venerdì 9 gennaio 2009

Gli occhi di Markarian

 

Nel cuore dell'ammasso di galassie della Vergine c'è un gruppo di galassie chiamate Catena di Markarian. In questo gruppo spiccano le due galassie interagenti della foto. Si tratta di NGC 4438 (a sinistra) e NGC 4435, chiamate anche Gli Occhi. Lontane 50 milioni di anni luce, sono deformate dalla loro reciproca attrazione gravitazionale. Le forze gravitazionali che producono tale deformazione sono del tutto analoghe a quelle che producono le maree sulla Terra, infatti prendono il nome di forze di marea.

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Un blog dedicato ad alieni e misteri

 

Dal 25 dicembre 2008 è online il mio nuovo blog dedicato ad alieni, UFO e misteri. L'impostazione è quella che avete già visto in questo blog, cioè quella prevalentemente scettica.

Ho deciso di creare un blog a parte solo per questo tipo di argomenti perché ho notato che destano un interesse sempre crescente nei navigatori, quindi ho pensato che era meglio che li ritrovassero tutti riuniti in un solo blog piuttosto che sparsi nel Potere della Fantasia, in mezzo a tanti altri argomenti.

Il blog conta già una ventina di articoli, ricchi di immagini e video di UFO, alieni, crop circles, chupacabra ed altre cose interessanti, ed ha avuto un certo successo. Se volete ancora aumentare questo successo, non dovete fare altro che darci un'occhiata ;-)

Lo trovate a questo indirizzo http://alieniemisteri.blogspot.com/

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>> Anche il famoso psichiatra e psicanalista svizzero Carl Gustav Jung (allievo di Freud) si occupò di UFO.

>> Chiunque le scambierebbe per UFO, invece sono le famose luci di Hessdalen. Due filmati davvero spettacolari!

Le 5 catastrofi che potrebbero mettere fine alla nostra civiltà!

 

1) Impatto di un asteroide

L'impatto di un asteroide non è una eventualità così rara. Nel 1908, presso il fiume Tunguska in Siberia, cadde un meteorite, che se fosse caduto in un'area ad alta densità di popolazione avrebbe potuto causare centinaia di migliaia di vittime. Quella del 1908 era una roccia del diametro di poche decine di metri, ma un asteroide del diametro di alcuni chilometri avrebbe potuto creare molto più danno, come ad esempio eliminare la maggior parte delle forme di vita sulla Terra! E questa cosa è già successa 65 milioni di anni fa, quando un asteroide cadde sulla Terra causando l'estinzione completa dei dinosauri. Un meteorite così grande aprirebbe un cratere di alcune centinaia di chilometri di diametro oltre a causare maremoti e terremoti di proporzioni inimmaginabili. L'effetto più grave sarebbe dovuto alle polveri alzate dall'impatto che si spargerebbero nell'atmosfera rimanendovi per molti anni prima di depositarsi. La luce solare non potrebbe raggiungere la superficie terrestre per fornire la sua energia vitale. La civiltà umana potrebbe reggere di fronte ad una catastrofe del genere?

2) Disastro climatico

Alcuni film di fantascienza lo hanno già rappresentato. Livello degli oceani che aumenta, centinaia di specie viventi in via di estinzione, tempeste sempre più violente, inquinamento atmosferico, deforestazione selvaggia, desertificazione delle aree coltivabili. C'è già molto per creare il giusto allarmismo. Secondo alcune misurazioni la temperatura del nostro pianeta nel futuro potrebbe aumentare di addirittura 10° C per secolo. Ce n'è abbastanza per un profondo sconvolgimento climatico che potrebbe avere effetti immensi sulla civiltà umana. Sappiamo bene che il clima influenza le coltivazioni e quindi anche la produzione di cibo su larga scala. Cambiamenti climatici improvvisi potrebbero creare carestie di proporzioni inimmaginabili. Siamo pronti per affrontare tutto cio? Questo scenario non è poi così lontano...

3) Eruzione di un supervulcano

Sappiamo che nel corso della storia umana si sono verificate grandi eruzioni vulcaniche che hanno generato decine di migliaia di vittime. In questo blog mi sono già occupato di quelle del Vesuvio, del Tambora e del Krakatoa. Però in epoche più lontane sono avvenute eruzioni vulcaniche ben più disastrose, come quelle dei cosiddetti supervulcani. Avevo già parlato del Toba in questo stesso blog, un esempio di un'eruzione di un supervulcano avvenuta 70000 anni fa. Secondo i vulcanologi la probabilità di una super-eruzione sarebbe di 1 su 200 nei prossimi 1000 anni. La super-eruzione di un supervulcano avrebbe effetti molto simili a quelli di un meteorite. L'enorme volume di ceneri prodotte dal vulcano (diverse migliaia di chilometri cubici di materiale) sarebbe in grado di oscurare il cielo e fare estinguere nomerose forme di vita. Forse anche l'umanità?

