In primavera sono davvero pochi coloro che non sentono almeno qualche minimo sintomo di allergia. Il diffondersi di pollini nell’aria è un vero incubo per chi soffre di allergie, con lacrimazione e arrossamenti degli occhi, irritazione delle vie respiratorie, tosse, raffreddore, fino a vere e proprie crisi asmatiche. Sembra che ben il 25% della popolazione soffra di qualche malattia allergica e la percentuale è in continuo aumento, complice anche l’inquinamento atmosferico.
Il problema maggiore per i soggetti allergici non è tanto quando si è fuori dalla propria abitazione, ma quando si è dentro. Infatti non è raro che i moderni appartamenti diventino un vero e proprio “covo” di allergeni e che i sintomi allergici più intensi si accusino proprio tra le quattro mura.
Ovviamente c’è una buona soluzione per evitare crisi allergiche in casa. Ecco cosa si può fare per tenere sotto controllo le allergie che si sviluppano negli ambienti domestici:
- Bisogna tenere la casa sempre pulita, passare l’aspirapolvere almeno due volte alla settimana per evitare l’accumulo di polvere, forfora e polline.
- Spolverare spesso.
- Evitare il contatto con gli animali domestici: nel caso di animali presenti in casa, lavarli frequentemente e tenerli lontani dalla camera da letto e dall’arredamento.
- Eliminare moquette, utilizzare tende lavabili, copripiumoni e coprimaterassi anallergici, a maglie strette che intrappolano gli acari.
- Prevenire la formazione di muffe.
- Pulire gli impianti di climatizzazione dell’aria.
Una curiosità: si è scoperto recentemente che portatori di pericolosi allergeni sono gli scarafaggi che possono far scatenare gravi reazioni allergiche e asma. I più colpiti sono i bambini che vivono negli appartamenti di città, ma gli scarafaggi si trovano ovunque, e possono essercene anche nelle case più pulite. Attenzione quindi a questi insetti; se li “scoprite” in casa, vanno eliminati prontamente.
In ogni caso, l'arma più efficace contro l’allergia consiste nell'evitare il contatto con la sostanza allergenica.
È consigliabile dunque: evitare le gite in campagna nei periodi di fioritura; tenere chiuse le finestre in particolare fra le 10 e le 16 (periodo di maggior pollinazione); non stendere le lenzuola all'aperto, per evitare che raccolgano pollini; fare una doccia e cambiare i vestiti una volta rientrati in casa al fine di eliminare i pollini accumulatisi nei capelli e negli indumenti nel corso della giornata; evitare, se possibile, le attività all’aperto nelle ore in cui le concentrazioni di pollini sono maggiori; ricordare che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate ventose e soleggiate e calano invece con la pioggia.
Quindi bastano solo alcune semplici precauzioni per non soccombere a spiacevoli crisi allergiche che possono anche portare gravi conseguenze. Ricordiamoci però che se la crisi allergica arriva (e di solito prima o poi arriva lo stesso, nonostante le precauzioni) esistono dei farmaci specifici che leniscono i sintomi (ma non guariscono la malattia): si tratta degli antistaminici.
Esistono due tipi principali di farmaci antistaminici:
- antistaminici di prima generazione;
- antistaminici di seconda generazione.
Gli antistaminici di prima generazione sono stati introdotti sul mercato dopo il secondo conflitto mondiale e, malgrado il loro essere molto efficaci, hanno importanti ripercussioni a livello del cervello ed in particolare possono provocare fastidiosa (e pericolosa, se si è alla guida) sonnolenza. Tra questi antistaminici ricordiamo la difenidramina e la clorfenamina.
Gli effetti collaterali più conosciuti sono: sonnolenza, pensiero non lucido, secchezza fauci, senso di vertigini.
Gli antistaminici di seconda generazione sono stati immessi sul mercato intorno al 1990, e hanno effetti collaterali ben più blandi, soprattutto sul cervello. I farmaci più conosciuti sono la loratadina e cetirizina.
Tra i pochi effetti collaterali più comuni si possono annoverare: cefalea, secchezza fauci, naso non umido.
Bisogna fare attenzione prima di assumere qualsiasi tipo di antistaminico perché sono farmaci sconsigliati in gravidanza e anche nel caso si soffra di altre patologie come il diabete, l’ipertensione, il glaucoma, problemi alla prostata, problemi cardiaci, blocco intestinale, ipertiroidismo, problemi al fegato, problemi a carico dei reni, problemi alla vescica. Ovviamente in questi casi la cosa migliore è sempre rivolgersi ad un medico.
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