mercoledì 30 agosto 2023

Le teorie complottiste: come distinguerle dai veri complotti storici.

Le teorie complottiste sono spiegazioni alternative della realtà che si basano su presunte cospirazioni segrete di gruppi di potere, spesso in contrasto con le evidenze scientifiche o storiche. Alcuni esempi di teorie complottiste sono quelle che negano l'esistenza del cambiamento climatico, che attribuiscono la pandemia di Covid-19 a un piano di controllo della popolazione, o che sostengono che la Terra sia piatta.



I veri complotti storici, invece, sono eventi documentati in cui alcune persone o organizzazioni hanno agito in modo illecito o illegale per ottenere un vantaggio o influenzare il corso della storia. Alcuni esempi di veri complotti storici sono il colpo di stato dei Pazzi contro i Medici nel 1478, la congiura delle polveri per assassinare il re Giacomo I d'Inghilterra nel 1605, o il Watergate che portò alle dimissioni del presidente Nixon nel 1974.

Come si possono distinguere le teorie complottiste dai veri complotti storici? Ci sono alcuni criteri che possono aiutare a valutare la credibilità di una spiegazione:

- La coerenza: una teoria complottista spesso presenta contraddizioni interne o incongruenze logiche, mentre un vero complotto storico ha una narrazione coerente e verificabile.

- La plausibilità: una teoria complottista spesso richiede l'esistenza di organizzazioni segrete onnipotenti e onniscienti, capaci di manipolare ogni aspetto della realtà, mentre un vero complotto storico ha dei limiti e delle difficoltà pratiche.

- La semplicità: una teoria complottista spesso complica inutilmente la realtà, aggiungendo elementi superflui o fantasiosi, mentre un vero complotto storico segue il principio del rasoi di Occam, ovvero sceglie la spiegazione più semplice ed economica.

- L'evidenza: una teoria complottista spesso si basa su fonti poco affidabili, aneddotiche o manipolate, mentre un vero complotto storico si appoggia su fonti verificabili, documentate e indipendenti.

In conclusione, le teorie complottiste sono spiegazioni irrazionali e infondate della realtà, che possono avere effetti negativi sulla società e sulla democrazia. I veri complotti storici sono eventi reali e documentati, che possono essere analizzati con metodo critico e scientifico. Per distinguere le une dagli altri, è necessario usare il buon senso e le competenze informative.

mercoledì 23 agosto 2023

Panorami Lunari (video)

Vi presento Panorami Lunari: un video che non ha la pretesa di fornire dati scientifici sulla Luna, ma mira a dare agli spettatori un'idea della bellezza del nostro satellite. Buona visione a tutti.




venerdì 11 agosto 2023

I vulcani attivi in Italia: quali sono e perché sono pericolosi

L'Italia è un paese ricco di vulcani, alcuni dei quali sono ancora attivi e rappresentano una minaccia per le popolazioni che vivono nelle loro vicinanze. In questo post vedremo quali sono i vulcani attivi in Italia, quali sono le loro caratteristiche e perché sono considerati pericolosi.

Cosa si intende per vulcano attivo?

Un vulcano si definisce attivo quando ha avuto almeno una eruzione negli ultimi 10 mila anni. Questo significa che il vulcano è ancora in grado di produrre magma, gas e cenere e che potrebbe eruttare nuovamente in futuro. Un vulcano attivo può avere diverse modalità di eruzione, che dipendono dalla composizione chimica del magma, dalla pressione dei gas e dalla struttura del condotto vulcanico. Le eruzioni possono essere effusive, quando il magma fuoriesce in modo fluido e forma colate laviche, o esplosive, quando il magma viene frammentato e proiettato in aria sotto forma di lapilli, bombe e ceneri.

Quali sono i vulcani attivi in Italia?

