lunedì 4 maggio 2009

Epidemie di influenza. Ecco la mappa mondiale

In questa immagine possiamo vedere la mappa mondiale delle epidemie di influenza conosciute dal 1889 fino alla recente “influenza suina” del 2009. Nella mappa sono indicate le vittime stimate, la popolazione mondiale in quell’epoca, il numero di vittime per ogni mille persone e la densità della popolazione.

Da questo punto di vista l’epidemia influenzale più disastrosa fu quella chiamata “spagnola” del 1918. Fece 50 milioni di vittime in un’epoca in cui la popolazione mondiale ammontava a poco più di 1,8 miliardi di persone. Ciò significa che in media morirono più di 16 persone ogni 1000 abitanti.

Ricordiamo che ogni anno le normali epidemie influenzali fanno ben 36000 vittime solo negli Stati Uniti e ben 500000 in tutto il mondo.

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domenica 3 maggio 2009

Energia nucleare

 

L'energia nucleare

I due tipi principali di particelle nucleari — protoni e neutroni — sono saldamente racchiusi nella struttura del nucleo. Per modificare questa struttura occorrono quantità grandissime di energia. Nelle regioni esterne di un atomo gli elettroni, quando passano da un'orbita a un'altra, emettono luce visibile. All'interno del nucleo, un protone o un neutrone che eseguano un mutamento simile emettono raggi x con un'energia un milione di volte maggiore di quella contenuta nella luce visibile. L'energia presente nel nucleo è molto più grande di quella disponibile nella parte restante dell'atomo.
Quasi tutta l'energia nucleare proviene dalla conversione della massa. La massa di un nucleo è normalmente un po' minore della somma delle masse dei protoni e neutroni che dovrebbero essere uniti per crearlo. Il nucleo del carbonio-12, per esempio, ha una massa dell'i per cento circa minore della massa di sei protoni e sei neutroni. Quando si forma un nucleo di carbonio-12, la massa in eccesso viene convertita in energia attraverso la formula E = mc², e quest'energia assicura la coesione del nucleo.
Ci sono due modi per attingere energia dal nucleo: la fissione e la fusione. In entrambi i casi l'energia ottenuta proviene dalla conversione di massa in energia, e in entrambi i casi l'energia è disponibile perché la massa dello stato finale del sistema nucleare è minore di quella dello stato iniziale.

 


La fissione

Si parla di fissione quando un nucleo si rompe in due o più frammenti. Di solito la somma delle masse dei frammenti è maggiore della massa del nucleo originario. Ne consegue che di norma per rompere il nucleo si deve fornire energia, come un boscaiolo deve fornire energia a un'ascia per tagliare un tronco. A volte, però, la somma delle masse dei frammenti è inferiore alla massa del nucleo originario. In questo caso durante la fissione si libera energia, che di solito viene chiamata «energia nucleare».
Il più familiare fra i nuclei che forniscono energia quando si rompono è un isotopo dell'uranio detto uranio-235 (con 92 protoni e 143 neutroni). Questo isotopo costituisce meno dell'1 per cento dell'uranio presente in natura (la forma più comune è l'uranio-238). Se un neutrone, in lento movimento, collide con uranio-235, il nucleo si rompe in due frammenti e in due o tre neutroni.

La somma di queste masse è inferiore a quella del nucleo originario, e la differenza di massa viene convertita nell'energia di moto dei frammenti. Quest'energia, infine liberata sotto forma di calore, viene usata per far funzionare reattori nucleari commerciali e produrre elettricità.

Il cuore di un reattore nucleare è il nocciolo, un grande contenitore in acciaio inossidabile che contiene varie centinaia di elementi di combustibile. Questi cilindretti di uranio sottili come matite, ricchi dell'isotopo uranio-235, sono separati fra loro da un liquido, detto moderatore (di solito acqua), i cui atomi entrano in collisione con neutroni e li rallentano. Quando si verifica una fissione in un elemento di combustibile, i neutroni veloci che ne escono vengono rallentati nell'acqua, dopo di che entrano in un altro elemento e causano altre fissioni. Queste fissioni producono ciascuna due o tre neutroni propri, ciascuno dei quali può proseguire il processo e causare altre fissioni in altri elementi di combustibile. Gli scienziati chiamano questa proliferazione di collisioni una reazione a catena, della quale si può regolare il ritmo abbassando fra i cilindretti di combustibile elementi di controllo costituiti da materiali capaci di assorbire neutroni.

reattore_nucleare
I reattori nucleari comprendono un nocciolo con elementi di combustibile nucleare radioattivo. Reazioni nucleari a catena in questo combustibile riscaldano una camicia d'acqua circostante che converte calore in vapore. Il vapore, a sua volta, aziona un generatore elettrico



