martedì 29 gennaio 2008

Quando le stelle esplodono. Le supernovae: la potenza di 100 miliardi di stelle liberata in poche settimane.

Una Supernova e’ una stella che esplode. L’esplosione di Supernova rappresenta l’ultimo atto, distruttivo e spettacolare, del ciclo evolutivo di stelle molto massive. Durante l’esplosione viene liberata un’energia enorme e la stella diventa così luminosa da splendere più di una intera galassia. La luce emessa dalla stella in seguito all’esplosione dura qualche mese ed è paragonabile a quella che il nostro Sole e’ in grado di emettere in un miliardo di anni!

Esistono due tipi di Supernovae, che differiscono per il meccanismo di esplosione e per i “progenitori”, ovvero il tipo di stelle da cui si origina l’esplosione.

Supernovae di Tipo I

Supernovae di Tipo II

Le Supernovae di tipo I non si originano da stelle singole ma da sistemi binari, costituiti da due stelle vicine che ruotano intorno ad un centro di gravità comune. I sistemi binari che possono dar luogo a una Supernova di tipo I sono quelli costituiti da una nana bianca fatta di carbonio e ossigeno e da una stella compagna. La materia di cui e’ composta la nana bianca, a causa della densità e della pressione molto elevate, si trova in uno stato che si definisce “degenere” . Questo stato è stabile solo se la massa della stella e’ inferiore a un valore limite detto “massa di Chandrasekar”, pari a 1,4 volte la massa del Sole. Nel caso in cui la nana bianca si trova in un sistema binario il suo campo gravitazionale può essere così forte che, se le stelle sono sufficientemente vicine, la stella compagna comincia a trasferire massa sulla nana bianca. In seguito al trasferimento di massa da parte della stella compagna, la nana bianca viene accresciuta fino a superare il limite di Chandrasekar e si contrae. La contrazione fa innescare le reazioni nucleari che fondono carbonio e ossigeno in nichel e l’energia rilasciata e’ sufficiente per far esplodere completamente la stella. L’esplosione delle SNe I disintegra tutta la stella e nello spazio non rimanere che polvere al contrario delle Supernovae di tipo II che possono lasciare una stella di neutroni.

Le Supernovae di tipo II si originano da stelle molto massive (circa 10 volte la massa del nostro Sole). Questo tipo di stelle vivono fino a 10 milioni di anni (un tempo brevissimo, se pensiamo che il nostro Sole vivrà ancora per 5 miliardi di anni) producendo energia dalla fusione termonucleare di idrogeno in elio e poi successivamente di elio in carbonio e ossigeno, di carbonio in sodio e magnesio e così via fino al ferro. Ogni volta che il combustibile nucleare al centro della stella finisce perchè si è trasformato in un altro elemento, il nucleo si contrae sotto l’azione della gravità e riesce ad innalzare la temperatura fino ad innescare il bruciamento del nuovo elemento chimico. Sfortunatamente (per la stella) il ferro non può essere ulteriormente fuso per produrre energia e questa volta la contrazione del nucleo prosegue in maniera irreversibile. Quando la temperatura e la densità della materia all’interno del nucleo raggiungono un valore limite, i protoni e gli elettroni degli atomi si fondono a formare neutroni. In ognuna di queste reazioni di “neutronizzazione” viene prodotto un neutrino. In poche decine di secondi il diametro del nucleo si contrae da circa metà del diametro terrestre (3000 km) a poco più di 10 km. L’onda d’urto prodotta si propaga in circa due ore attraverso gli strati esterni della stella e, quando raggiunge la superficie, la stella esplode. Tutto il materiale di cui è composta la parte esterna della stella viene proiettato nello spazio circostante con una velocità approssimativa di 15000 km/s, lasciando come residuo il nucleo di neutroni che, a seconda della massa, può rimanere una stella di neutroni (pulsar) o diventare un buco nero.

