sabato 10 ottobre 2009

Archaeopteryx: il primo uccello conosciuto.

 

archaeopteryx L’Archaeopteryx (che significa letteralmente antiche ali) è il più primitivo genere di Uccelli finora conosciuto, ritenuto l’anello di congiunzione fra i Rettili e gli attuali volatili. Vi appartiene un’unica specie, l’Archaeopteryx lithographica, di cui sono noti solo dieci esemplari finora scoperti, i primi due furono trovati nel 1861 e nel 1877, nei calcari litografici del periodo Giurassico superiore di Solenhofen, in Baviera, e per i quali è stata creata la sottoclasse separata degli Archeorniti. Questi due primi esemplari, conservati rispettivamente a Londra e a Berlino, furono descritti dapprima come specie separate (al secondo fu dato il nome di Archaeornis), per essere di seguito considerati come due unità dello stesso genere, per cui Archaeornis è praticamente sinonimo di Archaeopteryx.

Questo animale preistorico aveva più o meno le dimensioni di un corvo e scarse possibilità di volo. Il suo scheletro presenta, accanto ai caratteri tipici dei Rettili (il cranio compatto con larghe aperture preorbitali, temporali e nasali, numerosi denti su ambedue le mascelle, gli arti anteriori con dita fornite di artigli), alcuni aspetti tipici invece degli uccelli veri e propri, primo fra tutti la presenza di penne.

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venerdì 9 ottobre 2009

Pannello solare fai da te

 

Il pannello solare che vediamo nel filmato si chiama “Panda” e il costo totale di realizzazione è inferiore al 50 euro! Le istruzioni per costruirlo si trovano presso il sito http://www.progettomeg.it/pannello.htm.

La dimensione del pannello solare è 51 x 67 centimetri e la lunghezza del tubo di rame è di 3,5 metri. Durante la realizzazione del filmato la temperatura all'interno del pannello è arrivata a 92 gradi.

Si tratta di una realizzazione interessante perché mostra come, con un minimo di ingegno, è possibile sfruttare l’energia solare in casa facendo uso di semplici attrezzature a costo davvero molto basso.

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Inquinamento acustico

 

I suoni e i rumori dell'ambiente sono percepiti dal timpano nell'orecchio perché sono variazioni della pressione dell'aria. Le vibrazioni del timpano provocano, attraverso un insieme di minuscoli organi nell'orecchio interno, l'invio di un segnale nervoso al cervello. Il segnale corrisponde a una sensazione di piacere, se il suono è una nota musicale, oppure a una sensazione di dolore, se il rumore è prodotto da un martello pneumatico, passando attraverso una ampia gamma di sfumature intermedie.
Le onde sonore riempiono l'ambiente e si sovrappongono, dando origine a un fenomeno tipico della nostra società, l'inquinamento acustico. Vivere a pochi metri da una strada di grande traffico o lavorare in una azienda che utilizza processi di produzione molto rumorosi provoca nel lungo periodo lesioni dell'apparato uditivo e anche disturbi psicologici.
La capacità di percepire i suoni udibili dipende dalla variazione di pressione che essi esercitano sul timpano. La soglia minima standard è dell'ordine di grandezza di 2 x 10-5 Pa (abbreviazione di Pascal, unità di misura della pressione) nell'intervallo fra 700 e 6000 Hz. Si tratta di un valore estremamente piccolo, se paragonato con il valore della pressione atmosferica (che è pari a 101300 Pa), così che il rapporto risultante è uno su cinque miliardi: dunque l'apparato uditivo ha una sensibilità elevatissima.
Per frequenze inferiori e superiori, la variazione di pressione necessaria per udire il suono aumenta rapidamente. Per esempio, per percepire un suono di 20 Hz occorre una pressione superiore a 2 x 10-2 Pa, cioè pari a circa mille volte la soglia minima standard.
L'intervallo delle variazioni di pressione a cui è sensibile il timpano è relativamente ampio.
Fra la soglia minima udibile e la soglia massima sopportabile intercorrono dieci ordini di grandezza. Per valori superiori a 102 Pa le onde provocano una sensazione crescente di dolore fino a provocare lesioni e, al di sopra della soglia massima di 105 Pa, la morte.
La scala mostrata nella figura sotto visualizza i valori della variazione di pressione delle onde sonore percepite dall'uomo, dalla soglia minima alla soglia massima sopportabile. Per poter rappresentare in un diagramma un campo di valori così ampio, la scala utilizzata non è lineare, ma logaritmica.
Una scala lineare applica una legge additiva, cioè a ogni passo su questa scala si aggiunge il valore del passo. Per esempio, in una scala lineare di pressione con passo 1 Pa, tre passi dopo la tacca 5 Pa si trova la tacca 8 Pa.
Una scala logaritmica applica invece una legge moltiplicativa, cioè a ogni passo su questa scala si moltiplica per 10. Per esempio, in una scala logaritmica di pressione, tre passi dopo la tacca 5 Pa si trova la tacca 5000 Pa (cioè 5 x 10 x 10 x 10 Pa).
I livelli di variazione di pressione misurati nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro sottoposti a inquinamento acustico sono dell'ordine di 10-50 Pa. In questi casi sono necessari interventi strutturali (sostituire il manto stradale con un manto più poroso e fonoassorbente e dirottare il traffico pesante lontano dai centri abitati) e correttivi (installare materiali fonoassorbenti sulle pareti e alle finestre).
Per preservare l'udito è importante anche cercare di rimuovere quelle cause di inquinamento di cui siamo responsabili. Mantenendo il volume del walkman al massimo, le cuffie provocano una elevatissima concentrazione di onde sul timpano, con variazioni di pressione prossime alla soglia del dolore, di poco superiore a 102 Pa. Nelle discoteche spesso si raggiungono valori superiori, compresi fra 102 e 103 Pa.
Eccedere nell'ascolto della musica ad alto volume può provocare la precoce diminuzione della capacità uditiva. A vent'anni essa può raggiungere un valore al quale, in condizioni normali, si arriva intorno ai cinquant'anni.

