mercoledì 12 novembre 2008

Le eruzioni vulcaniche spesso sono pericolose, ma sicuramente sono spettacolari

Le eruzioni vulcaniche sono spesso dei fenomeni violenti e catastrofici, difficile da controllare. Nel corso della storia i vulcani si sono lasciati dietro migliaia di vittime. Però, quando un'eruzione vulcanica è possibile osservarla in condizioni di sufficiente controllo, appare come una spettacolare forza della natura, come possiamo vedere in questa breve carrellata di immagini.

Spettacolari fulmini durante l'eruzione del vulcano Galunggung, nella zona ovest dell'isola di Giava, in Indonesia.

 

Una preoccupante colonna di gas e ceneri del vulcano Chaitén, in Cile. Ben 8000 abitanti di tre centri abitati furono evacuati in occasione di questo violento evento eruttivo.

 

Il lago di lava perennemente in ebollizione del vulcano Nyiragongo, nella Repubblica Democratica del Congo.

 

L'ultima eruzione del Vesuvio, nel 1944.

 

Case inghiottite dalla lava e dalla cenere durante l'eruzione del vulcano Heimaey sull'isola islandese di Vestmannaeyjar.

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martedì 11 novembre 2008

Barack Obama investirà 150 miliardi di dollari nella ricerca scientifica!

Per evitare che continui la recessione della ricerca scientifica, che è stata disastrosa soprattutto a partire dal 2000, il neo Presidente degli USA, Barack Obama ha intenzione di investire una ingente somma nella ricerca: qualcosa come 150 miliardi di dollari. La ricerca sarà soprattutto orientata verso le energie alternative e la salvaguardia dell'ambiente.

Se queste promesse saranno mantenute, faranno di Obama un personaggio che resterà nella storia, perché porterebbe una svolta che difficilmente si potrà dimenticare.

Sembra proprio che il nostro Obama abbia capito perfettamente come funzionano le cose. Il futuro degli USA dipende dallo sviluppo della ricerca scientifica.

Spero che le sue scelte influenzino profondamente anche gli altri Paesi del mondo, soprattutto le scelte del nostro. I nostri politici non hanno ancora capito che anche in Italia un investimento serio nella ricerca non potrebbe fare altro che bene a tutti!

L'investimento negli USA creerà anche altri 5 milioni di posti di lavoro! Ecco un'altra cosa che in Italia non farebbe male a nessuno: nuovi posti di lavoro!

E invece da noi solo tagli, tagli, tagli e ancora tagli...

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Oggi è l'estate di San Martino

Per tradizione popolare l'Estate di San Martino è un periodo, all'inizio del mese di novembre in cui si verificano condizioni metereologiche piuttosto favorevoli. Si dovrebbe trattare di un periodo in cui l'autunno si presenta in una forma piuttosto mite. San Martino si festeggia proprio oggi, 11 novembre.

A seconda delle zone, questa "ricorrenza" si festeggia in svariati modi con feste e sagre.

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I saggi avevano ragione: il denaro non rende felici!

Nei giorni scorsi uno studio portato avanti da alcuni ricercatori francesi ha stabilito, con metodi statistici, che denaro e felicità non hanno alcuna correlazione.

La "curva della felicità" invece dipenderebbe più dall'età e da questioni psicologiche. La felicità è un po' bassina a partire dai 20 anni in sù, poi scende fino a toccare il fondo tra i 45 e i 50 anni, poi risale fino a raggiungere il picco massimo tra i 65 e i 70 anni.

Dal punto di vista statistico si nota che la felicità è più bassa proprio in quell'età in cui di solito si raggiunge il culmine della propria carriera, anche dal punto di vista retributivo. Il massimo della felicità invece si ha quando si va in pensione, quindi quando si hanno molti meno soldi.

Secondo me il problema del denaro è un falso problema. Dipende dall'importanza che si dà al denaro per raggiungere la felicità. Si tratta di un vero e proprio condizionamento sociale che dura da secoli, se non da millenni e dal quale è davvero difficile staccarsi. Nella nostra epoca i soldi sono diventati una vera e propria ossessione. Lo vediamo benissimo intorno a noi: avete fatto caso a quante volte in famiglia e con gli amici si parla di soldi? Praticamente sempre! Come se fosse l'unico argomento davvero interessante...

