"C'era una volta un uomo che fu assalito da un'ispirazione mistica, durante la quale ebbe una serie di visioni sulla natura ultima della realtà. Scrisse moltissimo; e scrisse, scrisse, scrisse. Si sentiva molto orgoglioso di quanto aveva scritto. Per molti mesi, dopo aver finito di scrivere, rilesse i suoi quaderni più e più volte con grande gioia ed orgoglio.
Durante i due anni successivi, perse lentamente tutte le sue ispirazioni mistiche. Quando, un giorno, rilesse un suo quaderno, non riuscì a capirne una sola parola."
Raymond Smullyan, Questo libro non ha bisogno di un titolo: una manciata di vivaci paradossi, 1980.
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