L'energia dei frammenti di fissione riscalda l'acqua, la quale viene pompata fuori del nocciolo. In un'altra parte dell'impianto questo calore produce vapore che fa funzionare una turbina; l'energia termica così convertita in energia meccanica va a un generatore convenzionale che produce elettricità. Un reattore nucleare differisce dunque da una centrale termoelettrica a carbone o a nafta solo nel modo di produrre calore. Una volta prodotto il vapore, tutto il resto è uguale.
L'aspetto del reattore nucleare che richiama più spesso su di sé l'attenzione dell'opinione pubblica è la possibilità di incidenti: i nomi di Three Mile Island e di Cernobyl evocano visioni di incubi radioattivi. Gli incidenti più gravi con reattori nucleari — che sono per fortuna anche i più improbabili — implicano la perdita del liquido che separa gli elementi di combustibile. (A Three Mile Island una pompa difettosa produsse una perdita parziale.) Un reattore non può esplodere come una bomba perché, una volta andato perduto il liquido moderatore, i neutroni non vengono più rallentati e le reazioni a catena si fermano. Il nocciolo del reattore è però ancora caldissimo, sia nel senso termico sia in quello nucleare, e il calore può cominciare a far fondere il metallo nel nocciolo. La «sindrome cinese» — un combustibile nucleare così caldo da aprirsi la via, fondendo la massa terrestre interposta, fino alla Cina — è un riferimento esagerato a tale fusione termica del metallo. In realtà il combustibile nucleare non diventa mai così caldo da penetrare nella Terra per un tratto degno di nota, fondendo i materiali che incontra. A Three Mile Island, dove, come in tutte le centrali nucleari americane, il reattore è alloggiato in un edificio di contenimento di cemento armato, la fusione parziale condusse a una fuga molto limitata di materiale radioattivo nell'ambiente. A Cernobyl, dove il reattore era separato dall'ambiente da finestre di vetro, le conseguenze furono molto più gravi.
Il problema che si pone a noi tutti è se, come società, siamo disposti ad accettare i rischi (dichiaratamente piccoli) associati alla potenza nucleare in cambio dei vantaggi dell'elettricità generata da reattori. Non è un problema scientifico, bensì un problema di valori: di valutazione del rapporto costi-benefici. Per prendere una decisione, però, ogni cittadino dovrebbe conoscere alcuni fatti fondamentali sui reattori e la radioattività.

 


La fusione

La fusione si verifica quando due nuclei atomici più piccoli si uniscono a formare un singolo nucleo più grande. Come nel caso della fissione, a volte accade che la massa del prodotto finale della fusione sia inferiore alla somma delle masse degli ingredienti che lo compongono. In questo caso il processo di fusione può produrre energia. Il Sole e altre stelle generano la loro energia per fusione, in un processo in cui quattro protoni (i nuclei di quattro atomi di idrogeno) si uniscono dopo una sequenza di passi a formare un nucleo di elio e alcune particelle minori.


A partire dagli anni cinquanta, negli Stati Uniti e in altri paesi sono stati avviati vasti programmi di ricerca e di sviluppo per imbrigliare la fusione come sorgente di energia elettrica. La strategia generale consiste nel tenere concentrati insieme i nuclei con intensi campi magnetici e poi nell'aumentare la temperatura fino a riprodurre le condizioni che si trovano nell'interno delle stelle. Purtroppo siamo ancora lontani dal poter produrre una fusione controllata in laboratorio, per non parlare di un impianto di generazione economicamente valido. Negli ultimi trent'anni ci sono stati periodicamente annunci di grandi passi avanti, ma l'energia di fusione rimane un sogno che sarà realizzato solo verso la metà del XXI secolo, se mai sarà realizzato.

Nella primavera del 1989 fece grande sensazione l'annuncio di due scienziati dell'Università dello Utah di avere prodotto la fusione in un esperimento a tavolino. Chiamato «fusione fredda» o «fusione in bottiglia», questo processo colpì l'immaginazione del pubblico perché avrebbe potuto fornirci una sorgente illimitata di energia a buon mercato, ma la fusione fredda è caduta infine nel dimenticatoio, in quanto altri scienziati non sono riusciti a riprodurre i risultati annunciati.

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sabato 2 maggio 2009

Essere al verde

 

Cosa significa essere al verde? Di solito questa locuzione indica la situazione di non avere più soldi o di essere a corto di qualcosa. Esistono anche altri modi di dire equivalenti come: essere in bolletta, essere povero in canna.

