Passa ai contenuti principali

Il sistema di numerazione binario

Tra i sistemi di numerazione non decimali ha particolare importanza, perché fondamentale in informatica, quello a base due, detto sistema binario, nel quale si hanno solo due cifre, per esempio:

0, 1.

Ciascuno di questi simboli si chiama “bit”, contrazione del termine “binary-digit”, che significa “cifra binaria”. Valgono le stesse considerazioni per gli altri sistemi non decimali.

Quindi:

a) Due unità di un ordine formano un’unità dell’ordine immediatamente superiore.

Ciò significa che nel sistema a base due, le unità dei successivi ordini sono le successive potenze del due.

b) Per trasformare un numero decimale in forma binaria, si trasforma il numero sotto forma polinomiale, con potenze del 2, ricorrendo, eventualmente, al metodo delle divisioni successive euclidee.

Per esempio, scrivere in base 2, il numero che, in base 10, si scrive 41.

41:2 = 20 con resto 1
20:2 = 10 con resto
0
10:2 = 5 con resto
0
5:2 = 2 con resto 1
2:2 = 1 con resto
0
1:2 = 0 con resto 1

Partendo dall’ultimo resto quindi risulta:

clip_image002

c) Per trasformare un numero dato in forma binaria, in scrittura decimale, basta esplicitare la forma polinomiale del numero.

Per esempio

clip_image002[4]

diventa:

clip_image002[6]

______________________

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio feed. I feed ti permettono di ricevere direttamente sul tuo pc tutti gli articoli del mio blog senza bisogno di visitarlo continuamente! Per maggiori informazioni sui feed, guarda questo filmato.

 

 

Leggi anche:

>> Mathway: il sito che risolve problemi matematici.

>> Come disegnare una ellisse perfetta

>> Teorie traballanti

>> La lampadina

>> Parabola

>> Sistemi di equazioni di primo grado

>> Le prime 1000 cifre di pi greco

>> E = mc²: la formula fisica più famosa della storia

>> Matrici e determinanti

>> Numeri decimali

>> Algoritmo

>> Forza gravitazionale e forza elettrostatica: analogie e differenze

>> Velocità della luce. Galileo fu il primo a cercare di misurarla

>> Teorema di Pitagora. Ecco come impararlo facilmente

Commenti

  1. Bello, peccato che pretendano di insegnarlo alle elementari, giustificandolo, chissà perché, con la scusa che è la base dell'informatica (dattilografia col pc). Poi insegnano anche la numerazione in base 7. Dimenticando di insegnare il sistema metrico decimale.
    ciaio Mariano

    RispondiElimina
  2. Beh, quando ero io alle elementari mi hanno insegnato solo quello decimale. Nel 1974 non si parlava molto di informatica ;-)

    RispondiElimina

Posta un commento

Lascia un tuo commento!

Post popolari in questo blog

Perché un numero moltiplicato per zero fa zero?

Ad alcuni potrà sembrare una domanda banale, ma non potete immaginare quante sono le persone che me lo chiedono e che prima di trovare una risposta degna di questo nome si scervellano senza successo. Evidentemente il problema non viene percepito come così banale. In realtà il “ mistero ” ha una risposta semplicissima. Per capire perché un numero qualsiasi (diverso da zero) moltiplicato per zero da come risultato zero , possiamo ricorrere ad un esempio . Come prima cosa dobbiamo pensare che i numeri sono degli “ insiemi ” di oggetti . Ad esempio il numero 5 lo possiamo immaginare come un insieme formato da 5 caramelle , o da 5 biglie, o da 5 oggetti qualsiasi. Se dobbiamo moltiplicare il numero 5 per il numero 3, significa quindi che dobbiamo prendere 3 insiemi formati da 5 caramelle. Se contiamo tutte le caramelle che adesso abbiamo, troviamo il numero 15. Occorre notare che anche se prendiamo 5 insiemi da 3 elementi, otteniamo 15 elementi. infatti 3x5=15, ma anche 5x3=15, come ci ...

Onde trasversali e onde longitudinali

  Un’onda che si forma muovendo l’estremità di una lunga molla è un esempio di onda elastica . Essa si chiama così perché si propaga grazie alle proprietà elastiche del mezzo materiale in cui ha origine. Onda trasversale . Un’onda elastica si può generare spostando alcune spire di una molla in direzione perpendicolare rispetto alla molla stessa. Per esempio, possiamo spostare una delle prime spire per poi rilasciarla: accade così che le spire contigue, sollecitate dalla prima, si mettano anch’esse in movimento, spostandosi trasversalmente rispetto alla direzione di propagazione dell’onda . Il processo poi continua, consentendo all’onda di investire spire sempre più lontane. Onda longitudinale . E’ possibile perturbare la molla anche in un altro modo e cioè avvicinando e poi rilasciando alcune spire di una lunga molla. Si ha così una regione di spire compresse che si sposta lungo la molla, seguita da un’altra zona di spire rade: ciascuna spira, quando è investita dalla pert...

Problemi WiFi con OS X Lion. La soluzione definitiva!

Sono tantissimi gli utenti che, dopo l'installazione del nuovo sistema operativo OS X Lion , hanno avuto gravi problemi con la connessione WiFi . Di solito il problema si presenta come una difficoltà di connessione con il router: la connessione dura pochi minuti e poi cade senza motivo. Su internet ci sono varie guide per cercare di risolvere il problema, ma nessuno di questi rimedi funziona veramente . Per fortuna qualcuno su internet ha trovato la soluzione definitiva : sostituire i driver WiFi della versione di OS X 10.7.0 (Lion) con quelli della versione 10.6.4 (Leopard) . In questo modo i problemi di connessione WiFi con Lion si risolvono completamente in pochi minuti. Come faccio a saperlo? Con il mio iMac 21,5 il metodo ha funzionato alla perfezione! :-) ( update : oggi 28 settembre 2011 ancora il wifi sta funzionando!) Ecco cosa bisogna fare ( attenzione che tutto ciò che farete da questo momento in poi è A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO !) 1) Scaricare l...