mercoledì 29 aprile 2009

Los Incas – El Condor Pasa (versione originale del 1963)

 

E’ una celebre melodia composta da Daniel Alomía Robles nel 1913 ispirandosi ad un tema tradizionale peruviano del diciottesimo secolo. Furono i Los Incas a rendere popolare questo tema nel 1963. Il brano fu ripreso da Simon & Garkunkel nel 1970. Adesso questa stupenda musica vanta innumerevoli versioni strumentali e anche cantate.

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L’alternatore

 

Come funziona un alternatore

L'alternatore è un dispositivo che permette di produrre energia elettrica, sfruttando il fenomeno dell'induzione magnetica. Una spira rettangolare che ruota dentro un campo magnetico uniforme, intorno a un asse perpendicolare alle linee del campo, è un semplice alternatore. Mentre la spira ruota, il flusso del campo magnetico che attraversa l'area della spira cambia. Per la legge di Faraday-Neumann-Lenz, nasce una tensione indotta che, a sua volta, fa circolare una corrente nel circuito esterno.

alternatore_schema

Gli estremi della spira sono saldati a due anelli metallici (collettori) che ruotano insieme alla spira. Sui collettori poggiano due contatti striscianti (spazzole) realizzati con blocchetti di grafite, che hanno la funzione di inviare la corrente indotta nella spira verso il circuito esterno, senza impedire la rotazione della spira stessa.
Nel circuito esterno circola una corrente che cambia verso ogni mezzo periodo e varia con la stessa frequenza con cui ruota la spira.

 

La dinamo della bicicletta

In un alternatore, la spira in cui si crea la corrente si chiama indotto e il magnete che provoca l'induzione si chiama induttore.
La dinamo della bicicletta è un alternatore a indotto fisso. Infatti è costituita da una bobina fissa collegata alla lampadina e da un magnete collegato alla ruota. Quando la ruota gira, anche il magnete gira e fa variare il flusso concatenato con la bobina. Finché il magnete gira, nel circuito passa una corrente elettrica.
Per mantenere la corrente elettrica nella lampadina bisogna spendere energia pedalando.

dinamo_bicicletta

Anche l'alternatore presente in ogni automobile trasforma una parte dell'energia cinetica dell'albero motore in energia elettrica, che viene immagazzinata nella batteria.

 

Gli alternatori industriali

La maggior parte degli alternatori sono a indotto fisso (statore) e induttore mobile (rotore). Negli alternatori industriali, come quelli delle centrali elettriche, il rotore non è un magnete ma un elettromagnete, cioè un filo conduttore avvolto attorno a un nucleo di ferro e percorso da una corrente continua. L'elettromagnete è più vantaggioso del magnete perché permette di ottenere un campo magnetico inducente più intenso e quindi un flusso magnetico concatenato con l'indotto molto maggiore.

alternatore_industriale

[Bibliografia: Lezioni di Fisica, vol. 2; Giuseppe Ruffo. Zanichelli]

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Influenza suina

 

influenza suina google maps

L’influenza suina è l’ultima delle angosce che ci tocca sopportare nell’ambito delle epidemie mortali. La cosa più grave è che stavolta ci troviamo di fronte a una malattia che si diffonde facilmente, perché si contagia attraverso la saliva, quindi bastano starnuti o colpi di tosse.

Come se non bastasse la televisione ci bombarda con notizie sempre più preoccupanti. I casi sospetti aumentano ogni ora e le vittime crescono sempre più.

Io temo che questo tipo di notizie non facciano altro che creare allarmismo e psicosi, che in molti casi sono peggiori della malattia stessa. Si arriva a livelli maniacali di sorveglianza, come nel caso in cui è possibile vedere tutti i casi segnalati di influenza suina su Google Maps. Infatti in questa pagina è possibile seguire la diffusione della malattia in tempo reale.

