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Velocità della luce. Galileo fu il primo a cercare di misurarla

 

Noi sappiamo che la velocità della luce non è infinita, anche se è molto alta rispetto alle velocità a cui siamo abituati. Nel passato molti hanno misurato la velocità della luce e ovviamente le misure più recenti sono le più sofisticate e precise.

Ufficialmente la misura più precisa di questa velocità, che è un limite nell’Universo, è di 299792458 metri al secondo.

All'inizio del XVII secolo, molti scienziati erano convinti che la luce si propagasse in maniera istantanea, cioè che essa non impiegasse alcun tempo per andare da un luogo ad un altro. Questo equivoco era giustificato dal fatto che in effetti nell’esperienza quotidiana non si assiste ad alcun effetto dovuto a questa propagazione.

Galileo però aveva intuito che ciò non era vero, per questo ideò un esperimento per misurare la velocità della luce: insieme ad un assistente, presero una lanterna schermata e andarono sulla cima di due colline che distavano un miglio. Galileo scoprì la sua lanterna, e l'assistente, non appena vide la luce, scoprì a sua volta la lanterna. Galileo avrebbe quindi dovuto misurare il tempo necessario per vedere la luce dall'altra collina.

A quel punto era sufficiente dividere la distanza per il tempo per ottenere la velocità della luce.

Ovviamente l’esperimento non portò ad alcun risultato, questo perché la velocità della luce è troppo grande per essere misurata in questo modo. Infatti i tempi da misurare sarebbero stati di circa 0,000005 secondi, cioè intervalli di tempo troppo piccoli per essere misurati con la strumentazione a disposizione di Galileo a quel tempo.

Restò il fatto che Galileo mantenne la sua convinzione che la luce avesse una velocità finita e che si sarebbe potuta comunque misurare con strumenti più precisi o con metodi che lui non era riuscito ancora a pensare.

E aveva perfettamente ragione, tanto che questa sua intuizione può essere considerata un vero e proprio esempio di “lungimiranza scientifica”, qualità che Galileo ha dimostrato anche in altri casi. E fu nel 1676 che Rømer riuscì a misurare efficacemente la velocità della luce, notando delle anomalie nei tempi delle eclissi dei satelliti di Giove. Egli trovò una velocità di circa 210800000 m/s, che differisce significativamente dalle misure più moderne. Tuttavia fu il primo ad avere successo nel misurare questa immensa velocità.

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Commenti

  1. Ti lascio un saluto (non riesco a trattenermi!) alla velocità della luce.
    Ciao, buona domenica.

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