L’origine dell’espressione essere al verde potrebbe derivare dall’uso antico di tingere di verde il fondo delle candele, o fasciarlo con carta colorata per rendere più solida la parte di cera da inserire nel candeliere.

A quanto pare nelle aste pubbliche il banditore accendeva una candela tinta di verde all’estremità bassa, quando la fiamma raggiungeva il verde, non si potevano fare più offerte e l’asta chiudeva. Poi si è giunti al significato invertito attuale e cioè che non si può più contrattare perché sono finiti i soldi.

Un’altra ipotesi farebbe derivare l’espressione da un'usanza medievale che prevedeva l'accensione di una lanterna verde quando era pronto il cibo per una speciale categoria di poveri, i "vergognosi", coloro cioè che non erano nati poveri ma che lo erano diventati e che per questo motivo non si adattavano alla normale elemosina. Questa usanza permetteva loro di entrare nell'ente caritatevole in silenzio, senza bussare, con minori probabilità di essere visti.

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La galassia balena

 

NGC 4631 è una grande e bella galassia a spirale vista “di profilo”. Si trova a 25 milioni di anni luce nella costellazione dei Canes Venatici. La sua forma particolare le ha fatto meritare il nome di “galassia balena”. Le deformazioni che presenta sono dovute alla presenza della piccola galassia ellittica, visibile poco più in alto, NGC 4627 e di un’altra galassia, fuori dal campo di questa foto, NGC 4656.

Le distorsioni e le scie di stelle e gas fanno pensare che le tre galassie abbiano avuto una serie di “incontri ravvicinati” nel passato. La galassia balena è nota anche per possedere un ampio alone di gas caldo che la circonda, visibile nei raggi x.

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venerdì 1 maggio 2009

Inquinamento luminoso. Ecco cosa ci fa perdere

 

Le grandi aree urbane sono sempre più illuminate. Non sempre queste luci sono davvero utili per la città. Spesso si tratta di insegne luminose, oppure le stesse lampade di illuminazione stradale sprecano la luce verso l’alto, dove non serve a nessuno.

Possiamo vedere come l’inquinamento luminoso faccia perdere tutta la bellezza del cielo notturno e non solo! Anche la ricerca scientifica nel campo dell’astronomia ne riceve un danno enorme. Il cielo illuminato costringe gli astronomi a costruire gli osservatori in luoghi deserti e in alta montagna in cui l’inquinamento luminoso, alla fine, sta arrivando lo stesso a causa del continuo allargarsi delle aree urbane.

In questa foto possiamo vedere la costellazione di Orione. A sinistra fotografata sotto un cielo buio, a destra invece presso la città di Orem, negli Stati Uniti.

La differenza è evidente.

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Statistiche del blog Il Potere della Fantasia. Mese di aprile 2009

 

Ed eccoci ancora una volta a mostrare le statistiche di questo blog.

Nel mese di aprile 2009 questo blog ha ricevuto 24587 visite da parte di 22436 visitatori unici assoluti, con 46994 pagine visualizzate. Le visite hanno la seguente provenienza:

Motori di ricerca:
15458 (62,87 %)

Siti di riferimento:
7477 (30,41%)

Traffico diretto:
1652 (6,72%)

La situazione può essere riassunta in questo grafico a torta:

stats_aprile2009

Rispetto al mese scorso c’è stato un leggero incremento delle visite da motori di ricerca. I siti di riferimento e il traffico diretto sono rimasti quasi costanti. Ancora grazie ai lettori :-)

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>> Google. 225 miliardi di dollari di capitale e detiene meno dello 0,02% delle informazioni mondiali.

giovedì 30 aprile 2009

Il tempo passa

 

Ero sicuro che prima o poi mi sarei dedicato ad un post sul tempo che passa, lo fanno tutti nei propri blog personali. Forse è perché il tempo è qualcosa di incontrollabile, quindi dobbiamo fare qualcosa per avere l’illusione di averlo controllato.

Scattiamo fotografie per avere l’illusione di averlo fermato in un istante, ma quando guardiamo una foto di dieci o venti anni fa ci accorgiamo che non l’abbiamo fermato affatto.

Oppure cerchiamo di restare magri e in forma, ma prima o poi i capelli bianchi ci fanno capire che il tempo non ha nemmeno preso in considerazione i nostri sforzi. E quando la memoria ci riporta indietro a tempi in cui non si vedevano computer, cellulari, internet, nelle nostre case, allora capiamo subito che abbiamo trascorso la nostra infanzia nella preistoria e che passeremo la vecchiaia in un mondo che ci sembrerà fantascienza.

In realtà è solo il tempo che passa.

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...