Il denaro non rende felici, perché bisogna cominciare a pensare che potrebbero essere altre le cose che ci rendono felici. Se la gente cercasse l'amore, l'amicizia e la salute con lo stesso impegno con cui cerca di fare soldi, allora probabilmente in giro ci sarebbe molta più felicità :-)

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La ragnatela cosmica della nebulosa Tarantola

All'inizio fu classificata come una stella, chiamata 30 Doradus. Adesso è conosciuta come un'immensa regione di formazione stellare nella galassia nota come Grande Nube di Magellano. Stiamo parlando della nebulosa Tarantola. Ampia 1000 anni luce e distante 180000 anni luce, è possibile osservarla nella costellazione australe del Dorado. All'interno di questa immensa nebulosa si trova un ammasso aperto, NGC 2070, le cui stelle sono tra le più massicce e luminose conosciute.

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lunedì 10 novembre 2008

Il vulcano Shiveluch in eruzione fotografato dal satellite

Queste immagini si riferiscono al 18 febbraio 2008 e riprendono il vulcano Shiveluch, nell'estremità orientale della Russia, sormontato da una nube di cenere. Le foto sono state scattate da un satellite della NASA, l'Advanced Spaceborne Thermal Emission and Reflection Radiometer (ASTER). Lo Shiveluch è uno dei vulcani più attivi della penisola della Kamchatka.

(clicca sull'immagine per vederla ingrandita)

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La Scuola pitagorica e la scoperta delle grandezze incommensurabili

Varie circostanze politiche determinarono già nel sec. VI a.C., un notevole movimento migratorio dalle coste dell'Asia all'Italia Meridionale e con esso il trapasso dell'indagine scientifico-filosofica.
Fondatore della «Scuola Italica» è Pitagora, nato a Samo verso il 572 a.C., e vissuto a Crotone, nella Magna Grecia.
Tale scuola fu insieme comunità e partito politico formato da aristocratici; in essa si viveva una rigida vita morale (ascetismo) e venivano coltivate la matematica, la musica e l'astronomia.
I meriti scientifici della Scuola Pitagorica sono i seguenti:

a) Prima elaborazione di una concezione «razionale» della scienza.
Secondo Aristotele, i Pitagorici «avendo cominciato ad occuparsi di ricerche matematiche ed essendo grandemente progrediti in esse furono condotti da questi loro studi ad assumere come principi di tutte le cose esistenti quelle di cui fanno uso le scienze matematiche. E poiché i primi che qui s'incontrano sono, per natura, i numeri, sembrò loro di ravvisare in questi molte più analogie con ciò che esiste o avviene nel mondo, di quante se ne possano trovare nel fuoco, nella terra e nell'acqua... .
Avendo poi riconosciuto che le proprietà e le relazioni delle armonie musicali corrispodono a rapporti numerici, e anche in altri fenomeni naturali si riscontrano analoghe corrispondenze coi numeri, furono tanto più indotti ad ammettere che i numeri siano gli elementi di tutte le cose esistenti, e che tutto il cielo sia proporzione e armonia».
Un secolo dopo Pitagora, Filolao esprimeva questo pensiero dicendo che: «tutte le cose conosciute possegono un numero, e nulla possiamo comprendere e conoscere senza di questo».
Si vede allora che, con questa teoria, i Pitagorici hanno precorso la scienza moderna, secondo la quale le leggi della natura si possono esprimere in termini matematici.
Tutti i fenomeni dell'universo, cioè, sono intellegibili solo in quanto i loro aspetti qualitativi possano essere ricondotti e riconosciuti nella loro struttura quantitativa e perciò misurabile: il suono, ad es., può diventare oggetto di scienza soltanto se può essere risolto in numero, cioè nella «frequenza» delle sue vibrazioni, nella lunghezza della corda che, vibrando, lo produce, nel peso del martello che batte sull'incudine.
Per la prima volta, dunque, nella storia del pensiero occidentale, la misura matematica viene adoperata come principio di intellegibilità dell'ordine e dell'unità del mondo e per la prima volta la scienza è diventata «razionale», in contrapposizione alla scienza degli Egizi e degli Assiro-Babilonesi, di carattere empirico, priva di evidenza e oscura.