4) Guerra nucleare

Dopo la caduta dell'U.R.S.S. il pericolo di una guerra nucleare globale sembra che si sia un po' allontanato, ma sappiamo che molti Paesi del mondo possiedono un arsenale nucleare formato da migliaia di testate nucleari. Gli USA ne hanno ancora moltissime, così come la Russia e la Francia. Lo scenario più probabile (o è solo fantapolitica?) è che alcuni terroristi possano usare la bomba atomica (o le bombe atomiche) per i loro attentati, invece degli aerei killer, come è stato fatto con le Torri Gemelle. La rappresaglia che ne seguirebbe potrebbe essere fatale. Fantapolitica? Non saprei, ma se il disarmo nucleare dei vari Paesi fosse fatto con maggiore attenzione potremmo dormire sonni molto più tranquilli...

5) Epidemia 

I virus e i batteri sono piccoli ed invisibili, ma non per questo sono meno pericolosi degli asteroidi o dei supervulcani. Il timore di una epidemia che possa diffondersi incontrastata prima che si possa trovare un vaccino in grado di arginarla, è stata rappresentata in innumerevoli racconti e film di fantascienza. Ricordiamo come alcune epidemie abbiano già fatto molte vittime. Nel 1918 la "spagnola" tolse la vita a ben 40 milioni di persone. Come non ricordare l'A.I.D.S. o la S.A.R.S? Le pestilente nel medioevo costarono la vita a centinaia di milioni di persone in totale. Tuttavia la civiltà umana è riuscita a sopravvivere e forse anche a trovare nuovi spunti di evoluzione. Secondo alcuni storici molte svolte storiche positive sono state causate da grandi epidemie che hanno costretto le civiltà a ricominciare daccapo. Non sono sicuro che una epidemia sia in grado di annientare tutta l'umanità. Alla fine credo che questa resti più una paura ancestrale che una vera e propria minaccia di "fine del mondo".

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giovedì 8 gennaio 2009

Un colpo solo!

 

In questo blog ho spesso pubblicato belle foto di fulmini. Sono fenomeni spettacolari che non finiscono mai di affascinare. Questa immagine di un fulmine che si abbatte ai confini di una grande città è davvero spettacolare. Chissà se qualcuno lo ha visto cadere vicino!

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La pozione d'amore? Non è più solo magia, ma sarà sviluppata realmente da alcuni scienziati.

La maggior parte degli scienziati che studiano il comportamento umano concordano che le emozioni umane sono determinate da un complesso gioco di sostanze chimiche che agiscono nel cervello.

Secondo il professore Larry Young, della Emory University, Georgia (USA), la sostanza in grado di manipolare il cervello per sentire più o meno amore nei confronti di un altra persona, non sarebbe lontana dall'essere sviluppata.

La pozione amorosa non sarà più esclusiva delle fiabe, dei miti e delle leggende, dei maghi e delle fattucchiere?

Alcuni esperimenti hanno dimostrato che una aspirazione nasale di ormone ossitocina è in grado di aumentare la fiducia e la sintonia con i sentimenti degli altri.

Il professor Young ritiene che l'ossitocina da sola non è in grado da sola di determinare un sentimento d'amore che prima non c'era, ma potrebbe essere un buon inizio per aiutare, ad esempio, in una terapia di coppia.

In conclusione, secondo Young, siamo sulla buona strada per una comprensione delle sostanze che determinano il sorgere e lo sviluppo dei sentimenti nel cervello umano; l'ormone ossitocina è sicuramente una di queste sostanze.

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La nebulosa matita

 

Questa onda d'urto viaggia nello spazio a oltre 500000 chilometri all'ora! Il gas si muove nella direzione che va da destra a sinistra. Catalogata come NGC 2736, è una piccola parte della nebulosa Vela, un residuo di supernova. A causa del suo aspetto è stata chiamata Nebulosa Matita. Infatti sembra la punta di una matita che traccia una linea nel cielo.

La sua ampiezza è pari a circa 5 anni luce e dista da noi 800 anni luce. La supernova che l'ha prodotta esplose 11000 anni fa.

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mercoledì 7 gennaio 2009

Più veloce della luce? Una nuova teoria afferma che è possibile!

