La camera oscura è un dispositivo ottico che riproduce un comportamento della luce: si è osservato infatti che la luce quando penetra in una stanza buia, attraverso un piccolo foro presente su una delle pareti, proietta l'immagine capovolta dell'esterno sulla parete interna opposta. La conoscenza della fisica della camera oscura risale all'antica Grecia, ma ebbe la sua vera applicazione solo a partire dal Rinascimento. Gli artisti
utilizzavano questo sistema per proiettare su pareti o tele le immagini che servivano loro per schizzare i dipinti e per studiare le prospettive dei paesaggi.
Nel 1646, ad Amsterdam, colui che descrisse per primo la lanterna magica, Athanasius Kircher, costruì la sua camera oscura per ritrarre i paesaggi. |
L'aggiunta di una lente al foro e l'utilizzo di materiali sensibili che imprimevano l'immagine proiettata portarono nei secoli all'invenzione della macchina fotografica. Ancora oggi la parte degli apparecchi fotografici in cui si formano le immagini si chiama camera oscura. Lo stesso nome indica anche i locali in cui vengono stampate le pellicole. È importante che siano stanze buie o illuminate da luci speciali per non compromettere lo sviluppo delle fotografie.
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