scala sonora 

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giovedì 8 ottobre 2009

La nuova fidanzata di Dart Fener

 

Ricordate l’indimenticabile scena del film di Guerre Stellari A New Hope (chiamato anche Episodio IV) descritta da questa sequenza di immagini? I più fedeli ammiratori non possono sbagliare, per coloro che non ricordano (o non hanno mai visto il film), si tratta della drammatica scena in cui Dart Fener, dopo aver combattuto con Luke Skywalker tagliandogli una mano, gli rivela di essere suo padre. La reazione di Luke è di disperato terrore, come vediamo nell’ultimo fotogramma.

Ma c’è chi ha voluto farne una parodia e ha giocato con i doppi sensi…

“Ti piace la mia nuova fidanzata? L’ho incontrata pochi minuti fa”

“Ma tu sei stato con me per tutto il tempo, tutto quello che hai lì è la mia mano”

Urlo di orrore! ;-)

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mercoledì 7 ottobre 2009

Vangelis – Blade Runner (love theme)

 

Il film Blade Runner (1982, regia di Ridley Scott, con Harrison Ford e Rutger Hauer) è stato una pietra miliare nel campo della cinematografia fantascientifica. Ma questo grande film non sarebbe stato così bello se non avesse avuto la colonna sonora di un compositore geniale come Vangelis. In questo filmato possiamo ascoltare uno dei brani più belli della colonna sonora di Blade Runner, il love theme.

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Un razzo al plasma potrà viaggiare verso Marte in soli 39 giorni

 

La compagnia Ad Astra Rocket nei giorni scorsi ha testato quello che è il più potente razzo che sia mai stato costruito. Presso Webster, nel Texas, la compagnia ha annunciato che il VASIMR VX-200 ha raggiunto la potenza di 201 kilowatt, superando per la prima volta il limite di 200 kilowatt. Il nome VASIMR significa Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket. Si tratta quindi di un razzo al plasma, il più potente del mondo.

Il razzo in questione verrà utilizzato nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel 2013 e dovrebbe aiutare la stazione a mantenere stabile la sua posizione orbitale che tende sempre ad abbassarsi a causa dell’attrito dell’alta atmosfera.

Tuttavia la compagnia Ad Astra ha piani ben più ambiziosi per VASIMR. Intende utilizzarlo per una eventuale missione ad “alta velocità” su Marte. Quando sarà raggiunta una potenza compresa tra i 10 e i 20 megawatt, questo razzo potrebbe permettere di raggiungere Marte in soli 39 giorni, contro gli oltre 6 mesi dei propulsori attuali. La breve durata del viaggio dovrebbe aprire le porte alle missioni umane sul pianeta rosso. Infatti 6 mesi di viaggio all’interno di una sonda spaziale sarebbero troppo pericolose per un equipaggio umano, sia a causa della prolungata esposizione alle radiazioni presenti nello spazio, sia per le difficoltà psicologiche di dover vivere in spazi ristretti per molto tempo. 39 giorni sarebbero una durata molto più ragionevole.

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I vulcani spazzarono via tutte le foreste 250 milioni di anni fa

 

La più grande estinzione di massa del pianeta Terra non fu quella, famosa, che 65 milioni di anni fa, alla fine del periodo Cretaceo, determinò la scomparsa dei dinosauri, bensì quella che 250 milioni di anni fa, alla fine del periodo Permiano, vide il nostro pianeta spogliato della quasi totalità delle foreste. In questa grande estinzione scomparvero il 95% delle specie marine e il 70% delle specie terrestri.

Quali potrebbero essere le conseguenze della selvaggia deforestazione realizzata dal l’uomo negli ultimi secoli?

Questo fu il risultato di una prolungata attività vulcanica che ebbe come centro l’attuale Siberia. Le eruzioni produssero piogge acide e assottigliarono lo strato di Ozono atmosferico permettendo ai raggi ultravioletti provenienti dal Sole di arrivare sulla superficie terrestre.

