martedì 22 settembre 2009

Influenza suina: cinque semplici regole da seguire

 

Ecco cinque semplici regole da seguire per prevenire la nuova influenza.

1) Lavati spesso le mani con acqua e sapone e conta sino a 20 prima di smettere.

2) Copri la bocca ed il naso con un fazzoletto di carta quando tossisci o starnutisci e poi fai subito centro nel cestino.

3) Non scambiare gli oggetti o il cibo con i tuoi amici (penne, matite, bicchieri, posate, merendine, etc…).

4) Non toccarti gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate: il virus dell’influenza passa da lì.

5) Fai attenzione, il virus dell’influenza è campione di salto in lungo: non stare vicino a chi ha i sintomi.

Per informazioni chiamare il numero verde 1500.

influenza suina consigli

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Come costruire una turbina eolica economica

 

In questi filmato viene illustrato un modo per costruire una turbina eolica economica il cui costo finale non dovrebbe superare i 100 dollari. Il filmato è in inglese, ma per chi non lo dovesse conoscere in maniera adeguata non è un problema, perché le immagini sono sufficientemente esplicative.

Quella che vediamo è la costruzione di una turbina eolica di tipo Savonius, facendo uso di materiali economici. Tra i vari tipi di turbine eoliche, quella di tipo Savonius appare come quella più facile da autocostruire, come possiamo vedere in questo articolo in cui una turbina è stata ottenuta tagliando a metà una scatola delle Pringles, oppure in quest’altro articolo in cui è stata ricavata da un barile tagliato.

Buona visione del filmato.

 

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sabato 19 settembre 2009

Fantasticare

 

Per poter scrivere un romanzo di fantascienza, dobbiamo essere in grado di fantasticare. Senza questo requisito “mentale” non credo sia possibile ideare una trama di un romanzo di fantascienza, né tantomeno poter fare qualcosa di creativo.

Per questo motivo bisogna fantasticare, perché non solo è un’attività piacevole che ti riporta ad una condizione infantile, ma perché aumenta la tua creatività.

Mi capita spesso di fantasticare ma non lo faccio in maniera sistematica come ad esempio “mi siedo in una poltrona in penombra e inizio a fantasticare”. In realtà mi capita in qualsiasi posto e in qualsiasi istante. Mentre cammino, mentre parlo, mentre aspetto qualcuno, mentre dormo (e sogno), mentre mangio e mentre guardo la tv. Mi capita anche quando scrivo al computer e, soprattutto, mentre scrivo molti post di questo blog.

Anche in questo momento sto fantasticando e immagino voi che leggete questo post, nelle vostre case o nei vostri uffici e che leggendo cominciate a fantasticare anche voi, su qualsiasi cosa vogliate fantasticare, basta che fantastichiate. Ovviamente chi si trova in ufficio non esageri! :-)

Gli psicologi dicono che fantasticare fa bene, perché quel momentaneo estraniamento rende la vita più bella e sopportabile. Non è affatto vero che chi si concede spesso di questi momento è un frustrato che non riesce ad accettare la propria vita. La fantasticheria non è né una rivalsa, né una fuga dalla realtà, è invece una rielaborazione creativa che ci permette di trovare nuove idee e nuovi punti di vista per interpretare e vivere la nostra esistenza. E, per chi ha la passione di scrivere, è la prima fonte di idee.

La fantasia ha sempre un certo potere… ;-)

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Un impianto eolico galleggiante in Norvegia

 

La StatoilHydro è una azienda norvegese che si occupa di energie alternative e non solo, dato che Statoil è il gruppo petroliere dello stato norvegese. In questo servizio viene illustrata la costruzione, di fronte alle coste della città di Stavanger, di un impianto eolico galleggiante. Osserviamo la costruzione ed ascoltiamo le dichiarazioni di Alexandra B. Gjørv, capo di New Energy, StatoilHydro.

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Ai confini del Gruppo Locale di galassie: NGC 3621

 

Ai confini del Gruppo Locale di galassie troviamo NGC 3621, alla distanza di 22 milioni di anni luce. Questa bella galassia è visibile nella costellazione australe dell’Idra. Si tratta di una meravigliosa galassia a spirale in cui possiamo ammirare zone oscure dovute a poveri e gas interstellari frammiste ad ampie e brillanti zone di intensa formazione stellare. Per gli astronomi, però, questa non è una galassia a spirale qualsiasi, perché alcune delle sue stelle più brillanti sono state usate come “candele standard” per stimare le distanze extragalattiche e la scala di dimensioni dell’Universo.