b) Concezione «atomistica» della materia.
Il numero, dunque, è la «essenza di tutte le cose»; ma il numero come lo intendevano i pitagorici, non è una pura astrazione: è invece un elemento primo costitutivo delle cose; un «punto materiale» vero e proprio, una unità materiale o «monade».
Pertanto la formula «le cose sono numeri» viene a dire che ogni materia è composta di elementi o punti materiali, di piccola ma non nulla grandezza; e che dalla figurazione (numero e ordine) di questi punti, fra loro identici e qualitativamente indifferenti, dipendono tutte le proprietà e differenze apparenti dei corpi.
Come si vede, la concezione «atomistica», discontinua, della materia è già annunciata.

c) Scoperta delle grandezze incommensurabili.
Se per i Pitagorici, il punto geometrico è esteso, allora ogni linea viene considerata come formata da un insieme più o meno numeroso di tali punti materiali, messo uno dopo l'altro come le perline di una collana, ed ogni superficie come costituita da un certo numero di quelle linee, disposte una accanto all'altra.
Conseguenza diretta di questa concezione materiale del punto è che, considerati due qualsiasi segmenti, essi erano sempre commensurabili.
Infatti, ogni segmento risultava costituito da un numero finito di punti (granellini), tutti eguali fra di loro, per cui se un segmento era, ad esempio, doppio o triplo di un altro, ciò significava che era formato da un numero doppio o triplo di punti rispetto all'altro.
Così stando le cose, è evidente che due qualsiasi segmenti dovevano avere sempre come sottomultiplo comune almeno, nel caso più sfavorevole, il punto.
Quindi il quoziente tra il numero dei punti che formava il primo segmento e il numero dei punti del secondo esprimeva il rapporto, in tal modo sempre razionale, tra i due segmenti.
Quando poi i Pitagorici, avvalendosi del teorema, di Pitagora scoprirono che lato del quadrato e diagonale sono segmenti fra loro incommensurabili, essi ne furono sconvolti.
Tale scoperta costituì uno dei segreti più gelosamente custoditi dai Pitagorici
. E quando un discepolo infedele la rivelò, Pitagora lo cacciò invocando su di lui l'ira degli dei.
In un «scolio» al X libro degli Elementi di Euclide si legge: «È fama che colui il quale per primo rese di pubblico dominio la teoria degli incommensurabili è perito in naufragio e ciò perché l'inesprimibile e l'inimmaginabile sarebbero dovuti rimanere sempre celati. Perciò il colpevole, che fortuitamente toccò e rivelò questo aspetto delle cose viventi, fu trasportato al suo luogo d'origine e là viene in perpetuo flagellato dalle onde».
Questa è indubbiamente leggenda, ma essa sta ad esprimere lo sbigottimento e la reazione che dovette provocare quella rivoluzionaria scoperta, che demoliva il concetto pitagorico di punto esteso e recava, quindi, un gravissimo colpo non solo a tutta la geometria pitagorica, fondata su si esso, ma anche al complesso delle dottrine filosofiche di quella Scuola, fondate anch'esse su tale concetto.
Si comprende perciò come dei pensatori successivi (i filosofi della scuola d'Elea), rimettano in discussione tutto il sistema delle monadi: la loro critica, riprendendo e spingendo alle estreme conseguenze il monismo pitagorico, riuscirà da una parte a segnalare le difficoltà di tale principio per la costruzione della fisica, dall'altra a far nascere una geometria veramente razionale, i cui enti sono concepiti per la prima volta come «idee», oltrepassanti l'empirico.

Bibliografia

1) F. ENRIQUES-G. DE SANTILLANA: Compendio di Storia del pensiero scientifico, Zanichelli. Contiene un'esposizione dettagliata (Cap. III) del pensiero scientifico della scuola pitagorica, con osservazioni interessanti e abbondante documentazione.

2) C.B. BOYER: Storia della Matematica, Isedi.
Nel Cap. V, sull'«età eroica» della matematica, viene esposta la serie di tentativi per affrontare problemi matematici fondamentali (fra cui quello della incommensurabilità) con risorse metodologiche così inadeguate. Interessante l'esame del problema della incommensurabilità e della concezione geometrica pitagorica in rapporto ai famosi «paradossi» di Zenone.

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Gli UFO sorvolano davvero le nostre città?

Direi di sì. Per definizione un UFO è un oggetto volante non identificato, quindi possiamo comprendere facilmente che può benissimo capitare che una città sia sorvolata da oggetti di difficile identificazione, come si può vedere anche in questo filmato. Questo video è uno tra tantissimi che si possono reperire in rete che mostra oggetti volanti di varia natura e di varie forme. Si passa dalle sfere luminose, ai cilindri metallici, ai "dischi volanti", alle luci che cambiano colore e tanti altri tipi.

