lunedì 14 settembre 2009

David Gilmour suona Marooned in occasione del 50° anniversario della Fender Stratocaster

 

Il 2004 è stato l’anno del 50° anniversario della Fender Stratocaster, la mitica chitarra elettrica priva di cassa armonica che ha fatto la storia del rock e ha sconvolto il mondo della musica. Nel filmato, che si riferisce ad un concerto dedicato proprio a questo anniversario, possiamo ascoltare la mitica Fender suonata da un musicista che ha contribuito attivamente alla storia del rock: David Gilmour. Chi lo conosce immagino che stia già sbavando davanti al filmato. Se questo nome invece vi giunge nuovo, sappiate solo che è stato (ed è ancora) il chitarrista dei Pink Floyd.

Il brano che potete ascoltare si intitola Marooned e fa parte dell’album dei Pink Floyd dal titolo The Division Bell (1994). Un assolo lento della chitarra, con note acute accompagnato da tastiera e pianoforte. Possiamo godere della maestria di David Gilmour che, con questo suono, ci proietta quasi in “un altro mondo”. E’ il caso di dire che è in queste occasioni che la chitarra diventa qualcosa di più che un semplice strumento musicale. Sembra più una estensione fisica dell’anima del musicista. Ascoltate il brano da soli, in una stanza silenziosa, e poi ditemi che sensazioni avete provato :-)

Buon ascolto.

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Un fulmine colpisce un albero

 

Molti sono stati testimoni del fenomeno del fulmine che colpisce un albero, ma sono molto pochi quelli che hanno avuto la fortuna (o sfortuna) di poterlo fotografare o persino filmare.

In questo caso il fulmine è stato filmato. Lo vediamo “trapassare” letteralmente l’albero, trasformandolo in una sorta di “albero di Natale” infuocato.

Il filmato di questo fulmine ha superato facilmente il milione di visualizzazioni. Possiamo solo immaginare cosa possa succede ad un corpo umano se viene colpito da un fulmine del genere!

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domenica 13 settembre 2009

Lego Technic. Motore Lego pneumatico 8 cilindri a V da 1000 giri!

 

Con il Lego Technic è possibile realizzare componenti meccanici davvero sorprendenti. In questo filmato possiamo vedere un motore 8 cilindri a V realizzato mediante il Lego Technic e funzionante grazie ad un flusso d’aria compressa incanalato nei cilindri del motore. Questo motore pneumatico è in grado di raggiungere addirittura i 1000 giri al minuto.

L'aria è distribuita nei cilindri attraverso le valvole. Il resto avviene come in un vero motore a movimento alternato, trasformato in rotazione tramite l’albero a gomiti. I cilindri Lego gli interruttori e tubi in gomma rendono il tutto a tenuta stagna.

Davvero una stupenda realizzazione. Vi lascio ammirare la “potenza” di questo motore Lego Technic.

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Origine del termine “lapalissiano”

 

Di solito il termine “lapalissiano” indica un ragionamento o un fatto ovvio e scontato in maniera quasi ridicola. Molto più interessante invece è scoprire che questo termine deriva da un rocambolesco malinteso.

L’aggettivo deriva dal nome del maresciallo Jacques de La Palice, ma la cosa sorprendente è che costui non ha mai avuto l’abitudine di dire o di scrivere cose ovvie.

Cerchiamo di capire il perché.

Il nome completo di Jacques de La Palice era Jacques II de Chabannes, signore di La Palice. Partecipò, come comandante, all’assedio di Pavia nel 1525 dove vi trovò la morte. I suoi soldati composero una canzone per celebrare il suo coraggio. Il testo della canzone (in francese) era:

“Hélas, La Palice est mort,
il est mort devant Pavie;
hélas, s'il n'estoit pas mort
il ferait encor envie.”

La cui traduzione italiana sarebbe:

“Ahimè, La Palice è morto,
è morto davanti a Pavia;
ahimè, se non fosse morto
farebbe ancora invidia.”

Purtroppo all’epoca la f e la s si scrivevano in maniera molto simile, perché differivano solo per il trattino centrale (la s si scriveva ſ). Questo ha fatto sì che in trascrizioni successive la parola ferait dell’ultima frase diventasse serait. Come se non bastasse all’epoca anche gli spazi tra caratteri e parole non erano fissati in maniera univoca e questo provocò il fatto che la parola envie (invidia) diventasse en vie (in vita). Questo bastò a sconvolgere il significato di tutta la strofa, che divenne:

“Hélas, La Palice est mort,
il est mort devant Pavie;
hélas, s'il n'estoit pas mort
il serait encor en vie.”

La cui traduzione stavolta diventa:

“Ahimè, La Palice è morto,
è morto davanti a Pavia;
ahimè, se non fosse morto
sarebbe ancora in vita.”

Da qui l’affermazione lapalissiana

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I samurai (video documentario)

 

In questo documentario, a cura di History Channel, si parla dei leggendari Samurai dell’antico Giappone. Parliamo quindi di infaticabili combattenti la cui particolare destrezza consisteva nell’affrontare indiscriminatamente ogni genere di pericolo. Com’era possibile che uomini così spietati potessero essere allo stesso tempo personaggi di tanta squisita raffinatezza? Una mano capace di delicate opere d’arte è stata capace di uccidere anche 60 uomini. Che ruolo avevano le donne in questo mondo così violento ed esotico? Perché alcuni Samurai divennero Ninja, depositari di tecniche segrete per uccidere? Perché i Samurai credevano che la loro anima si fondesse con l’anima delle loro Katane? Perché l’eredità degli antichi Samurai ispirò la follia suicida dei piloti della Seconda Guerra Mondiale? Perché l’eredità dei Samurai arriva ai nostri giorni come una ispirazione spirituale in tutto il Giappone e nel mondo?