E’ una cosa utile, o è solo una percezione angosciante? Difficile rispondere, per il momento. Se si dovesse profilare uno scenario da film di fantascienza, allora potrebbe avere una sua utilità…

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martedì 28 aprile 2009

Quante stelle ci sono in cielo?

 

La risposta è: dipende. Se osserviamo a occhio nudo in una grande città illuminata se ne possono vedere anche poche decine. Se osserviamo, sempre ad occhio nudo, da una località in alta montagna e in una notte senza Luna, ne possiamo vedere anche più di tremila.

Inquinamento luminoso a Roma. Nelle grandi città è possibile vedere solo le stelle più luminose, i pianeti e la Luna.

Se poi usiamo un piccolo binocolo arriviamo facilmente a superare le decine di migliaia. Con i più potenti telescopi attualmente in uso è possibile vedere centinaia di miliardi di stelle e, visto che periodicamente vengono realizzati telescopi sempre più potenti, questo numero è sempre destinato a crescere.

Alcuni telescopi amatoriale. Ogni notte migliaia di “astrofili” puntano i loro strumenti verso il cielo per osservarne le meraviglie.

E’ una questione di “magnitudine stellare limite”. La magnitudine stellare è la grandezza fisica che misura la luminosità apparente di una stella.

Essa è una vera e propria unità di misura che associa un numero tanto più alto quanto più un oggetto celeste è debole in luminosità. Con questo sistema si stabilisce che due oggetti celesti che hanno una differenza di 5 magnitudini hanno tra di loro un rapporto di luminosità, cioè di energia luminosa da noi rilevata, pari a 100 volte, quindi una stella di magnitudine 6 è 100 volte meno luminosa di una stella di magnitudine 1. Ogni gradino, o magnitudine, ha un rapporto di 2,512 rispetto al gradino che segue o che precede, cioè una stella di magnitudine 1 è 2,512 volte più luminosa rispetto ad una di magnitudine 2. Gli oggetti più luminosi possono avere anche magnitudine zero e persino magnitudine negativa, come ad esempio Sirio (magnitudine –1,46). Venere può arrivare ad avere magnitudine –4,5 nei periodi di massima luminosità.

Tutto ciò deriva dalla struttura fisiologica dell’occhio umano. L'occhio umano infatti percepisce le differenze luminose secondo una scala logaritmica e non lineare.

Tornando alla magnitudine stellare limite, questa è una grandezza molto variabile, perché dipende da vari fattori. Uno dei più importanti è la condizione del cielo. Un cielo illuminato da una grande metropoli, come dicevo all’inizio, avrà una magnitudine limite molto bassa, ad esempio 3; un cielo limpido, in alta montagna, lontano da fonti luminose cittadine, potrebbe avere una magnitudine limite di 6,5 (che è anche il limite dell’occhio umano). In un cielo di “alta qualità” con un piccolo strumento astronomico possono vedersi moltissime stelle. E qui arriviamo all’altro fattore importante: lo strumento utilizzato. L’occhio nudo, anche con il cielo più buio e limpido, difficilmente arriva a magnitudine 6,5; un piccolo binocolo arriva a magnitudine 8 senza difficoltà anche con un cielo non perfetto. Un piccolo telescopio amatoriale supera facilmente la magnitudine 12.

Ma quante stelle si riescono a vedere in funzione della magnitudine che possiamo raggiungere con i nostri strumenti di osservazione?