Le Supernovae pur essendo un fenomeno distruttivo per la stella sono fondamentali per l’evoluzione del nostro universo e presentano implicazioni che ci toccano molto da vicino. Essenzialmente possiamo individuare 2 importanti conseguenze dell’esplosione:

le Supernovae rappresentano il più efficiente meccanismo di arricchimento chimico delle galassie. La maggior parte degli elementi che si trovano oggi nella nostra Galassia e che compongono la nostra Terra e noi stessi, non sono nati insieme all’Universo, durante il Big Bang. Infatti, solo gli elementi più leggeri come idrogeno, elio, litio si sono potuti formare in quel processo che viene chiamato “nucleosintesi del Big Bang”. Tutti gli altri elementi che conosciamo (ad esempio il carbonio di cui siamo costituiti o l’ossigeno che respiriamo) sono stati sintetizzati all’interno delle stelle, dalle reazioni termonucleari o da altre reazioni. Tali elementi rimarrebbero per sempre inglobati nel nucleo delle stelle che li producono. In seguito all’esplosione delle Supernovae, invece, il materiale stellare, ricco di elementi chimici, viene restituito al Cosmo e va ad arricchire le nubi di gas e polvere interstellare che poi daranno origine a nuove stelle, pianeti e galassie. Inoltre grazie all’energia dell’esplosione molti elementi già esistenti vengono trasformati, fino a produrre tutti gli elementi della tavola periodica. Possiamo dire, in un certo senso, di essere davvero “figli delle stelle”. 
le esplosioni di Supernovae favoriscono la nascita di nuove stelle. Infatti, l’onda d’urto dell’esplosione, propagandosi nelle nubi di gas e polvere interstellari, causa delle variazioni di densità che inducono la contrazione del gas e quindi la formazione di una nuova stella. Nel “ciclo vitale” del Cosmo, la morte di una stella crea le condizioni per cui altre possano nascere.

Fonte: LNGS.

 

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lunedì 28 gennaio 2008

75000000000000 di granchi invadono un'isola in Australia.

Filmato davvero incredibile, con molti, molti, ma molti... granchi! ;-)

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UFO nella preistoria (carrellata di immagini)

In questa carrellata di immagini volontariamente ometto le didascalie, per non influenzare il vostro giudizio. Secondo voi cosa raffigurano (o potrebbero raffigurare) queste immagini? Vi basti sapere che gli ufologi di tutto il mondo trovano che siano tra le prove più "forti" a sostegno di "visite" di extraterrestri nella preistoria. Secondo le teorie ufologiche correnti, gli alieni visitano il nostro pianeta da tempo immemorabile.

Vi lascio alle immagini e aspetto che qualcuno di voi suggerisca delle interpretazioni alternative a quelle degli ufologi (scatenate la vostra fantasia). Un saluto a tutti.

Tass3

 

tass2

tan2

crash

japan1

Hum1

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domenica 27 gennaio 2008

Un ragazzo di soli 16 anni modifica un pickup trasformandolo in auto elettrica (foto)

Andrew Angelloti, un membro del forum Ecomodder, l'anno scorso è riuscito a trasformare un pickup Mazda del 1988 in un mezzo a locomozione elettrica, usando i 6000 dollari guadagnati facendo un lavoro part-time.

L'alimentazione è dovuta a 20 batterie che creano 120 volts per fare funzionare due motori elettrici. Le prestazioni: "non sono niente male" afferma il giovane modder, quasi 90 km/h di velocità massima con una autonomia di circa 65 km.

Non possiamo non congratularci con la passione e l'inventiva di questo sedicenne. Questo l'indirizzo del suo blog.

 

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Scoperta grotta con cristalli giganti. Sembra il nascondiglio segreto di Superman!

Il geologo Juan Manuel García-Ruiz l'ha battezzata "La Cappella Sistina dei cristalli", ma poteva essere tranquillamente chiamata "La casa di Superman". Come si può vedere in queste immagini, i cristalli di questa grotta in Messico, possono raggiungere la lunghezza record di ben 11 metri!

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Fulvio Frisone, lo scienziato tetraplegico italiano che ha vinto la sua invalidità con la sua intelligenza.

Alcuni anni fa ho avuto il piacere di conoscerlo, quando ero studente di Fisica a Catania. All'epoca era già un mito, perché era riuscito a terminare il Corso di Studi in Fisica (che aveva una durata di 4 anni) in soli tre anni! Vi garantisco che si tratta di un'impresa davvero difficile! Ma lui non aveva nessuna difficoltà. Sempre accompagnato da suo padre, che portava la sedia a rotelle, di mattina presto era sempre in facoltà, nel suo laboratorio, davanti ad un computer. Fulvio Frisone è nato da un parto difficile, che lo ha lasciato tetraplegico, con enormi difficoltà di linguaggio e del tutto dipendente dagli altri anche nelle attività quotidiane più semplici, come vestirsi, lavarsi, andare in bagno, mangiare.

