Alfred Bernard Nobel, nato nel 1833 a Stoccolma, ebbe l'idea di usare — invece di una miccia, che causava solo una combustione lenta della nitroglicerina — l'esplosione di una piccola quantità di polvere da sparo per causare l'esplosione di una massa di nitroglicerina molto maggiore. Fu una grande idea: essa funzionò, e il concetto è usato ancora oggi nelle molte esplosioni controllate che fanno parte della routine quotidiana nell'industria mineraria e nell'edilizia. Dopo avere risolto il problema di produrre un'esplosione desiderata, però, Nobel aveva ancora quello di evitare un'esplosione indesiderata.
La famiglia di Nobel aveva una fabbrica che produceva e vendeva esplosivi; nel 1864 essa aveva cominciato a produrre nitroglicerina per applicazioni commerciali come lo scavo di tunnel e miniere. Nel settembre di quell'anno uno dei laboratori Nobel di Stoccolma fu distrutto da un'esplosione in cui perirono cinque persone, fra cui il fratello più giovane di Alfred Nobel, Emil. Anche se la causa dell'esplosione non fu mai accertata con sicurezza, le autorità di Stoccolma proibirono per sempre la produzione di nitroglicerina. Nobel, che non si lasciava spaventare tanto facilmente, costruì un nuovo laboratorio su pontoni ancorati sul lago di Malaren, appena fuori Stoccolma. La domanda di nitroglicerina aumentò rapidamente man mano che diventavano noti i suoi vantaggi sulla polvere da sparo, che era molto meno potente. Nel 1868 Nobel aveva aperto stabilimenti in undici Paesi europei, e si era addirittura insediato negli Stati Uniti con una società a San Francisco.
La nitroglicerina veniva spesso contaminata dall'acido usato nella sua produzione e tendeva lentamente a decomporsi. I gas prodotti da questa decomposizione facevano saltare i tappi dei recipienti di zinco in cui l'esplosivo veniva trasportato. Inoltre l'acido presente nella glicerina impura corrodeva lo zinco, cosicché i recipienti potevano perdere. Per isolare i recipienti e assorbire ogni perdita si cominciarono perciò a usare materiali d'imballaggio come segatura, ma tali precauzioni non erano sufficienti e fecero poco per accrescere la sicurezza. Ignoranza e disinformazione condussero spesso a incidenti terribili. Gli errori nel trattamento del materiale furono abbastanza comuni. In un caso si usò addirittura olio di nitroglicerina come lubrificante sulle ruote di un carro che trasportava l'esplosivo, ovviamente con risultati disastrosi. Nel 1866 un carico di nitroglicerina esplose in un deposito della Wells Fargo, uccidendo quattordici persone. Nello stesso anno un piroscafo di 1700 tonnellate, lo European, saltò in aria mentre scaricava nitroglicerina sulla costa atlantica di Panama, causando la morte di 47 persone e più di un milione di dollari di danni. Sempre nel 1866 delle esplosioni rasero al suolo stabilimenti per la produzione di nitroglicerina in Germania e in Norvegia. Le autorità di tutto il mondo divennero sempre più preoccupate, Francia e Belgio bandirono la nitroglicerina, e decisioni simili furono proposte in altri Paesi, nonostante un'accresciuta richiesta mondiale di questo esplosivo incredibilmente potente.
Nobel cominciò a cercare modi per stabilizzare la nitroglicerina senza perdere potenza. La solidificazione sembrava un metodo ovvio, cosicché egli fece esperimenti mescolando la nitroglicerina liquida, oleosa, con solidi neutri come segatura, cemento e carbone in polvere. Ci sono sempre state congetture sul problema se il prodotto che oggi conosciamo come « dinamite » sia stato il risultato di un'investigazione sistematica, come sostenne Nobel, o piuttosto di una scoperta fortuita. Anche ammesso che si sia trattato di una scoperta fortunata, Nobel fu abbastanza acuto da riconoscere che il Kieselguhr, un materiale naturale siliceo, che si sostituiva a volte alla segatura come materiale d'imballaggio, poteva assorbire la nitroglicerina liquida sfuggita dai recipienti restando però poroso. Il Kieselguhr, nome tedesco della
Farina fossile |
cosiddetta farina fossile nota anche come diatomite, è una roccia porosa e farinosa formata dai resti dei gusci di diatomee e ha molti altri impieghi: essa viene usata come materiale filtrante in raffinerie di zucchero, come isolante e come polvere per lucidare i metalli. Ulteriori esperimenti mostrarono che, mescolando glicerina liquida con Kieselguhr nella proporzione di un terzo circa del suo peso, si otteneva una massa plastica con la consistenza di uno stucco. La farina fossile diluiva la nitroglicerina; la separazione delle particelle di nitroglicerina rallentava la rapidità della loro decomposizione. L'effetto esplosivo poteva ora essere controllato.
Nobel chiamò il miscuglio di nitroglicerina e Kieselguhr « dinamite », con riferimento alla parola dynamis (potenza). La dinamite poteva assumere qualsiasi forma si desiderasse darle, non si decomponeva con facilità e non esplodeva accidentalmente. Nel 1867 la Nobel & Company, come si chiamò ora l'azienda di famiglia, cominciò a inviare per nave in vari Paesi carichi di dinamite, brevettata di recente come « polvere di sicurezza di Nobel ». Ben presto sorsero fabbriche di dinamite Nobel in tutto il mondo e la fortuna della famiglia fu assicurata.
Che Alfred Nobel, produttore di esplosivi, fosse anche un pacifista può sembrare una contraddizione, ma in realtà tutta la sua vita fu piena di contraddizioni. Da bambino fu di salute cagionevole e non ci si attendeva che arrivasse all'età adulta, ma sopravvisse ai suoi genitori e ai suoi fratelli. Fu descritto in termini un po' paradossali come schivo, estremamente posato, ossessionato dal suo lavoro, molto sospettoso, solitario e molto caritatevole. Egli era convinto che l'invenzione di un'arma veramente terribile potesse esercitare una dissuasione in grado di assicurare davvero una pace duratura nel mondo: una speranza che, a distanza di più di un secolo e con varie armi veramente terribili oggi disponibili, non è stata ancora realizzata. Nobel morì nel 1896, mentre lavorava da solo alla scrivania nella sua casa di Sanremo, in Liguria. Il suo grandissimo patrimonio fu destinato alla fondazione di premi annuali da assegnare agli autori di ricerche in chimica, fisica, medicina e letteratura, e a chi si fosse distinto con iniziative per favorire la pace nel mondo. Nel 1968, per onorare la memoria di Alfred Nobel, la Banca di Svezia istituì anche un premio per l'economia. Benché venga chiamato anch'esso premio Nobel, non fa parte della dotazione originaria.
(Bibliografia: I bottoni di Napoleone, P. Le Couteur - J. Burreson; Longanesi)
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