“Faccio parte del progetto CROSS da poco più di un mese, ho controllato le prime immagini in modo autonomo il 21 Gennaio 2008 e il 13 Febbraio ho avuto la fortuna di individuare una supernova nella galassia a spirale UGC 2519. Ovviamente per me è stata una soddisfazione enorme essendo la prima che scopro e dopo così poco tempo dall’inizio delle mie ricerche. Queste ultime prevedono un confronto tra le immagini di archivio e quelle riprese dal telescopio la notte precedente facendo attenzione a notare anche i cambiamenti più sottili. Credo che dai più sarebbe giudicato un lavoro terribilmente noioso, tuttavia l’ostinazione, la pazienza e l’attenzione impiegate, vengono ricompensate prima o poi dal traguardo di una scoperta. Spero che questa sia l’inizio di una lunga serie.”
L’autrice di questo post è Elisa Londero, una giovane ragazza di Gemona del Friuli che frequenta il corso di laurea specialistica in Fisica della Materia a Trieste.
La notte del 13 Febbraio 2008 succede qualche cosa di strano…vuoi raccontare i dettagli della scoperta di SN2008ak e spiegarci che cos’è il progetto CROSS?
Il progetto CROSS del quale faccio parte, si occupa della ricerca di supernovae extragalattiche. A questo proposito sono state selezionate oltre 2500 galassie sia a spirale che ellittiche, tra le più massicce dell’emisfero boreale che costituiscono le immagini di archivio che ciascun partecipante al progetto ha il compito di confrontare attraverso un programma, con le immagini ottenute la notte precedente dal telescopio remotizzato di Cortina d’Ampezzo. In condizioni ottimali (cielo sereno e assenza di problemi tecnici) è possibile riprendere dalle 300 alle 400 galassie per notte.
L’immagine contenente la supernova SN2008ak è stata realizzata nella notte tra il 13 e il 14 Febbraio. Ho svolto il lavoro di analisi in parte il 14, poi a causa di altri impegni sono stata costretta a concludere e spedire il resoconto ai coordinatori del CROSS (A. Dimai e M. Migliardi) il giorno 15.
Quando si scopre una supernova, cosa si deve fare per comunicarla al mondo, ovvero quali sono le azioni burocratiche?
Prima di tutto ci si deve accertare che non si tratti di qualche pianeta minore o di qualche asteroide di passaggio. Fugati questi dubbi, si fa un’immagine di conferma. Nel mio caso, avendo inviato il resoconto un po’ in ritardo, non e’ stato possibile utilizzare la notte tra il 14 e il 15 Febbraio per effettuare un’ulteriore ripresa della galassia col nostro telescopio.
Tuttavia, trattandosi con buona probabilità di una supernova, è stata mandata una segnalazione al CBAT, che è l’organo che conferma le scoperte astronomiche mondiali, indicando scopritore, programma di ricerca, caratteristiche del telescopio utilizzato, magnitudine, coordinate dell’oggetto e posizione rispetto al nucleo della galassia e specificando che l’immagine di conferma sarebbe stata fatta il prima possibile. Così è stato la sera del 15 Febbraio, quando la SN2008ak è stata definitivamente confermata.
Si è potuto così dare la notizia ufficiale al CBAT e dopo poche ore è giunta l’ufficializzazione da parte dello stesso. In seguito la supernova è stata catalogata: è di tipo II, vale a dire una stella supermassiccia che è esplosa al termine della propria esistenza.
Com’è nata la tua passione e l’impegno di astrofila presso l’Associazione Astronomica Cortina d’Ampezzo (www.cortinastelle.it)?
La passione risale agli anni in cui frequentavo il liceo “L. Magrini” di Gemona del Friuli. La professoressa di scienze, l’ultimo anno, ci aveva messi in contatto con l’AFAM (Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia) di Remanzacco presso cui ho potuto completare la tesina di maturità riguardante le supernovae di tipo Ia come indicatrici di distanze cosmologiche. Inoltre tra le attività del liceo erano previste delle serate osservative con un telescopio che la direzione didattica aveva deciso di acquistare proprio per fare in modo che l’astronomia non venisse studiata solo sui banchi di scuola.
L’impegno invece presso l’AAC di Cortina d’Ampezzo è nato dalla proposta di una futura astrofisica, Giulia Iafrate, compagna di studi alla laurea triennale, che partecipava attivamente al programma già da parecchi mesi.
Quali sono le tue ambizioni future sia sul fronte dell’Associazione Astronomica Cortina che Universitario? I due impegni viaggiano su binari paralleli?
Diciamo che con l’AAC è stato un buon inizio, speriamo che a questa possa seguire qualche altra scoperta. Per me la ricerca di supernovae è ormai un passatempo, un momento di distrazione tra un impegno e l’altro della giornata. Per quanto riguarda il resto, tra poco concluderò il percorso di studi in Fisica della Materia quindi quello dell’astronomia resterà soltanto un hobby entusiasmante, un impegno da portare avanti a livello amatoriale.
Ringraziamo molto Elisa per la velocità con cui ci ha risposto, e per concludere non posso fare a meno di considerare che il progetto CROSS porti fortuna alle astrofile: Edi Dal Farra fu la prima donna italiana a scoprire una supernova: la SN2001dp. Però lei condivise questo primato con il suo compagno Marco Migliardi, mentre Elisa risulta la seconda donna italiana a fare una scoperta in questo campo, ma la prima a realizzarla in modo del tutto autonomo.
Esempi come questi fanno capire come gli appassionati del cielo possano dare contributi significativi all’astronomia, cosa più unica che rara nelle scienze moderne e che probabilmente costituisce una ragione della sua popolarità presso il pubblico. Speriamo quindi che tali scoperte incoraggino altre persone ad avvicinarsi a questo affascinante mondo e chissà se fra gli assidui lettori e lettrici di questo sito non si nasconda qualche futuro protagonista di ulteriori scoperte.
Fonte: http://www.astronomia.com/2008/02/27/una-supernova-per-elisa/
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