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La cintura di Orione

Alcuni panorami del nostro cielo sono talmente belli da non essere paragonabili a nessun’altra cosa conosciuta.

E’ il caso della zona di cielo chiamata la “Cintura di Orione”. In questa piccola area della volta celeste le fotografie rivelano meraviglie senza precedenti. Stelle luminose e colorate, nubi di gas dalle forme particolari, come la Nebulosa Testa di Cavallo (in basso a sinistra), la Nebulosa Fiamma (un po’ più in alto della Testa di Cavallo). Le tre stelle più luminose sono Alnilam, Alnitak e Mintaka.

Tutti questi dettagli e questi colori sono rilevabili grazie alle moderne camere digitali che ormai hanno una sensibilità davvero incredibile. Questa foto infatti è stata realizzata con un telescopio davvero molto piccolo in Svizzera ed è possibile confrontarla con una immagine della stessa zona ottenuta con un telescopio molto potente 15 anni fa.

15 anni di progresso nell’elettronica hanno permesso ad un piccolo telescopio di ottenere prestazioni migliori di un telescopio professionale di quell’epoca. (foto sotto)

Ovviamente con gli strumenti astronomici più grandi del mondo in questi 15 anni sono stati fatti progressi enormi, tanto da portare, ad esempio, alla scoperta di oltre 330 pianeti appartenenti ad altre stelle.

Chissà se fra 15 anni, sarà possibile vederli con telescopi piccoli. Non sarebbe male poter vedere pianeti alieni dal balcone di casa propria… ;-)

Questa stupenda immagine della Cintura di Orione è stata fatta con un telescopio di 180 mm di diametro di obiettivo e 500 mm di focale. Un telescopio da “balcone di casa” (si fa per dire, visto che costa più di 3000 euro) collegato ad una fotocamera moderna, una Canon EOS 5D, che è possibile trovare ad un prezzo di poco superiore ai 2000 euro, ottiene risultati superiori a quelle di un telescopio professionale di 15 anni fa, com’è possibile vedere dal confronto della foto sotto, ottenuta con il telescopio Schmidt da 120 cm dell’Osservatorio di Monte Palomar.

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Technorati Tag: Orione,Cintura di Orione,stelle di Orione,nebulosa di Orione,pianeti di altre stelle,telescopio

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lunedì 9 febbraio 2009

Dimagrire in una settimana? E’ veramente possibile?

Dimagrire in una settimana? Ovviamente sì, ma bisogna vedere di quanti chilogrammi! Spesso alcune pubblicità che si leggono online promettono perdite di peso di 5 Kg in una sola settimana, seguendo una fantomatica dieta.

Ma è davvero possibile perdere queste quantità di grasso in una sola settimana? Non c’è alcun rischio per la salute?

La risposta è semplice: una perdita di 5 Kg in una sola settimana, rappresenta un calo davvero eccessivo e può diventare un rischio per la salute.

Occorre ricordare che l’apporto calorico minimo è di 1200 KCal al giorno (per periodi brevi, non per sempre), al di sotto è pericoloso. Inoltre i dimagrimenti troppo rapidi hanno una fastidiosa controindicazione (oltre ai rischi per la salute): il peso perduto ritorna velocemente e con gli interessi. Alla fine si rischia di prendere più peso di quello che si è perso. In ogni caso, oltre al grasso, si perde anche una percentuale non indifferente di massa muscolare, con conseguente indebolimento.

Attenzione alle diete miracolose, quindi! Non è il caso rovinarsi la salute per qualche cuscinetto di grasso in più. Per questo, quando si vuole dimagrire, conviene sempre rivolgersi ad un dietologo.

Questi sono i disturbi che possono affliggere coloro che fanno una dieta “fai da te” eccessivamente severa.

1) Carenza di sali e vitamine

2) Carenza di ferro (con peggioramento della memoria e delle capacità di apprendimento)

3) Carenza di calcio nelle ossa

4) Pelle che diventa flaccida nelle zone in cui il dimagrimento è più rapido

5) Palpitazioni cardiache o tachicardia

6) Svenimenti

7) Rischio di cadere in disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia.

Ciò non basta, perché certi danni alla salute possono essere irreversibili.

Per finire vi propongo questo video che, in modo simpatico, mostra cosa succede se ci si avventura in una dieta troppo drastica :-) Buona visione.

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Technorati Tag: dieta,dimagrire in una settimana,dieta eccessiva,dieta fai da te,calorie,bulimia,anoressia,carenze vitaminiche

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2007 VK184. Ecco l’asteroide che ha la maggiore probabilità di avere un impatto con la Terra.