In Italia esistono almeno 10 vulcani attivi, ossia che si sono "risvegliati" almeno una volta negli ultimi 10 mila anni: Etna, Stromboli, Vesuvio, Ischia, Lipari, Vulcano, Pantelleria, Colli Albani, Campi Flegrei, Isola Ferdinandea. Gli unici due che per il momento danno eruzioni continue, separate da brevi intervalli, sono però l'Etna e lo Stromboli.

L'Etna è il più alto vulcano d'Europa con i suoi oltre 3.300 metri d'altezza. Sorge sulla costa orientale della Sicilia, nella provincia di Catania, ed erutta sia dai quattro crateri sommitali, sia dai fianchi. Ha un'attività sia effusiva sia esplosiva: non di rado sputa fitte colonne di cenere e gas visibili anche dallo spazio e scaglia tutt'intorno le rocce prodotte dalle sue eruzioni. L'Etna è tenuto sotto stretto controllo dai geologi dell'INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ed è abbastanza prevedibile da non costituire un grosso pericolo per chi vive alle sue pendici. Nel 2013 è stato dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.

Lo Stromboli sorge nell'arcipelago delle Isole Eolie e ha un'attività eruttiva molto caratteristica: espelle a intervalli regolari brandelli di magma incandescenti fino ad altezze di poche centinaia di metri. Lava e piroclasti si riversano in mare attraverso un ripido pendio chiamato "Sciara del fuoco". Lo Stromboli è noto anche come "il faro del Mediterraneo" per la sua luminosità notturna.

Il Vesuvio è uno dei vulcani più famosi al mondo per la sua eruzione del 79 d.C., che seppellì le vicine città di Pompei ed Ercolano sotto una nube di cenere e rocce pomici. Il Vesuvio sorge nella provincia di Napoli ed è uno dei vulcani più studiati al mondo. Le sue eruzioni sono di natura esplosiva e possono scagliare gas, cenere e vapori ad altissima velocità a centinaia di chilometri di distanza. Il vulcano è in "letargo" dal 1944, ma perfettamente attivo; la sua pericolosità è determinata dal fatto che sorge in un'area densamente abitata, in cui risiedono milioni di abitanti.

Nell'area di Napoli sorge un'altra area vulcanica ad alto rischio, ma per ora silente, quella dei Campi Flegrei: si tratta di una vasta caldera formatasi da antiche eruzioni molto violente. L'ultima eruzione in questo territorio risale al 1538; in compenso è qui attivo un fenomeno periodico di sprofondamento e sollevamento del suolo noto come bradisismo.

Ischia è un'isola vulcanica situata nel golfo di Napoli. Il suo vulcano principale è il Monte Epomeo, che raggiunge i 789 metri di altezza. L'ultima eruzione di Ischia risale al 1302, ma l'isola è soggetta a frequenti terremoti e manifestazioni di vulcanismo secondario, come fumarole e sorgenti termali.

Lipari è la più grande delle Isole Eolie e ospita diversi vulcani, tra cui il Monte Pilato, il Monte Guardia e il Monte Sant'Angelo. L'ultima eruzione di Lipari risale al 1230, quando si formò il cratere Forgia Vecchia.

Vulcano è un'altra isola dell'arcipelago eoliano, famosa per il suo Gran Cratere, che emette continuamente fumi sulfurei. L'ultima eruzione di Vulcano risale al 1890, ma il vulcano è ancora attivo e presenta fenomeni di vulcanismo secondario, come fumarole, solfatare e pozze di fango bollente.

Pantelleria è un'isola vulcanica situata tra la Sicilia e la Tunisia. Il suo vulcano principale è il Monte Gibele, che raggiunge i 836 metri di altezza. L'ultima eruzione di Pantelleria risale al 1891, ma l'isola è caratterizzata da una forte attività geotermica, che alimenta le sue famose acque termali.

I Colli Albani sono un complesso vulcanico situato a sud-est di Roma. Si tratta di una caldera formatasi da antiche eruzioni molto potenti. L'ultima eruzione dei Colli Albani risale a circa 5 mila anni fa, ma il vulcano è ancora attivo e presenta segni di risveglio, come terremoti, deformazioni del suolo e emissioni di gas.