Questa immagine mostra le sottili ed estese braccia a spirale di NGC 3621 e abbraccia una estensione di ben 100000 anni luce. Le stelle più brillanti visibili nel campo visuale appartengono alla nostra galassia e quindi sono enormemente più vicine di NGC 3621.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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venerdì 18 settembre 2009

Pitagora e la Scuola pitagorica

 

È in Grecia nel V secolo a.C. che la geometria diventa una disciplina vera e propria; successivamente, con la nascita delle prime scuole matematiche, essa acquista definitivamente il suo importante ruolo nella matematica.
Fra le scuole matematiche, la più importante è la Scuola pitagorica, fondata da Pitagora, uno dei massimi matematici e filosofi dell'antichità.

La figura e la vita di Pitagora sono avvolte nella leggenda e nel mistero. La leggenda dice che fosse figlio del dio Apollo, di certo si sa che nacque a Samo, un'isola della Grecia, probabilmente nel 570 a.C.
Da giovane compì lunghi viaggi in Oriente, dove apprese nuove conoscenze sulle scienze, sui misteri delle religioni e sulla filosofia.
Ritornato a Samo fu costretto, forse dal tiranno Policrate, a lasciare definitivamente la sua patria e, intorno ai quarant'anni, si trasferì nella fiorente Magna Grecia, a Crotone in Calabria.

Busto di Pitagora
Busto di Pitagora, bronzo, copia romana di un originale greco del IV secolo a.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale.


È qui che fondò la famosa Scuola pitagorica, che ebbe un notevole peso sullo sviluppo politico-sociale della città. Alla fine del secolo fu però costretto a fuggire a Metaponto, dove morì verso il 500 a.C.

Intorno a Pitagora e alla sua scuola, dove si insegnava matematica, ma anche filosofia, musica, astronomia ecc., nacquero parecchie leggende che esaltavano il carattere filosofico, religioso e scientifico del suo fondatore e rendevano ancora più misteriosa l'attività della scuola stessa. La Scuola pitagorica funzionava sulla base di regolamenti molto rigorosi che esigevano dagli allievi, fra l'altro, un lungo periodo di tirocinio prima dell'ammissione e il più rigoroso segreto su quanto veniva scoperto.

Pitagora insegna
Pitagora insegna a una classe di studenti. Illustrazione da Le Metamorfosi di Ovidio.


Parecchie sono le scoperte della Scuola pitagorica, anche se il merito veniva sempre attribuito all'illustre maestro.
Per quanto riguarda la geometria in particolare, ai pitagorici sono attribuiti:

•    il teorema sulla somma degli angoli di un triangolo;
•    il famoso "teorema di Pitagora";
•    la risoluzione di parecchi problemi sulle aree;
•    la costruzione dei poliedri regolari.

I pitagorici studiarono con particolare interesse i poligoni e i solidi regolari; pare che il pentagono e la stella pentagonale a cinque punte avessero affascinato talmente Pitagora che li pose a simbolo della sua scuola.

stella a cinque punte

Il grande maestro svolgeva due tipi di lezione, uno per i soli membri della scuola, ai quali spiegava i fondamenti filosofici e le conoscenze matematiche, e l'altro più semplice per tutta la comunità.

Il nucleo fondamentale su cui Pitagora basava la sua "matematica" è il “numero": "i numeri sono il principio di tutte le cose", così recitava la sua dottrina filosofica.

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Halo 3 ODST. Ecco il Live Action Trailer

 

Il 22 settembre 2009 è programmata l’uscita di Halo 3 ODST (Orbital Drop Shock Trooper). Si tratta di una espansione del già famosissimo gioco Halo 3. In questo filmato possiamo vedere il Live Action Trailer di questa espansione e, senza ombra di dubbio, gli appassionati si troveranno di fronte a qualcosa di molto bello. Uscirà in esclusiva per l’XBOX 360.

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Erone, matematico e inventore