In questo documentario si troverà risposta a queste domande. Si tratta di un mondo di vita e di morte, di incredibile bellezza e di misteriosi intrighi.

Buona visione.

 

 

 

 

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sabato 12 settembre 2009

La formula di Erone

 

La formula di Erone permette di trovare l’area di un triangolo qualsiasi a partire dalla misura dei tre lati e del semiperimetro (la metà del perimetro). In questo filmato possiamo vedere un esempio di come usare la formula di Erone.

Questa utile formula è attribuita ad Erone di Alessandria, matematico ed inventore greco, vissuto nel primo secolo dopo Cristo.

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venerdì 11 settembre 2009

Turbina eolica che esplode!

 

Abbiamo visto esplodere di tutto, ma ancora una turbina eolica non l’avevamo vista.

Di solito le turbine eoliche hanno un meccanismo limitatore della velocità che serve ad evitare danneggiamenti quando il vento diventa troppo intenso. In questo caso il meccanismo non ha funzionato e la turbina letteralmente “esplode”. Il fatto è successo in Danimarca il 22 febbraio 2008 mentre infuriava il maltempo.

La turbina era alta circa 60 metri e il vento spirava ad una velocità di oltre 30 metri al secondo (108 chilometri orari). Vicino alla base si nota un camion, ma bisogna precisare che non si è ferito nessuno. Preventivamente era stata effettuata una evacuazione nel raggio di 400 metri.

C’è da notare un fatto. Se assumiamo come ipotesi che le pale siano lunghe 15 metri, dal filmato possiamo vedere che fanno circa 7 giri in un secondo. Un rapido calcolo ci mostra come la velocità delle punte delle pale sia di oltre 2300 chilometri orari! Quasi il doppio della velocità del suono (pari a 1193,4 Km/h a 20 °C e a pressione atmosferica)!

A questo punto non ci stupisce che sia esplosa…

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11 settembre 2001: sono passati otto anni da quel giorno

 

Sono passati otto anni da quell’11 settembre 2001. Vorrei mostrare solo un filmato allo scopo di ricordare le vittime. Il filmato è relativo all’anniversario dell’anno scorso.

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giovedì 10 settembre 2009

Ecco il bolide filmato a Ferrara il 20 giugno 2009

 

Questo filmato è stato ripreso a Ferrara il 20 giugno 2009 alle 23:10 (ora locale) da una delle stazioni del IMTN, cioè Italian Meteor and TLE (Transient Luminous Events) Network. Possiamo vedere uno spettacolare bolide che ha raggiunto quasi la luminosità del Sole. Il meteorite che ha generato il fenomeno luminoso si è completamente disintegrato a circa 30 chilometri di altezza.

Si è trattato di un evento davvero spettacolare, visibile in quasi tutta l’Italia centrale nonostante quella sera la zona fosse ampiamente ricoperta da nubi. La traiettoria del bolide è terminata approssimativamente nel cielo sopra la città di Siena con un ultimo bagliore che ha rivaleggiato in intensità con il Sole.

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Rubik’s 360. Mi sono cimentato anche io e ho trovato la soluzione.

 

rubiks 360 007

Ecco il famoso Rubik’s 360. Me lo hanno regalato e mi sono subito cimentato per risolverlo. Con mia grande sorpresa, l’ho risolto in mezz’ora solamente.

Non è assolutamente complicato come il suo fratello maggiore, il cubo di Rubik. In questo caso è più un gioco di abilità manuale, che un gioco da risolvere mediante un algoritmo matematico.

Il gioco è formato da 3 sfere concentriche che si muovono indipendentemente l’una dall’altra. Nella sfera centrale ci sono 6 palline colorate. Muovendo la sfera con opportuni movimenti è possibile fare passare le palline nei fori tra le sfere fino a farle arrivare nelle apposite “trappole” con lo stesso colore della pallina.

L’impressione iniziale è che sia davvero tremendo, ma con pochi tentativi si capisce che è molto facile. Il trucco principale consiste nel far ruotare la sfera secondo un piano verticale passante per i perni neri. Ciò permette di fare uscire le palline dal foro della sfera più interna per farle andare nella sfera intermedia. Con alcuni attenti movimenti riuscirete sicuramente a fare arrivare le palline nella “trappola” del colore corrispondente. Bisogna ricordare di aprire i blocchi neri per farle entrare e poi richiuderli subito dopo.

Non mi resta che augurarvi: buona soluzione :-)

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mercoledì 9 settembre 2009

Nuove immagini di Tritone, la maggiore delle lune di Nettuno

 

La NASA ha pubblicato nuove immagini di Tritone, una fredda luna del pianeta Nettuno, partendo da dati raccolti dalla sonda Voyager 2 nel 1989 durante il suo viaggio nel Sistema Solare.

Le fotografie sono state pubblicate in occasione del ventesimo anniversario dell’incontro del Voyager 2 con Tritone, l’ultimo oggetto solido visitato dalla sonda. Le immagini sono state ottenute usando mappe topografiche derivate da fotografie del Voyager 2.

La sonda rivelò che su Tritone esistono geyser attivi. Inoltre la sua temperatura di 235 gradi sottozero fa di Tritone uno degli oggetti più freddi del Sistema Solare.

Il Voyager 2 fu lanciato nel 1977 e adesso si trova a 13,5 miliardi di chilometri dalla Terra. Il Voyager 1 fu lanciato anch’esso nel 1977 e adesso si trova a 16 miliardi di chilometri dalla Terra. Entrambe le sonde, Voyager 1 e 2, sono ancora funzionanti e continuano a trasmettere dati.

L’animazione del fly-by con Tritone si può trovare a questo indirizzo:

http://www.space.com/common/media/video/player.php?videoRef=SP_090902_triton

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...