Da decenni la pratica della "meditazione" viene pubblicizzata come una tecnica che ha solo enormi benefici su ogni individuo che la pratichi. Ma, se andiamo a scavare nelle testimonianze delle persone che hanno effettivamente praticato una delle tante tecniche di meditazione, ci rendiamo conto che la certezza della sua efficacia o utilità viene subito a cadere. Spesso la meditazione è insegnata da gruppi che non sono altro che delle sette, camuffate da gruppi che praticano medicina alternativa. Non sono pochi i soggetti che sono attratti dalla meditazione solo per il fatto che può renderli delle persone uniche, dotate di poteri sovrumani, in un pericoloso ingigantirsi dell'ego. In realtà, guardando attraverso un occhio più critico, ci troviamo di fronte a persone senza capacità di giudizio, senza maturità, senza alcuna forza interiore, debilitate, spesso in maniera definitiva, dalle pratiche meditative che sono state usate in maniera scriteriata per anni e anni.
Spesso si può arrivare a soffrire di gravissime allucinazioni che invece vengono scambiate per una evoluzione spirituale. Naturalmente queste persone non accetteranno mai una spiegazione scientifica, senza reagire con frasi fatte, come: "sei troppo razionale!", "sei ignorante dal punto di vista spirituale...", o anche "la scienza è cattiva e non può interpretare certe cose".
Ma la meditazione quali benefici può portare? Ci sono moltissimi studi che mostrano ogni tipo di beneficio della meditazione, come: miglioramento della concentrazione, del controllo dell'ansia, della memoria e tante altre belle cose che potrebbero convincere chiunque a praticare.
Ma, andando ad ascoltare anche l'altra campana, troviamo anche studi che mettono in evidenza ben altri sintomi. In una serie di studi Leon Oris, psicologo allo Stanford Research Institute, sottolineò che, nonostante i presunti benefici per tutti pubblicizzati da una organizzazione di meditazione, la sua ricerca dimostrava il contrario. Gli adepti erano divenuti «ansiosi, confusi, frustrati, depressi e/o introvertiti (o più introvertiti) da quando avevano iniziato a meditare». Queste conclusioni sono coerenti con quelle di numerosi altri studi.
Un altro ricercatore, il professore canadese di psicologia Michael Persinger, ritiene che su alcuni individui le tecniche di meditazione causino sintomi come parziale epilessia composita tipo: anomalie visive, sentire voci, provare vibrazioni, sperimentare comportamenti automatici. Un altro aspetto, esplorato dai ricercatori Michael Murphy e Steven Donovan, è che i praticanti avanzati divengono molto più suggestionabili, vale a dire che lo stato fisico e mentale è facilmente influenzabile dal processo di suggestione.
Leggiamo, direttamente dalla fonte, quali drammatiche conseguenze può avere, ad esempio, una delle tecniche più usate durante la meditazione: l'iperventilazione.
"Iperventilazione è un termine generico per definire gli effetti causati dall'eccesso di respirazione e dal sospiro ripetuto. Questa condizione fisica viene facilmente indotta facendo continuamente urlare o scandire ad alta voce. [...]. L'eccesso di respirazione può essere prodotto anche con intense e profonde espulsioni di aria durante salmodiamenti rituali più tranquilli e privati. [...] Ho chiesto a numerosi medici di darmi una breve spiegazione dell'iperventilazione, o eccesso di respirazione, [...]. Mi hanno spiegato che l'eccesso di respirazione continuato, facendo passare grossi volumi d'aria dentro e fuori i polmoni, produce una caduta del livello di biossido di carbonio nel sistema circolatorio, che a sua volta produce un aumento dell'alcalinità del sangue che viene definita alcalosi respiratoria. Un livello leggero di alcalosi respiratoria produce vertigine e senso di stordimento, una sensazione come di testa leggera; ci si sente “brilli”, e si sperimenta perdita di pensiero e giudizio critico. Un eccesso di respirazione più prolungato o vigoroso produce intorpidimento e formicolio alle dita di mani e piedi e alle labbra, sudorazione, batticuore, tintinnii alle orecchie, tremolio e sensazioni di paura, panico e irrealtà. Eccesso respiratorio ancora più vigoroso e prolungato può causare crampi muscolari compresa la rigidità ad artiglio di mani e piedi, crampi al corpo e forti dolori e tensioni toraciche. Possono svilupparsi aritmie cardiache e tendenze convulsive. L'alcalosi respiratoria può anche causare svenimenti. Le persone spesso cadono al suolo e perdono brevemente conoscenza. Durante il periodo di incoscienza la respirazione si fa scarsa per compensare i precedenti eccessi e per ripristinare il normale equilibrio chimico del sangue. Ci si risveglia deboli, esausti e consapevoli di aver vissuto un'esperienza drammatica e sconvolgente."
In conclusione si può affermare che i benefici della meditazione non sono così scontati come viene pubblicizzato, spesso con grande enfasi anche da importanti testate giornalistiche.
La meditazione in realtà è un insieme di tecniche che possono portare alla luce contenuti inconsci che, una volta emersi, non è facile poter controllare. Molti si avvicinano alla pratica meditativa spinti da un vuoto esistenziale che potrebbero risolvere più efficacemente con una seria indagine psicologica. La solitudine e i fallimenti della vita non possono essere risolti tramite la meditazione che, anzi, non fa altro che acuire i problemi già vissuti.
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