Con Euclide abbiamo assistito alla nascita della grande Scuola matematica di Alessandria, le cui vicende sono strettamente legate alle sorti del Museo di Alessandria nonché alla storia politico-economica di Alessandria.
La storia della Scuola matematica di Alessandria attraversa due periodi: il primo va dalla fondazione del Museo fino al 30 a.C., anno in cui il Museo venne chiuso per disordini studenteschi a causa dell'occupazione dell'Egitto da parte di Roma, il secondo va dalla riapertura del Museo fino al 641 d.C., quando Alessandria venne invasa dagli Arabi.
Nel suo primo periodo la scuola risentì totalmente della grande influenza del suo fondatore e per vari secoli le sue ricerche furono dirette alla geometria; solo in maniera secondaria la scuola si occupò di astronomia e soltanto in seguito, sotto l'influenza di altre scuole, si interessò anche di ricerche tecniche.
Nacque così la sezione "Scuola di meccanica", nella quale insegnò uno dei più famosi matematici del I secolo a.C., Erone.
Erone si occupò con grande genialità di questioni geodetiche e di ricerche fisiche e tecniche che ne fecero, oltre che un matematico, anche un inventore.
Legate al suo interesse per la matematica sono le opere Metrica, Definizioni dei termini geometrici, la sua opera più significativa dove sottopone ad un attento e critico esame le antiche definizioni, e il Traguardo.
In quest'ultima opera è esposto il suo più famoso risultato geometrico, la formula di Erone, per il calcolo dell'area di un triangolo conoscendo la misura dei suoi lati.

Organo da altare ad energia eolica
Organo da altare azionato dall’energia eolica che fa ruotare le pale di un piccolo mulino.


La fama di Erone è legata anche a una serie di invenzioni meccaniche, che suscitarono la meraviglia e l'interesse dei suoi contemporanei.
I più noti dispositivi da lui creati furono l'eliopila, un organo azionato da un piccolo mulino, il podometro, una specie di tassametro per veicoli, e un congegno per l'apertura delle porte di un tempio che funzionava con l'accensione del fuoco sull'altare.

Eliopila
L'eliopila, il precursore della turbina a vapore.

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Nasce la statistica

 

La statistica, o meglio, i primi rilevamenti di dati statistici risalgono a tempi abbastanza lontani e sono legati alla naturale esigenza dell'uomo di catalogare tutto quanto lo circonda, per potere avere del mondo circostante una conoscenza più scientifica che meglio lo aiuti a risolvere i principali bisogni della sua vita.

I primi rilevamenti statistici vennero effettuati infatti per scopi commerciali, fiscali, astronomici ecc.
È mediante un'accurata raccolta di dati statistici che gli Egizi, ad esempio, arrivarono a prevedere l'inizio e la fine delle piene del fiume Nilo, riuscendo così a trasformare queste periodiche inondazioni da calamità naturali a fattori di sviluppo economico per l'intero paese.

A Roma, al tempo dei re, la statistica diventò un importante strumento di conoscenza della situazione economica e sociale dei cittadini; nacque infatti il census, il censimento dei cittadini e dei loro beni.
Dal XVI secolo in poi il rilevamento dati acquistò un notevole sviluppo come indagine sugli aspetti e le attività dello Stato, da cui il nome "statistica", e anche sui fenomeni legati all'astronomia.

I matematici se ne occupano a partire dal XVII secolo, quando la statistica venne accostata ai metodi e ai calcoli della probabilità.
Un notevole contributo allo sviluppo della statistica si deve infatti al matematico francese Pierre Simon Laplace (1749-1827) e
al suo trattato sulla probabilità, Thèorie analytique des probabilités.

Le basi della moderna statistica sono però merito del matematico e sociologo belga Adolphe Quetelet (1796-1874) che ne fece un scienza di indagini svolte con procedimenti propri e affiancate da calcoli matematici.
Nel 1885 a Londra nacque l'Istituto Internazionale di Statistica e dal 1926 in Italia l'ISTAT si occupa di indagini statistiche su vari settori della vita sociale, commerciale, finanziaria, politica ecc.

L'epoca attuale vede un'avanzata matematizzazione della statistica e delle sue applicazioni, soprattutto nelle ricerche di mercato, che consistono nel ricercare i fattori che possono ottimizzare i problemi commerciali, industriali, finanziari ecc.

Pierre Simon Laplace
Ritratto di Pierre Simon Laplace.

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Baratto, monete e mercanti

 


I nostri antenati, inizialmente, traevano dalla natura i prodotti di cui avevano bisogno; quando però le comunità divennero abbastanza grandi, le risorse naturali non furono più sufficienti e nacquero così le primitive forme di "attività commerciale", il cui primo tipo fu il baratto diretto.
Tale attività commerciale consisteva nello scambio diretto di prodotti alimentari o beni di prima necessità. Ciò avveniva nei mercati, luoghi in cui si portava la merce che si intendeva scambiare e dove avveniva lo scambio.
Con l'intensificarsi dei contatti fra le diverse comunità, il baratto diretto divenne però scomodo e si sentì il bisogno di un sistema più stabile e oggettivo di valutazione, fondato su campioni fissi in base ai quali stimare altri valori.
Nacque pian piano l'idea di unità di baratto, un campione fisso in base al quale stimare il valore della merce che si offriva o si cercava.
Le prime unità di baratto furono animali (il bue), gusci di tartaruga, pelli, arnesi di pietra, conchiglie e gioielli; spesso però tale metodo presentava difficoltà di applicazione, specie con il progredire dello sviluppo economico.
Si arrivò così all'uso dei metalli (rame, bronzo e poi oro e argento) trasformati in lingotti, in arnesi o in armi e, quando si riuscì a fondere il metallo in piccoli pezzi, nacque la moneta, con il marchio delle autorità del tempo, che ne garantiva "il giusto peso e la buona lega".

moneta d'argento Metaponto
Moneta d'argento da Metaponto.