L'Isola Ferdinandea è un vulcano sottomarino situato nel Mar Mediterraneo, a sud della Sicilia. Il vulcano ha avuto una sola eruzione nel 1831, quando emerse dal mare formando un'isola effimera che scomparve dopo pochi mesi a causa dell'erosione delle onde. L'isola potrebbe riemergere in futuro in caso di nuove eruzioni.

Perché i vulcani sono pericolosi?

I vulcani sono pericolosi perché possono provocare danni alle persone, agli animali, alle piante e alle infrastrutture che si trovano nelle loro vicinanze o anche a distanze maggiori. I principali pericoli legati ai vulcani sono:

- Le colate laviche: sono masse di magma incandescente che scendono lungo i pendii dei vulcani a velocità variabili. Possono distruggere tutto ciò che incontrano sul loro cammino e provocare incendi.

- Le esplosioni: sono fenomeni violenti che proiettano in aria gas, cenere e rocce ad alte temperature e pressioni. Possono generare onde d'urto, frane, valanghe e tsunami.

- Le nubi ardenti: sono flussi di gas caldi e densi che si muovono a grande velocità lungo i pendii dei vulcani. Possono raggiungere temperature superiori ai 1000 °C e soffocare, bruciare o seppellire le persone e gli animali.

- Le ceneri: sono particelle finissime di roccia che vengono emesse dai vulcani durante le eruzioni esplosive. Possono ricoprire vaste aree con uno strato spesso e pesante che ostacola la respirazione, la visibilità e la circolazione. Possono anche danneggiare le colture, le strutture e i mezzi di trasporto.

- I gas: sono sostanze volatili che vengono emesse dai vulcani in varie quantità e composizioni. Possono essere tossici o asfissianti per gli esseri viventi e causare effetti nocivi sull'ambiente e sul clima.

Come proteggersi dai vulcani?

I vulcani sono fenomeni naturali che possono causare gravi danni alle persone e all'ambiente. Per proteggersi dai vulcani, è importante conoscere i rischi, le misure di prevenzione e le azioni da intraprendere in caso di eruzione.

I rischi dei vulcani sono legati alla produzione di lava, cenere, gas, piroclasti e onde di pressione. Questi materiali possono provocare incendi, asfissia, ustioni, frane, inondazioni, terremoti e tsunami. Inoltre, le eruzioni vulcaniche possono alterare il clima e la qualità dell'aria.

Le misure di prevenzione sono volte a ridurre l'esposizione e la vulnerabilità ai vulcani. Alcune di queste sono:

- Informarsi sulla presenza e l'attività dei vulcani nella zona in cui si vive o si viaggia.

- Seguire le indicazioni delle autorità competenti in materia di monitoraggio, allerta e evacuazione.

- Evitare di avvicinarsi ai vulcani attivi o in fase di eruzione.

- Preparare un piano di emergenza familiare e una borsa con il necessario per sopravvivere per almeno 72 ore.

- Proteggere la propria casa da eventuali infiltrazioni di cenere o lava.

- Disporre di mascherine, occhiali e guanti per proteggere le vie respiratorie, gli occhi e la pelle.

Le azioni da intraprendere in caso di eruzione sono:

- Allontanarsi il più possibile dal vulcano seguendo le vie di fuga stabilite.

- Seguire le istruzioni delle autorità e non rientrare nelle zone a rischio fino a quando non sia dichiarata la fine dell'emergenza.

- Coprirsi il naso e la bocca con una mascherina o un panno umido per evitare di respirare la cenere.

- Chiudere porte e finestre per impedire l'ingresso della cenere nella casa.

- Pulire regolarmente i tetti, le grondaie e i pozzi per evitare il loro collasso o contaminazione.

- Bere solo acqua potabile o imbottigliata per prevenire malattie.

I vulcani sono fonti di bellezza e di risorse, ma anche di pericolo e distruzione. Per proteggersi dai vulcani, è fondamentale essere informati, preparati e responsabili.

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