Si chiama 2007 VK184 ed ha un diametro di 130 metri. La finestra temporale prevista per un eventuale impatto è tra il 2048 e il 2057. Una previsione preoccupante?

In realtà non è molto preoccupante, perché se si va a controllare la probabilità di impatto vediamo che il valore si attesta intorno a 3,4e-4, cioè 3,4 decimillesimi, pari a 0,034%.

Occorre rimarcare che questo è l’asteroide che ha, attualmente, la più grande probabilità di impatto!

Nella lontanissima ipotesi che questo impatto dovesse avvenire, tutto accadrebbe il 3 giugno del 2048. L’asteroide entrerebbe nell’atmosfera terrestre ad una velocità di quasi 70000 chilometri orari. Difficile prevedere “dove” cadrebbe, perché dipende da fattori poco prevedibili. Con la sua massa di oltre 3 milioni di tonnellate, cosa provocherebbe?

L’energia dell’impatto sarebbe di 146 Megaton, quindi oltre 11000 volte più grande della bomba atomica di Hiroshima!

Queste analisi sono state realizzate grazie a 101 osservazioni dell’asteroide dal 12 novembre 2007 all’11 gennaio 2008.

Se l’impatto del 2048 non dovesse avvenire, sono previsti altri tre eventi rispettivamente nel 2053, 2055 e nel 2057, ma con probabilità ancora più basse.

Fonte: http://neo.jpl.nasa.gov/risk/2007vk184.html

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Technorati Tag: asteroide,meteorite,impatto di un meteorite sulla Terra,Terra,Megaton

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domenica 8 febbraio 2009

I terremoti più forti del mondo a partire dal 1900

Epicentro	Data	Magnitudine (scala Kanamori)	Vittime
Cile	22/05/1960	9,5	1655
Stretto di Prince William (Alaska)	28/03/1964	9,2	128
Al largo della costa ovest del Nord di Sumatra (Indonesia)	26/12/2004	9,1	227898 (più di 1,7 milioni dopo lo tsunami)
Kamchatka	04/11/1952	9,0	6 mucche morte nelle Hawaii a causa dello tsunami
Al largo della costa dell’Equador	31/01/1906	8,8	Da 500 a 1500
Isole Rat (Alaska)	04/02/1965	8,7	Nessuna
Nord di Sumatra (Indonesia)	28/03/2005	8,6	1000
Assam (Tibet)	15/08/1950	8,6	780
Isole Andreanof (Alaska)	09/03/1957	8,6	Nessuna
Sud di Sumatra (Indonesia)	12/09/2007	8,5	25
Mare di Banda (Indonesia)	01/02/1938	8,5	Nessuna
Kamchatka	03/02/1923	8,5	-
Confine tra Cile e Argentina	11/11/1922	8,5	Alcune centinaia
Isole Curili	13/10/1963	8,5	-

Ovviamente per terremoti più intensi qui non si intendono quelli che hanno generato più vittime, ma quelli più violenti secondo la scala Kanamori. Si nota che alcuni di questi terremoti non abbiano ucciso molte persone perché sono avvenuti in luoghi della Terra con bassa densità di popolazione, come l’Alaska o la Kamchatka.

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Technorati Tag: terremoto,tsunami,terremoti più forti,scala Richter,scala Kanamori

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Un uccello pesca come gli umani!

In questo filmato possiamo vedere un comportamento davvero interessante di questo uccello. Infatti vediamo che usa un’esca per attirare i pesci e catturarli per mangiarli. Un altro caso di “comportamento umano” nel regno animale.

Avevo fatto vedere una cosa simile anche alcuni giorni fa in questo post in cui avevo presentato un filmato che mostrava un’orca che cercava di fare cadere in acqua un foca, che era al sicuro su una lastra di ghiaccio, producendo con il suo corpo delle forti onde.

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Technorati Tag: uccello che pesca,comportamento animale,uccello pesca come gli umani,intelligenza degli animali

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Religione LEGO

Quando la passione per il LEGO raggiunge certi livelli, si può arrivare anche a questo… ;-)

Attenzione alle manifestazioni di fanatismo, ovviamente :-) (comunque io sarei stato tra quelli nella foto).

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sabato 7 febbraio 2009

Velocità della luce. Galileo fu il primo a cercare di misurarla

Noi sappiamo che la velocità della luce non è infinita, anche se è molto alta rispetto alle velocità a cui siamo abituati. Nel passato molti hanno misurato la velocità della luce e ovviamente le misure più recenti sono le più sofisticate e precise.

Ufficialmente la misura più precisa di questa velocità, che è un limite nell’Universo, è di 299792458 metri al secondo.