 

dracma ateniese
Una dracma ateniese con il simbolo della civetta, l'uccello sacro ad Atena, dea protettrice della città.

 

aes signatum 2
aes signatum


denario d'argento 2
denario d'argento

 

aureo
aureo



Il denaro dei Romani: dalle prime "monete" (aes signatum) alle monete di età repubblicana.
La moneta segnava la nascita del moderno scambio commerciale e, per gli evidenti vantaggi che dava, si diffuse presso tutti i popoli.
Contemporaneamente nacque la figura del mercante che, intorno al XIII-XIV secolo, non era solo la persona dedita al commercio, ma il banchiere, l'armatore, il cambiavalute, l'importatore ed esportatore, l'assicuratore...

bottega medioevale
Interno di una bottega in epoca medioevale.



Matematici del tempo, quali Fibonacci e Luca Pacioli, con le loro opere di carattere pratico e rivolte, in particolare, verso le esigenze tecniche della contabilità, contribuirono alla nascita delle scuole d'abaco, per la formazione dei mercanti.
In queste scuole i futuri mercanti imparavano a far di conto, a risolvere problemi relativi all'attività commerciale, a saper valutare pesi e volumi delle merci, ad operare scambi di monete ecc.
Venivano insegnate proprio quelle discipline che ai nostri giorni corrispondono alla tecnica mercantile e alla matematica finanziaria, due scienze vere e proprie che trattano tutto quello che riguarda il commercio (contratti, documenti contabili, trasporto e consegna merci, modalità di pagamento ecc.) e le attività commerciali in genere (problemi di società, ripartizione utili, rapporti bancari).

Ritratto Luca Pacioli
Ritratto di Luca Pacioli, di Anonimo, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte.

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giovedì 17 settembre 2009

I numeri negativi: finti e assurdi

 


Molto sofferta è la storia dei numeri negativi; infatti, la loro introduzione nell'ambito degli studi matematici non è stata per nulla semplice.
Pensare che i numeri negativi fossero il risultato di un'operazione quantitativamente impossibile, quale togliere da una quantità una quantità più grande, ai nostri antenati risultava infatti un'operazione difficile da accettare.
Ma anche gli stessi matematici ne furono per lungo tempo proprio... diffidenti.
Il primo a parlare di numeri sottrattivi, i nostri numeri negativi, fu Diofanto nel III secolo d.C. Questi numeri però vennero usati solo per indicare... debiti finanziari e nessun matematico di allora ne fece mai cenno.
Bisogna arrivare all'inizio del VII secolo per sentir parlare nuovamente di numeri negativi.
In particolare ne parlano Brahmagupta (600 d.C.), matematico indiano, che nelle sue opere accenna anche alle "regole per operare su di essi come numeri veri e propri", e Al-Khuwarizmi (IX secolo d.C.), matematico arabo.
Si arriva così al Rinascimento; gli studi matematici progrediscono notevolmente, ma i numeri negativi... continuano ad essere snobbati.
Ne parla diffusamente il matematico italiano Gerolamo Cardano in un suo trattato, La grande opera, dove però definisce i numeri positivi numeri veri e i numeri negativi numeri finti.
Nello stesso periodo ne parla il matematico tedesco Michael Stiefel che li definisce numeri assurdi.
Tutta questa diffidenza non permetteva ancora l'ingresso di questi numeri nella matematica "ufficiale".
Furono i grandi matematici del Seicento (fra i quali gli italiani Galileo, Cavalieri, Viviani, i francesi Cartesio, Fermat, Pascal, l'olandese Huygens, gli inglesi Wallis, Newton, e il tedesco Leibniz) che finalmente li introdussero nei loro studi con una trattazione completa e dignità pari a quella dei numeri naturali e razionali.
Con Cartesio, in particolare, i numeri negativi diventano addirittura indispensabili nella rappresentazione dei punti nel piano.

La Grande Opera Gerolamo Cardano
Frontespizio di La Grande Opera di Gerolamo Cardano.

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