Questa tabella ci indica, in maniera approssimata (si tratta si una estrapolazione matematica), quante sono le stelle che si possono vedere, in teoria, fino ad una certa magnitudine:

Magnitudine Numero di stelle visibili fino alla magnitudine indicata
0 4
1 16
2 46
3 136
4 370
5 1030
6 2940
7 8420
8 26000
9 76000
10 220000
11 650000
12 1,9 milioni
13 5,5 milioni
14 16 milioni
15 47 milioni
16 136 milioni
17 400 milioni
18 1,2 miliardi
19 3,4 miliardi
20 9,9 miliardi
21 29 miliardi
22 84 miliardi
23 246 miliardi
24 720 miliardi
25 2100 miliardi
26 6100 miliardi
27 18000 miliardi
28 52000 miliardi
29 152000 miliardi
30 444000 miliardi

Secondo la tabella, ad occhio nudo con un cielo limpido, quindi con magnitudine limite pari a circa 6, si possono vedere fino a 2940 stelle. Con un binocolo (magnitudine limite 9) si sale fino a 76000 stelle. Con un piccolo telescopio amatoriale (magnitudine limite 13), 5,5 milioni di stelle. Il Telescopio Spaziale Hubble (magnitudine limite pari a circa 30) dovrebbe consentire di vedere la bellezza di 444000 miliardi di stelle. In realtà non è così semplice, perché le stelle non sono distribuite uniformemente nello spazio. Esse sono concentrate soprattutto all’interno delle galassie. Nella nostra Galassia, sono presenti circa 200 miliardi di stelle. Quindi un telescopio che ha una magnitudine limite di 23 in teoria potrebbe vederle tutte (in realtà non è così perché molte sono nascoste da spesse nubi di gas e polveri). Strumenti più potenti riescono a vedere stelle appartenenti ad altre galassie vicine, come le Nubi di Magellano o la galassia di Andromeda. In tal caso le stelle visibili oltre la magnitudine 23 della tabella sono solo indicative di quante stelle si potrebbero vedere se fossero distribuite uniformemente (cosa che non è).

Il Telescopio Spaziale Hubble

 

Conclusione

Secondo le ricerche più recenti nell’Universo sarebbero presenti circa 1000 miliardi di galassie, ciascuna di esse conterrebbe una media di 100 miliardi di stelle. Facendo una semplice moltiplicazione otteniamo il numero totale stimato di stelle nell’Universo:

100.000.000.000.000.000.000.000

Che si legge: centomila miliardi di miliardi!

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lunedì 27 aprile 2009

Auto ibride

 

Che cos'è un'auto ibrida?

L'auto ibrida è dotata di due motori indipendenti disposti in parallelo: un tradizionale motore a benzina e un motore elettrico. Alla partenza, l'auto viene avviata dal motore elettrico, finché la velocità non raggiunge i 40-50 km/h; poi entra automaticamente in funzione il motore a benzina e si ferma quello elettrico. Nelle condizioni più impegnative di accelerazione e di ripresa, i motori funzionano entrambi in modo da avere una maggiore potenza. Nei tratti urbani, il motore elettrico entra automaticamente in funzione alle basse velocità (inferiori ai 40 km/h). Perciò l'auto ibrida può essere mossa dal motore termico, dal motore elettrico o dalla combinazione di entrambi.


La batteria

I nuovi modelli di auto ibrida non devono ricaricare la batteria. In un'auto tradizionale, quando si schiaccia il pedale del freno, si perde energia sotto forma di calore; più veloce è l'auto maggiore energia si perde. Un'auto ibrida dispone di un sistema di recupero che trasforma il calore prodotto per attrito in energia elettrica e la trasferisce alla batteria (frenata rigenerativa). In questo modo, il motore elettrico agisce come un alternatore e carica la batteria mentre l'auto frena.