Ovviamente in nessun modo possiamo affermare che questi oggetti siano di origine extraterrestre, perché le prove sicure di ciò, nonostante l'insistenza di molti, non ci sono.

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domenica 9 novembre 2008

Storia della matematica: la regola dei segni

+ x + = +
+ x - = -
- x + = -
- x - = +

La regola dei segni, soprattutto il caso - per - fa +, potrà sorprendere più di uno studente. La sorpresa appare più che leggittima se si pensa che quando i numeri negativi comparvero in Europa, durante il Rinascimento, essi furono accolti con molta diffidenza, e l'ostilità durò fino a verso la fine del XVIII secolo, specialmente per lo scandalo suscitato dall'oscurità che è alla base di questa "regola dei segni". Gli stessi nomi che nel Cinquecento venivano attribuiti ai numeri negativi rivelano il sospetto con cui erano considerati. Cardano li diceva "numeri finti", e lo Stiefel "numeri assurdi", mentre un matematico sommo come F. Viète (1540-1603) pensava ancora di poterli escludere sistematicamente dalla scienza.

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Il significato di frazione

Frazione deriva dal latino "frangere" (rompere, spezzare) e significa: "spezzettamento, rottura, scissione".

Denominatore (dall'antico dinominare: dare, assegnare il nome) indica "che denomina" le parti eguali nelle quali è stato diviso l'intero.

Numeratore significa "che numera" le parti eguali.

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Il Tyrannosaurus Rex mangiava solo carcasse di animali morti?

In molti film il Tyrannosaurus Rex, uno dei più leggendari dinosauri carnivori, è stato rappresentato come un terribile predatore che inseguiva le prede a immensa velocità per mangiarle in un sol boccone. Oppure lo abbiamo visto in terribili lotte con altri dinosauri. Tuttavia, secondo gli studi di molti ricercatori, questa visione sarebbe sbagliata, o comunque da correggere profondamente.

Il T-Rex (come viene abbreviato il suo nome) visse nel periodo Cretaceo. Comparve pochi milioni di anni prima che l'impatto di un asteroide sulla Terra lo eliminasse insieme a tutti gli altri dinosauri. Questa immensa catastrofe accadde 65 milioni di anni fa. Le polveri innalzate nell'atmosfera dall'impatto produssero una sorta di "inverno nucleare" che durò un centinaio di anni. Solo le creature più piccole riuscirono a sopravvivere alla carestia che ne derivò. Quelli erano gli antenati degli attuali mammiferi.

Nonostante la sua breve esistenza, il T-Rex è diventato uno dei dinosauri più famosi a causa della sua mole: è considerato uno dei più grandi carnivori mai esistiti. Poteva essere lungo fino a 14 metri e alto 5 metri, per 6 tonnellate di peso. E' ovvio che un predatore di queste dimensioni, incute davvero terrore.

A partire dagli anni '70, però, la sua immagine terribile è stata notevolmente ridimensionata. L'ipotesi che venne sostenuta da molti paleontologi fu che il T-Rex fosse prevalentemente saprofago. Questa deduzione derivava dallo studio degli arti posteriori e delle cavità nasali. Gli arti posteriori non erano in grado di sopportare carichi troppo grandi e quindi il nostro dinosauro non poteva correre molto veloce: al massimo 10 Km/h. Inoltre le cavità nasali super sviluppate facevano capire che dovesse avere un notevole olfatto, caratteristica tipica di animali che devono individuare carcasse di animali morti a notevole distanza.

A questa ipotesi non sono certo mancate numerose critiche. Secondo molti il T-Rex non si limitava solo a mangiare carogne, ma ogni tanto poteva andare a caccia di prede. Un indizio di questa ipotesi è che possedeva una "visione frontale", come i lupi, caratteristica tipica dei predatori attivi. La visione frontale serve a sia a individuare le prede, sia a valutarne a distanza per affrontare un eventuale inseguimento. Altri ricercatori hanno invece ripreso lo studio degli arti posteriori, stabilendo che in realtà poteva raggiungere velocità fino a 40 Km/h.

La discussione sulle abitudini di questo immenso carnivoro quindi non è affatto finita.

Quando vi dovesse capitare di vedere o rivedere alcune scene del film Jurassic Park dove il T-Rex tiene testa ad una Jeep, sappiate che non era una ricostruzione proprio accurata... ;-)

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