giovedì 10 marzo 2011

Come girare un film

 

Vi siete mai chiesti come si fa a girare un film? Noi vediamo tantissimi film durante la nostra vita, ma raramente ci chiediamo “come si fa?”. Con questo post cerco di rispondere alla mia e alla vostra (eventuale) curiosità Occhiolino.

Il primo film mai realizzato risale al lontano 1895 ad opera dei fratelli Lumière, considerati, a ragione, i primi cineasti della storia del cinema. Tra le loro opere ricordiamo L’uscita dalle officine Lumière, L’innaffiatore innaffiato e L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat. Naturalmente oggi il cinema è decisamente cambiato rispetto a quei tempi.

Il regista, il produttore e gli attori partecipano alla realizzazione del film, che si articola in tre fasi:

1) la preproduzione;

2) la lavorazione;

3) la postproduzione.

La fase di preproduzione consiste, prima di tutto, nel reperimento dei fondi necessari. Molto importante è effettuare il casting, assegnando un ruolo e trovando comparse e controfigure. Bisogna inoltre programmare la lavorazione, le date da rispettare, ovvero la tabella di marcia. Si tratta quindi di una fase tutt’altro che semplice, in quanto le date devono essere compatibili con l’agenda degli attori ed anche con gli impegni dei principali elementi del cast tecnico. Sempre durante la preproduzione bisogna scegliere la location ed effettuare i necessari sopralluoghi per verificarne l’agibilità. Successivamente si procede col disegnare lo storyboard per poi siglare i contratti con le aziende fornitrici e con quelle che si dovranno occupare della postproduzione. Bisogna infine acquistare i diritti per l’utilizzo delle canzoni della colonna sonora e costruire il set, solitamente affidando i progetti ad un disegnatore specializzato con la supervisione dello scenografo e con l’aiuto di vari attrezzisti professionisti.

Dopo la preproduzione segue la fase di lavorazione del film, durante la quale si girano le scene. I reparti che prendono direttamente parte alle riprese sono la produzione, la regia, il cast, la fotografia, il sonoro, la scenografia, il costume ed il trucco. Le figure professionali che si occupano della regia sono numerose e ad ognuna di esse  affidato un compito specifico. Il regista è nella maggior parte dei casi l’autore del film, può prendere parte all’elaborazione del soggetto e alla stesura della sceneggiatura. Dirige le riprese, supervisiona il montaggio e segue il film fino alla copia campione. E’ aiutato nel suo lavoro da altri numerosi professionisti. La segretaria di edizione, ad esempio,  svolge un ruolo fondamentale, poiché è l’unica persona a cui è demandato il compito di assicurare la continuità delle riprese attraverso il controllo di qualsiasi dettaglio, anche il più piccolo ed insignificante. E’ oggi molto aiutata dalle macchine fotografiche che la sollevano dal seguire i disegni e gli elenchi di quanto inquadrato dalla macchina da presa. Nonostante tutto resta ancora un compito notevolmente impegnativo. La lavorazione dunque si conclude con la fine delle riprese e lascia posto alla terza ed ultima fase.

La postproduzione è l’ultima fase della produzione cinematografica. Una delle componenti della postproduzione è il montaggio. Il montaggio costituisce un momento fondamentale per la realizzazione dl film, perché ne determina il ritmo narrativo. Il ritmo di questa successione può essere molto disteso se è costituito da una serie di poche inquadrature, fino all’uso di una sola inquadratura o piano sequenza. Oppure può essere frenetico se le inquadrature sono moltissime e ciascuna occupa pochi secondi o anche meno. Il montaggio parallelo, invece, ha l’obiettivo di aggiungere un ulteriore senso di alternanza delle azioni, legando le immagini sul piano allegorico o metaforico. Le azioni mostrate, inoltre, non devono necessariamente ricongiungersi in uno stesso luogo. Il montaggio inoltre permette di creare nuovi spazi, veri per lo spettatore, ma che non hanno corrispondenza nella realtà oggettiva. Se ad esempio di raccorda un personaggio che esce da una porta, lo si può far rientrare da una porta corrispondente in un luogo qualsiasi, anche all’esterno, creando così una geografia ideale. Il montaggio gioca un ruolo importantissimo per quanto riguarda il tempo. Il flashback permette di viaggiarvi attraverso a ritroso. Il flashforward, al contrario, apre una parentesi sul futuro permettendoci di vedere eventi non ancora accaduti. Altra fondamentale componente della postproduzione è la creazione degli effetti speciali visivi, utili per creare delle immagini di tutto ciò che non può essere ripreso. Per quanto riguarda l’audio si procede con la registrazione delle musiche, l’aggiunta degli effetti sonori, eventualmente facendo intervenire un rumorista, la realizzazione del doppiaggio. Il processo di realizzazione del film si conclude in genere con la correzione del colore ed infine con la stampa della pellicola.

Affascinante vero? Allora guardatevi il filmato seguente, il cui presente post ne è la trascrizione quasi completa. Vi chiederete: come mai ho perso così tanto tempo a trascrivere l’audio di questo filmato? Semplice, l’argomento di come si fa un film è così interessante che ho perso volentieri questo tempo per dare a voi la possibilità di avere queste informazioni “nero su bianco”.

Buona visione del filmato (attenzione che è davvero divertente Occhiolino).

Come realizzare un film


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