All'inizio del XVII secolo, molti scienziati erano convinti che la luce si propagasse in maniera istantanea, cioè che essa non impiegasse alcun tempo per andare da un luogo ad un altro. Questo equivoco era giustificato dal fatto che in effetti nell’esperienza quotidiana non si assiste ad alcun effetto dovuto a questa propagazione.

Galileo però aveva intuito che ciò non era vero, per questo ideò un esperimento per misurare la velocità della luce: insieme ad un assistente, presero una lanterna schermata e andarono sulla cima di due colline che distavano un miglio. Galileo scoprì la sua lanterna, e l'assistente, non appena vide la luce, scoprì a sua volta la lanterna. Galileo avrebbe quindi dovuto misurare il tempo necessario per vedere la luce dall'altra collina.

A quel punto era sufficiente dividere la distanza per il tempo per ottenere la velocità della luce.

Ovviamente l’esperimento non portò ad alcun risultato, questo perché la velocità della luce è troppo grande per essere misurata in questo modo. Infatti i tempi da misurare sarebbero stati di circa 0,000005 secondi, cioè intervalli di tempo troppo piccoli per essere misurati con la strumentazione a disposizione di Galileo a quel tempo.

Restò il fatto che Galileo mantenne la sua convinzione che la luce avesse una velocità finita e che si sarebbe potuta comunque misurare con strumenti più precisi o con metodi che lui non era riuscito ancora a pensare.

E aveva perfettamente ragione, tanto che questa sua intuizione può essere considerata un vero e proprio esempio di “lungimiranza scientifica”, qualità che Galileo ha dimostrato anche in altri casi. E fu nel 1676 che Rømer riuscì a misurare efficacemente la velocità della luce, notando delle anomalie nei tempi delle eclissi dei satelliti di Giove. Egli trovò una velocità di circa 210800000 m/s, che differisce significativamente dalle misure più moderne. Tuttavia fu il primo ad avere successo nel misurare questa immensa velocità.

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Technorati Tag: Galileo Galilei,velocità della luce,velocità,satelliti di Giove

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Cortocircuito

Si ha un cortocircuito quando si stabilisce un collegamento diretto fra il conduttore di fase e il conduttore neutro. Il nome di “cortocircuito” deriva dal fatto che la corrente segue un percorso molto breve; in pratica è come se collegassimo i due conduttori con un filo metallico di lunghezza molto piccola. Per la seconda legge di Ohm, la resistenza di questo filo è piccolissima; perciò la corrente che lo attraverserà sarà molto grande (nei circuiti in parallelo la corrente è inversamente proporzionale alla resistenza).

Per evitare correnti di intensità elevate, in ogni circuito viene inserito un dispositivo che interrompe il passaggio della corrente quando essa supera un valore limite. Nel caso del circuito domestico il dispositivo è sistemato a monte del circuito, vicino al contatore (come vadiamo in figura) e, se la potenza disponibile è 3 kW, è tarato su una corrente massima di 13,6 A:

3000 W/220 V = 13,6 A.

Il dispositivo di sicurezza apre il circuito in due casi: se c’è un cortocircuito o se c’è un sovraccarico dell’impianto

Oggi, per la protezione dell’impianto si usano soprattutto interruttori differenziali, dispositivi sensibili alla differenza di corrente esistente tra un filo e un altro (per questo si chiamano “differenziali”). Funzionano così: se la corrente che esce dall’impianto in un certo istante è diversa da quella che entra, allora gli interruttori differenziali scattano e aprono il circuito.

Un altro motivo per cui il dispositivo di sicurezza può interrompere il passaggio di corrente è un sovraccarico dell’impianto, che si verifica quando gli utilizzatori inseriti assorbono una corrente superiore a quella limite. Per esempio, se contemporaneamente sono in funzione una lavatrice di potenza 1,5 kW, un asciugacapelli da 1,2 kW e un frigorifero da 1 kW, la potenza totale è di 3,7 kW e la corrente che dovrebbe circolare è:

i = P/V = 3700 W/220V = 16,82 A,

superiore a quella limite.

Anche nel circuito dell’automobile c’è un dispositivo che limita l’intensità di corrente elettrica nei vari utilizzatori: il fusibile.

Il fusibile è una resistenza di metallo speciale, che fonde quando la corrente che lo attraversa supera un certo valore. Quando la corrente è eccessiva, il fusibile “salta” e interrompe il passaggio della corrente.

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Technorati Tag: cortocircuito,corrente elettrica,seconda legge di Ohm,resistività,interruttore,fusibile

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