 

Confronto fra vari tipi di auto

In un'auto a benzina c'è un motore termico, un serbatoio di carburante e un albero di trasmissione. Il motore fa girare l'albero di trasmissione, che a sua volta fa girare le ruote motrici.

auto a benzina


Nell'auto elettrica c'è un motore elettrico, una batteria che fornisce l'energia elettrica al motore e l'albero di trasmissione.

auto elettrica


Nell'auto ibrida c'è un motore a benzina, un serbatoio di benzina, un motore elettrico, una batteria e l'albero di trasmissione. I due motori possono provvedere alla trasmissione in modo indipendente o insieme.

auto ibrida


I vantaggi di un'auto ibrida

Poiché nel traffico urbano funziona il motore elettrico, l'auto ibrida riduce i consumi di carburante, proprio dove il consumo di benzina è maggiore.
L'auto ibrida riduce anche le emissioni di gas di scarico inquinanti.
Non è ancora il veicolo a emissione zero, ma è sicuramente un mezzo che inquina di meno rispetto ai veicoli esistenti. Le emissioni di idrocarburi e di ossido di azoto sono molto più basse di quanto richiesto dalle norme Euro IV per i motori a benzina.
Terzo vantaggio: le auto ibride sono molto silenziose e quindi riducono l'inquinamento acustico.

Una delle auto ibride oggi in commercio. Si tratta della Honda Insight.


Curiosità

I giapponesi stanno studiando la possibilità di far andare l’auto ibrida ad alcool (etanolo e metanolo) invece che a benzina o gasolio.
Il padre dell'auto ibrida è considerato l'americano Victor Wouk che, nel 1972, modificò una vecchia Buick aggiungendo un motore elettrico in parallelo a quello a benzina.

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domenica 26 aprile 2009

Malika Ayane – Come Foglie (video e testo)

 

Come foglie è un brano cantato da Malika Ayane e da lei portato al Festival di Sanremo 2009. Molti dicono che Malika ha una voce simile a quella di Giusy Ferreri e forse anche meglio. Non so dire se sia vero o no, comunque è una cantante interessante e per dare un giudizio vi lascio al video qui di seguito:

Come foglie (testo)

E’ piovuto il caldo
Ha squarciato il cielo
Dicono sia colpa di un’estate come non mai
Piove e intanto penso
Ha quest’acqua un senso
Parla di un rumore
Prima del silenzio e poi…
E’ un inverno che va via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di spazio
E tempo non ne ho dato mai
Seguo il sesto senso
Della pioggia il vento
Che mi porti dritta
Dritta a te
Che freddo sentirai
E’ un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di tempo
E spazio non ne ho
Dato mai

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sabato 25 aprile 2009

Michele Zarrillo - L’elefante e la farfalla (video e testo)

 

L’elefante e la farfalla è uno dei titoli più famosi del cantante romano Michele Zarrillo. Si tratta del brano di apertura dell’album omonimo del 1996.

Il brano è affascinante perché narra una condizione di sentimento struggente ed inesprimibile. La condizione di chi vuole amare liberamente e non riesce a farlo perché sente un peso che lo schiaccia. Osserva la sua amata che invece si libra leggera come una farfalla ed egli purtroppo non può fare altro che accettare questa condizione.

L’elefante e la farfalla (Michele Zarrillo)

Sono l'elefante
e non ci passo
mi trascino lento
il peso addosso.
Vivo la vergogna
e mangio da solo e non sai
che dolore sognare per chi non può mai.
Sono l'elefante
e mi nascondo
ma non c'è rifugio
così profondo.
Io non so scappare
che pena mostrarmi così
al tuo sguardo che amo e che ride di me.
Una farfalla sei
leggera e libera su me
mai
non ti raggiungerò mai
mi spezzi il cuore e te ne vai
lassù
Sono l'elefante
che posso fare
inchiodato al suolo
e a questo amore.
Provo ad inseguirti
ma cado e rimango così
non puoi neanche aiutarmi ti prego vai via.
Una farfalla tu sei
leggera e libera su me
mai
non ti raggiungerò mai
mi spezzi il cuore e te ne vai
da me.
Dentro di me dentro di me
ho un cuore di farfalla
e non potrai vedere mai
quanto lui ti assomiglia
dentro di me dentro di me
ho un cuore di farfalla
e non potrai vedere mai
quanto lui ti assomiglia
Dentro di me dentro di me
ho un cuore di farfalla.

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