A lui è stato dedicato anche un film: "Il figlio della luna", strutturato come "fiction" e trasmesso dalla Rai, diretto da Gianfranco Albano e interpretato da Lunetta Savino nel ruolo di Lucia Frisone e dall’attore palermitano Paolo Briguglia nei panni di Fulvio Frisone (nella foto in alto)

Fulvio era destinato a una vita da vegetale, invece, grazie alla sua intelligenza e a quella dei suoi genitori, è riuscito a dare un grande contributo alla ricerca scientifica, ma soprattutto è riuscito ad avere una vita "ricca" di stimoli e di soddisfazioni.

Recentemente gli è stata intitolata una associazione: la Fondazione Fulvio Frisone, creata con il fine di favorire il più ampio diritto alla formazione scientifica e culturale, nonché l'attività di ricerca nel settore della fisica nucleare.

La vera svolta nella vita di Fulvio, avviene in realtà quando il padre inventa un casco con un'asta che lo aiuta a scrivere, disegnare, usare il computer, interagire. Grazie a ciò riesce persino a dipingere, usando i soli movimenti della testa.

La storia di Fulvio Frisone è, in qualche modo simile a quella di un altro famoso scienziato: Stephen Hawking, anche lui costretto in una sedia a rotelle a causa del morbo di Lou Gehrig.

In conclusione possiamo dire che Fulvio, nella sua sfortuna, ha avuto la grande fortuna di avere dei genitori che lo hanno amato e hanno lottato contro i pregiudizi e contro le differenze, ottenendo una grande vittoria, premio della loro incrollabile tenacia.



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sabato 26 gennaio 2008

Ecco il filmato di Sortino vs. Elio Mastella

Lascio a voi qualsiasi commento sul contenuto di questo filmato.

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Un ragno mangia uno scorpione

In questo cruento filmato si vede un ragno che mangia uno scorpione.

Vedi anche:

>> I delfini hanno scoperto come creare degli anelli di bolle e ci giocano con maestria.

>> La natura non smette mai di stupirci!

>> Vi presento la gigantesca "ligre" Si tratta dell'incrocio tra un leone e una tigre ed è molto più grande di loro.

>> Insetti: impressionanti, disgustosi, strani, a volte bellissimi e curiosi, spesso fastidiosi, ma onnipresenti!

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venerdì 25 gennaio 2008

Come comportarsi prima, durante e dopo un terremoto.

Cosa fare PRIMA di un terremoto

Vediamo che cosa si può fare prima del terremoto per difendersi. Sulla base di quello che abbiamo visto, prima di tutto è necessario sapere se si vive in una zona classificata come sismica o no.

Supponiamo di sì. In questo caso si deve prestare attenzione alla propria abitazione: se si è in procinto di acquistare una casa nuova è bene verificare che sia costruita in rispondenza ai criteri di legge. Anche se non si deve acquistare una nuova casa però è comunque bene accertare le condizioni delle proprie abitazioni: è stata progettata e costruita in maniera antisismica? È opportuno verificarlo e in caso contrario cercare di renderla antisismica.

Sarà utile anche informarsi di quello che è previsto dai piani di protezione civile nazionale e regionale e verificare l'esistenza di piani di protezione civile a livello locale (in caso negativo sollecitarli) per sapere quali iniziative prendere per prevenire i danni, che cosa fare e a chi riferirsi in caso di terremoti. È opportuno individuare le autorità responsabili e le fonti di informazioni attendibili. Nel caso che esista un piano di sgombero per il dopo terremoto è necessario essere pronti ad eseguire la parte di propria competenza; in caso di assenza di questo piano è opportuno individuare un luogo aperto (piazze, giardini, aree di parcheggio, ecc ..) ma lontano da spiagge in cui ritrovarsi con la famiglia, cercando prima di stabilire anche quale è il percorso più aperto e quindi meno pericoloso da raggiungere. È infine opportuno:

Avere accanto al telefono i numeri per chiamare ambulanza, medico e pompieri;
Conoscere l'ubicazione di ospedali e percorsi migliori per raggiungerli;
Imparare a chiudere centrali di acqua , luce e gas

Fissare bene alle pareti scaffali o mobili pesanti, nonché scaldabagni e forni a gas.