Come spesso accade, quando c’è una estinzione, altri esseri viventi hanno la possibilità di proliferare. In questo caso furono i funghi ad avere la meglio. Alcuni studi indicano che dopo la fase eruttiva la superficie terrestre era diventata uno strano posto, con vegetazione formata da piante semplici, muschi e soprattutto da una enorme quantità di alberi morti. L’autore di questa ricerca è Mark Sephton, un geochimico dell’Imperial College di Londra.

Sephton ha trovato evidenze del fatto che, in questo ambiente acido, i funghi riuscirono a sopravvivere perfettamente, anzi, trovarono il loro ambiente ideale. Infatti al periodo Permiano risalgono alcuni organismi chiamati Reduviasporonites. Si è potuto stabilire che si trattava di funghi che si nutrono di legno. La loro fortuna quindi fu determinata dall’ambiente acido e dalla grande disponibilità di legno dovuta al gran numero di alberi morti.

Grazie a questa grande estinzione del Permiano, nelle ere seguenti si svilupparono nuovi e più sofisticati organismi. Dopo il Permiano infatti comincia la grande dominazione dei dinosauri che durerà fino a 65 milioni di anni fa, quando un’altra estinzione di massa li farà scomparire.

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martedì 6 ottobre 2009

Costruzione amatoriale di una turbina eolica

 

Costruirsi da soli una turbina eolica non è cosa da poco. La cosa più bella è che sono molte le persone che invece si cimentano in questa piccola impresa. In questo filmato il procedimento di costruzione di una turbina eolica viene descritto passo per passo, dalla scelta dei componenti fino al generatore completo e funzionante. Spero che questo filmato e anche altri che ho postato in questo blog costituiscano una fonte di ispirazione per tutti coloro che hanno i mezzi per realizzare turbine eoliche per uso domestico. L’educazione alle energie alternative è molto importante nella nostra epoca, sia dal punto di vista del rispetto dell’ambiente che da punto di vista puramente “scientifico”. Infatti nuove strade per trovare fonti di energia alternative possono essere percorse da chiunque, purché abbia la giusta creatività e il giusto ingegno.

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Saturno filmato con un piccolo telescopio

 

Questo breve filmato del pianeta Saturno è stato ottenuto con un telescopio con diametro di obiettivo pari a 20 cm (per la precisione si tratta di un Celestron 8) a cui è stata applicata una webcam Philips ToUcam Pro. Notiamo che l’immagine è davvero molto bella ed è possibile osservare anche la divisione di Cassini degli anelli del pianeta, cioè il solco scuro che divide la parte interna da quella esterna degli anelli. Il fotogramma finale visibile nel filmato è stato ottenuto invece attraverso una elaborazione grafica al computer. L’elaborazione è servita per “pulire” l’immagine dai disturbi della turbolenza atmosferica e per migliorare il contrasto e la luminosità.

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lunedì 5 ottobre 2009

The Truth Will Always Be – Pat Metheny

 

La verità sarà per sempre. Questo è la traduzione del titolo di questo brano meraviglioso di Pat Metheny. E’ quasi impossibile mostrare l'energia e la bellezza che esistono all'interno di questa musica meravigliosa, ma l’autore del filmato ha cercato, con una serie di clip fotografiche, di rendere in immagini gli stati d’animo (molto soggettivi) che la musica può suscitare. Il risultato non mi dispiace, perché più o meno sono le stesse immagini che mi passano davanti agli occhi quando ascolto questo brano veramente da sogno.

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La definizione di metro (unità di misura)

 

A partire dal 1889 l’unità di misura della distanza è stata assunta come la distanza tra due sottili incisioni fatte su una barra di platino-iridio conservata presso il Bureau International des Poids et Mesures a Sèvres, presso Parigi. Questo fu, per quasi un secolo, il “metro campione”.

Nel 1983 fu deciso a livello internazionale che il campione di distanza non poteva essere riprodotto con accuratezza sufficiente e si decise di utilizzare un fenomeno molto più stabile e preciso: la costanza della velocità della luce.

All’inizio del XX secolo fu scoperto da Albert Einstein (1879 – 1955) che nessun corpo materiale può muoversi con velocità maggiore di quella della luce. Essa è la velocità limite e quindi insuperabile. Inoltre ha lo stesso valore per tutti gli osservatori. Per esempio se due osservatori, uno sulla Terra e l’altro su un’astronave che si allontana rapidamente, misurano la velocità di un lampo di luce, ottengono lo stesso valore.

La velocità di un lampo di luce nel vuoto (che si indica con il simbolo c) è stata misurata con metodi molto accurati; il risultato è:

 

c = 299.792.458 m/s.

 

cioè circa 300.000.000 di metri al secondo.

Proprio per questa proprietà di costanza della velocità della luce nel 1983 fu deciso di cambiare la definizione di metro (m) campione, che da allora è definito come la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un 299.792.458-esimo di secondo.

 

La foto della sbarra originale di Platino-Iridio conservata a Sèvres.

 

Così facendo, un metro risulta ancora eguale, entro i piccolissimi ma inevitabili errori di misura, alla distanza tra le due tacche del metro platino-iridio conservato a Sèvres; ma non cambierà più man mano che i metodi di misura diverranno sempre più precisi, perché è legato, una volta per tutte, alla velocità della luce.

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