La velocità della luce, in Fisica, rappresenta una costante universale. Nel vuoto è pari a 299792458 metri al secondo. La distanza tra la Terra e la Luna quindi, da un raggio di luce, viene percorsa in un tempo di poco superiore al secondo. La velocità della luce si riferisce però a tutte le frequenze elettromagnetiche, dalle onde radio fino ai raggi gamma più energetici.

Secondo un giovane fisico, João Magueijo, il limite, finora ritenuto invalicabile, della velocità della luce potrebbe essere infranto.

Magueijo è uno dei pionieri della Teoria Cosmologica detta "varying speed of light" (VSL), cioè della velocità della luce variabile.

Questa teoria, alternativa rispetto a quella dell'Universo Inflattivo, prevede che negli istanti iniziali di espansione dell'Universo la velocità della luce sarebbe stata 600 volte più elevata di quella attuale.

Il primo a proporre il modello VLS fu un fisico canadese, John Moffat nel 1992.

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martedì 6 gennaio 2009

Il significato della vita

 

C'è un solo significato della vita: l'atto stesso di vivere.

Erich Fromm

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>> Guardate che è possibile mangiare benissimo spendendo poco!

>> Il lavoro è un diritto o una conquista?

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>> Eluana: il campo di battaglia in cui si scontrano le ideologie...

>> "Fioccolata" contro il maestro unico

>> Infibulazione. Sono più di 40 i paesi in cui è diffusa la pratica delle mutilazioni sessuali sulle bambine.

>> Ugo Siciliano è scomparso il 30 Gennaio 2008. Facciamo girare la notizia.

>> Chi dimentica è perduto. Il 24 marzo la ricorrenza dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.

Bastaaaaaaaaaaaaaa con le vacanze!

 

Le vacanze natalizie per molti dovrebbero essere dei momenti di riposo, ma non sempre è così. Non c'è bisogno di uno psicologo per sapere che le vacanze di Natale spesso sono fonte di depressione o, nel migliore dei casi, di stress superiore rispetto a quello lavorativo.

Il motivo per cui le vacanza sono fonte di stress è il fatto che in molti casi si vede andare a fare visita a tutti i parenti possibili e immaginabili; questo impedisce di stare un po' da soli e in pace con se stessi.

I parenti di cui sopra sono persone che si riescono a vedere a malapena una volta l'anno. La noia è garantita. I migliori giorni dell'inverno si devono passare in mezzo a persone quasi sconosciute e con cui non si ha quasi niente in comune.

Domani si torna alla vita normale. Evviva! :-)

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lunedì 5 gennaio 2009

Nubi lenticolari. Ce ne sono per tutti i gusti!

 

Le cosiddette "nubi lenticolari" sono delle formazioni nuvolose dall'aspetto maestoso e spettacolare. Di solito si possono vedere in corrispondenza di rilievi montuosi, oppure in concomitanza a particolari condizioni atmosferiche.

Queste sono alcune foto di nubi lenticolari dall'aspetto davvero meraviglioso.

 
Foto di Mario Martín Labrador, Isole Canarie

 

Questa a forma di UFO è davvero bellissima!

 


Monte Erebus, Antartide (foto della Guardia Costiera USA)

 

 

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Etna 1971: la tipica eruzione effusiva

 

Il 5 aprile 1971, senza alcun segno premonitore, si aprirono due fratture radiali alla base del cono terminale a quota 3000. Su una di esse si localizzò fin dai primi giorni una serie di bocche esplosive, da cui venivano proiettati brandelli di lava incandescenti, che costituirono tre piccoli coni (Apparato dell'Osservatorio). Dalla base di quello inferiore fuoriuscì una colata lavica che lambì l'Osservatorio, dirigendosi poi verso il Piano del Lago.

Lungo l'altra frattura si formarono due baluardi di scorie con numerosi centri eruttivi, il cui efflusso lavico si riversava nella Valle del Bove. Per la presenza di una spessa coltre di neve si verificarono numerose esplosioni di vapor d'acqua, dovute al contatto della neve con le masse incandescenti. Dopo questo primo periodo di attività eruttiva si ebbe un periodo di calma relativa. Ma ben presto una recrudescenza del fenomeno determinava una nuova effusione lavica che investiva per la seconda volta l'Osservatorio, demolendone una parte.

Il 22 aprile a monte di questo apparato si formò una piccola frattura, anch'essa radiale, sulla quale si impiantarono tre nuove bocche. Dalla parte inferiore di questo nuovo Apparato Occidentale iniziò a defluire una colata lavica, verso SSW ricoprendo in parte la colata del 1964.

Nel mese di maggio l'efflusso lavico aumentò notevolmente e le colate investirono definitivamente l'Osservatorio ricoprendone gli ultimi resti e la stazione terminale della funivia.

