lunedì 14 aprile 2008

Il paradosso dell'onniscienza. Sapere tutto può essere uno svantaggio.

Il "paradosso dell'onniscienza" dimostra che sapere tutto può essere svantaggioso. Il paradosso viene descritto nel contesto di un mortale divertimento degli esperti di teoria dei giochi e degli adolescenti americani degli anni Cinquanta, chiamato "chicken" ("pollo", ma anche "codardo") in cui due automobili viaggiano l'una contro l'altra in rotta di collisione. Voi siete al volante di un'auto lanciata ad alta velocità al centro di un'auto-strada deserta. Il vostro avversario si trova in un'auto identica, che viaggia alla stessa velocità contro di voi. Se nessuno dei due sterza, vi scontrerete e morirete. Nessuno dei due lo vuole. Ciò che volete realmente è dimostrare la vostra gagliardia non deviando, e facendo in modo che sia il vostro avversario a sterzare (per paura di schiantarsi). A parte quest'ultimo caso, vi sono due scenari intermedi. Non sarebbe tanto male se sia voi che il vostro avversario vi scansaste. Almeno sopravvivereste, e non soffrireste l'umiliazione di essere quello che si è tirato indietro mentre l'avversario ha mantenuto la calma. Naturalmente, anche quest'ultima eventualità sarebbe migliore di una morte istantanea in uno scontro frontale.


Nella teoria dei giochi, il "chicken" è interessante perché è una delle situazioni fondamentali in cui l'azione migliore non è immediatamente chiara. Se il gioco è praticato da due comuni mortali, la situazione dei due guidatori è identica. A lungo andare, quanto di meglio possa fare ciascuno dei due è di sterzare, nella speranza che l'avversario sia abbastanza furbo da fare lo stesso. Se uno dei due non sterza, l'avversario sarà furibondo e potrebbe non sterzare la volta successiva, con tragiche conseguenze per entrambi. In breve, nessun giocatore di "chicken" raggiunge la mezza età se non essendo coerentemente codardo.


Ora immaginate di giocare a "chicken" con un avversario onnisciente.
L'altro guidatore è dotato di infallibile preveggenza. Riesce effettivamente ad anticipare le vostre mosse con perfetta accuratezza. (Voi siete ancora un comune mortale.) "Oh-oh!", pensate. "Lo scopo del 'chicken' è proprio quello di indovinare che cosa farà l'altro. Sono nei guai!"
Poi riflettete per un po' sulla vostra situazione imbarazzante e capite di avere un vantaggio imbattibile. E' stupido sterzare con un essere onnisciente.
Prevedrebbe la vostra sterzata e non sarebbe lui a sterzare: per voi, un completo fallimento.
La vostra azione migliore è non sterzare. Prevedendo ciò, il signor Sotutto ha soltanto due opzioni: sterzare e sopravvivere (seppure con umiliazione) oppure non sterzare e morire. Purché sia razionale e non voglia morire, potrà solo sterzare. Di conseguenza, il giocatore onnisciente è svantaggiato.
Il paradosso dell'onniscienza è puramente del tipo "il senso comune ha torto". Il guidatore onnisciente non può nemmeno negoziare una via d'uscita dalla sua posizione di svantaggio. Immaginiamo un colloquio a quattr'occhi fra i guidatori prima dell'incontro. Il guidatore onnisciente può cercare di assumere due atteggiamenti contrattuali.

1. "Fai il mio gioco". Può giocare duro minacciando di sterzare se e solo se sterzate anche voi.
2. "Guarda avanti". Può fare appello al vostro senso di saggezza (o alla vostra conoscenza della teoria dei giochi): "Certo, questa volta puoi cavartela senza sterzare. Ma guarda avanti. L'unica tattica che funziona a lungo termine è sterzare tutti e due."

La minaccia della prima strategia non ha efficacia. Il guidatore onnisciente può fare il prepotente fin che vuole, ma se prevede che voi non sterzerete, davvero non sterzerà nemmeno lui uccidendosi? No, se non intende suicidarsi. La seconda strategia, che sembra lontana 180 gradi dalla prima, cade vittima della stessa controstrategia. A voi basta decidere di non sterzare per creare una situazione "sterza o muori" per il guidatore onnisciente.


Situazioni analoghe al "chicken" (e impliciti paradossi di onniscienza) compaiono frequentemente nel Vecchio Testamento. Adamo, Eva, Caino, Saul e Mosè sfidarono un Dio onnisciente, che aveva detto loro che la disobbedienza, pur piacevole a breve termine, sarebbe stata rovinosa a lungo andare. Il paradosso è indebolito dal fatto che la divinità onnisciente è anche onnipotente e può certo superare qualsiasi svantaggio derivante dalla sua onniscienza.
Anche oggi si gioca in continuazione a "chicken". Gli esperti di teoria dei giochi suggerirono il "chicken" come metafora della crisi dei missili di Cuba nel 1962, con Stati Uniti e Unione Sovietica nella parte dei giocatori. In contesti geopolitici, il paradosso dell'onniscienza mette in discussione il valore dello spionaggio. Una nazione onnisciente potrebbe essere svantaggiata in alcune situazioni (si noti che il paradosso non dice che l'onniscienza è svantaggiosa in tutte le situazioni). Perché il paradosso sia applicabile, la nazione A deve avere una rete di spie tanto vasta da riuscire a sapere ogni decisione presa ad alto livello nella nazione B. La nazione B deve essere consapevole di essere disperatamente infestata da "talpe" e di non poter tenere nascosta una decisione alla nazione A. (Il giocatore non onnisciente deve sempre essere consapevole dell'onniscienza dell'avversario perché il paradosso sia applicabile.) Ironicamente, quest'ultimo requisito può impedire che il paradosso si verifichi spesso nella realtà: pochi governi sono disposti a riconoscere che il loro controspionaggio fa acqua.

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3 commenti:

  1. Interessante paradosso, anche se il guidatore onnisciente, sapendo già in anticipo che perderà comunque, probabilmente si rifiuterebbe di partecipare! :)

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  2. ...Oh dimenticavo: che ne dici di inserire anche il mio blog tra i tuoi preferiti!? Tu sei tra i miei da tempo! ;)

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  3. La cosa particolare che per sapere che perderà non c'è bisogno di essere onniscienti :-) Per il link al tuo blog provvedo subito ;-)

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