescita di un cristallo di sale. Come facciamo a sapere quel è la visione giusta?

La vita sulla Terra si basa su una serie di molecole molto complesse, con strutture accuratamente modellate. Anche negli organismi più semplici il DNA contiene milioni di atomi e la loro esatta sequenza è cruciale. Non si può avere una sequenza casuale, perché il DNA è il “manuale di istruzioni” in base al quale si sviluppa l’organismo. E’ sufficiente cambiare pochi atomi perché la struttura dell’intero organismo sia a rischio. Se ne cambiamo troppi, l’organismo non si forma affatto.

La situazione è simile alla sequenza di parole di un romanzo. Se si cambia qualche parola a caso qua e là, è facile che il testo ne esca stravolto. Se si rimescolano tutte le parole, con ogni probabilità quello che viene fuori non è più un romanzo.

Esisteranno altri romanzi con parole simili in combinazioni diverse, ma l’insieme delle sequenze di parole che riconosciamo come romanzi è una frazione infinitesimale di tutte le sequenze di parole possibili.

La vita, come la conosciamo oggi, richiede centinaia di migliaia di proteine specializzate, per non parlare degli acidi nucleici. La probabilità contrarie alla sintesi puramente casuale delle sole proteine sono circa 1040000. Ciò significa 1 seguito da 40000 zeri, un numero che, scritto per esteso, occuperebbe quasi 100 pagine di un libro.

Al confronto, ottenere un poker 1000 volte di seguito, sarebbe veramente un gioco da ragazzi!

E’ nota l’osservazione dell’astronomo Fred Hoyle, secondo cui le probabilità che un processo spontaneo metta insieme un essere vivente sono analoghe a quelle che una tromba d’aria, spazzando un deposito di robivecchi, produca un Boeing 747 perfettamente funzionante!

Nell’universo osservabile ci sono moltissime stelle, almeno 10 miliardi di miliardi, ma questo numero, per quanto gigantesco possa sembrare, è di una piccolezza insignificante rispetto alle immani probabilità contrarie all’assemblaggio casuale anche di una semplice molecola proteica.

L’universo può essere grande, ma se la vita è davvero nata dall’agitazione casuale di un robivecchi molecolare, ci sono ben magre possibilità che si sia verificata due volte.

In conclusione si potrebbe dire anche che non è detto che la vita sia un processo casuale. Proprio pensando a questa eventualità, gli scienziati, ormai da vari decenni, stanno tentando di capire se la vita può essere considerata come un normale processo fisico che si manifesta ogni volta che si verificano le condizioni adatte.

Questa è sicuramente una delle più grandi sfide che la scienza dovrà affrontare nei prossimi decenni.

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venerdì 25 settembre 2009

Turbine eoliche tra due grattacieli

 

Le tre turbine eoliche nel filmato sono state costruite per funzionare sfruttando le correnti che si formano tra due grattacieli. Questa interessante realizzazione per lo sfruttamento dell’energia eolica è stata sviluppata in Danimarca, a Copenaghen. L’edificio che vediamo, e in cui sono armoniosamente integrate le turbine eoliche, è il World Trade Center a Manama, capitale dell’emirato arabo del Bahrein.

Queste turbine eoliche saranno una preziosa fonte di energia pulita e genereranno 1300 megawattora di elettricità all’anno che è l’equivalente di 2 milioni di tonnellate di carbone o di 6 milioni di barili di petrolio. Le turbine sono in grado, in questo modo, di produrre il 15% dell’energia che consumano i due edifici.

L’integrazione dei generatori eolici negli edifici sarà un passo indispensabile per una nuova visione del consumo energetico. Nel caso illustrato nel filmato possiamo vedere che l’integrazione è stata portata avanti anche dal punto di vista estetico.

Nei due edifici (alti 240 metri), che ricordano la forma di una vela (con un riferimento diretto al vento, quindi), trovano posto svariati negozi, ristoranti, uffici e persino un albergo a 5 stelle.

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Un binocolo davvero gigantesco!

 

Questo gigantesco strumento non è propriamente un binocolo, ma è un “binoscopio”, cioè un ibrido tra un telescopio e un binocolo. Per essere precisi è uno strumento ottico ricavato unendo la visione da due telescopi distinti.

L’astrofilo appassionato che l’ha autocostruito ha impiegato tre anni per realizzarlo e, anche se non è del tutto completo, è già operativo.

Gli specchi dei due telescopi hanno un diametro di 400 mm e una focale di 1900 mm. La montatura altazimutale è motorizzata in entrambi gli assi e permette l’inseguimento degli oggetti astronomici nel loro moto diurno. Inoltre anche la messa a fuoco e la distanza tra gli oculari è motorizzata ed è possibile memorizzare le impostazioni per 32 utenti diversi.

Questo binoscopio ha una massa davvero notevole: oltre i 200 kg. Per trasportarlo occorre usare un carrello (come vediamo all’inizio del filmato) e bisogna stare attenti agli sforzi muscolari che si compiono.

Ovviamente possiamo immaginare che l’osservazione astronomica con uno strumento del genere sia, a dir poco, favolosa! :-)

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