Gli adolescenti che ascoltano molta musica sono più soggetti alla depressione rispetto a quelli che passano il tempo a leggere. Questo è il risultato di uno studio della Scuola di Medicina dell'Università di Pittsburgh. Lo studio ha coinvolto 106 partecipanti ed ha messo in evidenza che l'esposizione a certi tipi di contenuti mediatici ha un legame forte con la salute mentale.
Per un periodo di due mesi i ricercatori hanno monitorato il tipo di supporto che i soggetti stavano utilizzando, con particolare attenzione a internet, televisione, musica, videogames, riviste e libri.
Il risultato più eclatante è che si è potuto stabilire che gli adolescenti che per la maggior parte del tempo hanno ascoltato musica avevano una probabilità 8,3 volte maggiore di essere soggetti a depressione rispetto alla media della popolazione. Invece coloro che avevano passato la maggior parte del tempo a leggere avevano una probabilità di essere depressi di solo un decimo rispetto alla media della popolazione.
Ovviamente in questo caso è difficie capire se i soggetti depressi si rifugiano nell'ascolto della musica, oppure è la musica che provoca la depressione. In ogni caso lo studio ha messo in evidenza che esiste effettivamente un legame tra depressione e consumo mediatico.
La cosa importante è che si è potuto scoprire che la lettura è correlata ad una bassa insorgenza di depressione. Bisogna far notare, purtroppo, che in Italia, ad esempio, la percentuale di giovani che si dedicano alla lettura è in costante diminuzione, mentre altri tipi di intrattenimento mediatico sono in salita vertiginosa.
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