I nostri antenati, inizialmente, traevano dalla natura i prodotti di cui avevano bisogno; quando però le comunità divennero abbastanza grandi, le risorse naturali non furono più sufficienti e nacquero così le primitive forme di "attività commerciale", il cui primo tipo fu il baratto diretto.
Tale attività commerciale consisteva nello scambio diretto di prodotti alimentari o beni di prima necessità. Ciò avveniva nei mercati, luoghi in cui si portava la merce che si intendeva scambiare e dove avveniva lo scambio.
Con l'intensificarsi dei contatti fra le diverse comunità, il baratto diretto divenne però scomodo e si sentì il bisogno di un sistema più stabile e oggettivo di valutazione, fondato su campioni fissi in base ai quali stimare altri valori.
Nacque pian piano l'idea di unità di baratto, un campione fisso in base al quale stimare il valore della merce che si offriva o si cercava.
Le prime unità di baratto furono animali (il bue), gusci di tartaruga, pelli, arnesi di pietra, conchiglie e gioielli; spesso però tale metodo presentava difficoltà di applicazione, specie con il progredire dello sviluppo economico.
Si arrivò così all'uso dei metalli (rame, bronzo e poi oro e argento) trasformati in lingotti, in arnesi o in armi e, quando si riuscì a fondere il metallo in piccoli pezzi, nacque la moneta, con il marchio delle autorità del tempo, che ne garantiva "il giusto peso e la buona lega".
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Moneta d'argento da Metaponto. |
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Una dracma ateniese con il simbolo della civetta, l'uccello sacro ad Atena, dea protettrice della città. |
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aes signatum |
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denario d'argento |
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aureo |
Il denaro dei Romani: dalle prime "monete" (aes signatum) alle monete di età repubblicana.
La moneta segnava la nascita del moderno scambio commerciale e, per gli evidenti vantaggi che dava, si diffuse presso tutti i popoli.
Contemporaneamente nacque la figura del mercante che, intorno al XIII-XIV secolo, non era solo la persona dedita al commercio, ma il banchiere, l'armatore, il cambiavalute, l'importatore ed esportatore, l'assicuratore...
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Interno di una bottega in epoca medioevale. |
Matematici del tempo, quali Fibonacci e Luca Pacioli, con le loro opere di carattere pratico e rivolte, in particolare, verso le esigenze tecniche della contabilità, contribuirono alla nascita delle scuole d'abaco, per la formazione dei mercanti.
In queste scuole i futuri mercanti imparavano a far di conto, a risolvere problemi relativi all'attività commerciale, a saper valutare pesi e volumi delle merci, ad operare scambi di monete ecc.
Venivano insegnate proprio quelle discipline che ai nostri giorni corrispondono alla tecnica mercantile e alla matematica finanziaria, due scienze vere e proprie che trattano tutto quello che riguarda il commercio (contratti, documenti contabili, trasporto e consegna merci, modalità di pagamento ecc.) e le attività commerciali in genere (problemi di società, ripartizione utili, rapporti bancari).
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Ritratto di Luca Pacioli, di Anonimo, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte. |
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