Successivamente, il 4 aprile, si aprì una nuova frattura radiale lungo la quale si impiantarono tre piccoli hornitos (colletti di scorie saldate) ed una bocca, formando l'Apparato Orientale. Alla bocca iniziò una nuova attività di lancio di materiale incandescente, sotto forma di fontane di lava e una colata incominciò a defluire verso la Valle del Bove.

Ogni attività nei precedenti apparati era cessata e poco dopo anche quella dell'Apparato Orientale diminuì rapidamente; si pensò così che l'eruzione fosse terminata. Ma spesso i vulcani possono offrirci delle sorprese, generalmente sgradite. Così accadde anche per l'Etna. Nessuno poteva infatti prevedere che all'interno del vulcano esistesse, già da molto tempo, una spaccatura, dovuta a movimenti tettonici regionali. Solo gli eventi successivi dimostrarono la sua esistenza ed il suo condizionamento nello strano andamento dell'eruzione.

Un accurato esame delle varie fasi eruttive, dell'ubicazione delle bocche e l'analisi petrografica e chimica delle lave emesse ha potuto fornire importanti indicazioni sul complicato meccanismo di questa eruzione. Si potè constatare che la fessura radiale dell'apparato orientale intersecava la spaccatura, cosicché il magma defluì all'interno di quest'ultima per più di 4 km in direzione ENE. Questa deviazione della massa fusa causò appunto la diminuzione dell'attività dell'Apparato Orientale ed un effimero periodo di calma.

L'attività riprese ben presto da una nuova bocca esplosiva imbutiforme, dalla quale si liberarono gas in grandi quantità, mentre la massa fusa, ormai abbastanza degassata, continuava a defluire, a poca profondità, nella spaccatura, lungo la quale si formarono varie bocche effusive. Le colate si diressero nell'ampia Valle del Bove.

Il progressivo spostamento delle bocche in direzione ENE fu inaspettatamente interrotto e durante la notte dell'1 maggio si crearono a sud del Rifugio Citelli due fratture esclusivamente effusive, dalle quali le colate si diressero verso ESE, invadendo e. distruggendo vaste zone boschive e coltivate, affiancandosi e sovrapponendosi ripetutamente.

Fu questa un'altra sorpresa del nostro Etna; infatti ricerche successive rivelarono che la spaccatura era servita al deflusso della massa fusa dell'eruzione del 1928 ed appariva quindi in parte ostruita da lava consolidata, che impedì al magma del 1971 di defluire tranquillamente verso ENE. Cercando una via d'uscita, esso trovò, come punto di minor resistenza, uno strato di materiale incoe rente, nel quale si introdusse, sgorgando infine a sud del Rifugio Citelli. Un incremento dell'attività effusiva fece sì che le colate lambissero parecchi centri abitati, distruggendo case e terreni. Questa eruzione, durata complessivamente 69 giorni, viene distinta in due fasi principali: la prima caratterizzata da un'intensa attività esplosiva ed effusiva, la seconda solo da imponenti effusioni laviche.

Molti sono i motivi che ci hanno indotto a scegliere questa eruzione dell'Etna come esempio di un'eruzione effusiva: innanzitutto essa dimostra quanto complicato possa essere l'andamento degli eventi, il meccanismo dei quali può essere compreso solo a posteriori, in base ad accurate ricerche; secondariamente essa può essere rappresentata da un diagramma cronografico, che riassume, più chiaramente di una lunga descrizione verbale, la natura e la successione dei vari fenomeni ed infine perché abbiamo avuto la «fortuna» ed il «piacere» (del tutto vulcanologico!) di poterla seguire personalmente fin dal suo inizio.

etna1

Qui sopra, colate laviche dell'eruzione etnea del 1971 (secondo Romano e Sturiale):

1) apparato dell'osservatorio; 2) apparato del Vulcarolo; 3) apparato occidentale; 4) apparato orientale; 5) frattura effusiva orientale di quota 2680; 6 e 7) fratture effusive orientali di quota 1580-1540; 8) fratture effusive orientali di quota 2300; 9) fratture effusive di Contrada Serracozzo; 10) voragine di sprofondamento alla base Est del Cratere Centrale.

 

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Nella foto l'apparato di bocche eruttive dette "dell'osservatorio"

 

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In questa foto possiamo vedere "l'apparato del Vulcarolo". Sullo sfondo si scorge l'apparato dell'osservatorio.

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[Bibliografia: "I vulcani", Alfred e Loredana Rittmann; Istituto Geografico De Agostini Novara, 1976]

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