 

Come comportarsi DURANTE un terremoto

La scossa sismica di per se non costituisce una minaccia per l'incolumità delle persone; non è reale il pericolo dell'aprirsi di voragini che inghiottono persone o cose. Quello che provoca vittime durante un terremoto è principalmente il crollo degli edifici, o di parte di essi; inoltre costituisce un grave pericolo per l'incolumità anche la caduta di quello che c'è dentro ed alcuni fenomeni collegati quali incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas, situazioni di panico collettivo con conseguenti ingorghi nelle strade ed impedimento delle squadre di soccorso a muoversi. Bisogna dunque avere preventivamente un'idea ben chiara di quali sono le posizioni all'interno di un edificio o i luoghi all'esterno che si possono considerare pericolosi. Al momento del terremoto non si ha poi realmente il tempo per fare qualcosa di più che non riordinare le idee; una scossa, anche se sembra che duri un'eternità può al massimo durare poco più di un minuto e gli intervalli tra le scosse possono essere di pochi secondi. Seguendo il primo impulso tutti in genere sono portati a precipitarsi all'esterno: ciò può anche essere più rischioso, a meno che non ci si trovi proprio in vicinanza di una porta di ingresso che immetta direttamente in un ampio luogo aperto. È opportuno mantenere la calma evitando di allarmare con grida gli altri, non precipitarsi all'esterno, ma cerare il posto più sicuro nell'ambiente in cui ci si trova. Per chi si trova all'interno di un edificio, il rischio principale è rappresentato dal crollo della struttura stessa e contemporaneamente anche dalla caduta di mobili e suppellettili pesanti. È meglio dunque prima di tutto cercare di collocarsi in vicinanza dei punti più solidi della struttura dell'edificio: questi in genere sono le pareti portanti (muri maestri), architravi, i vani delle porte e gli angoli in genere. È opportuno contemporaneamente cercare di tenersi lontani da tutto ciò che ci può cadere addosso con grave danno, cioè da grossi oggetti appesi ed in particolare dai vetri che si possono rompere e dagli impianti elettrici volanti che possono originare incendi. Può essere opportuno inoltre cercare di trovare riparo da ciò che può cadere, mettendosi ad esempio sotto grandi tavoli o letti. Se il terremoto ci sorprende quando ci si trova all'esterno, anche in questo caso il pericolo principale deriva da quello che può crollare. È necessario in questo caso non cercare riparo sotto cornicioni, grondaie o balconi e non sostare sotto le linee elettriche: può offrire un riparo più adeguato soltanto mettersi sotto l'architrave di un portone.

Trovandosi poi in automobile è necessario evitare di sostare sotto ponti o cavalcavia, edifici o comunque in zone dove possono verificarsi smottamenti del terreno o frane.

 

Cosa fare DOPO un terremoto

Al termine di una scossa forte, si possono essere verificati morti, feriti e molti danni: nei momenti immediatamente successivi è necessario attenersi ad alcune semplici norme per essere il più possibile di aiuto alla comunità e per non intralciare i soccorsi e gli aiuti. Chi si trova all'interno di un edificio prima di uscire deve:

Spegnere i fuochi eventualmente accesi e non accendere fiammiferi o candele anche se è al buio;
Chiudere gli interruttori centrali del gas e della luce;
Controllare dall'odore, assolutamente senza accendere fiammiferi o candele, se ci sono perdite di gas ed in tale caso aprire porte e finestre e segnalarlo.

Si deve poi lasciare l'edificio per recarsi in un luogo aperto uscendo con cautela e prestando molta attenzione sia a quello che può ancora cadere, sia ad oggetti taglienti che si possono trovare per terra. Se ci si trova in un edificio a più piani non si deve usare l'ascensore perché potrebbe bloccarsi improvvisamente o addirittura precipitare. Una volta usciti all'esterno è necessario comunque ancora mantenere la calma e prestare i primi soccorsi agli eventuali feriti, coprendoli con coperte. E' meglio anche restare lontani dalle spiagge almeno per le prime ore per evitare il pericolo degli tsunami. Se siete in una zona che non ha riportato danni considerevoli, evitate di usare il telefono se non per segnalare casi gravi ed urgenti. Non tempestare di telefonate i centralini dei Vigili del Fuoco, delle sedi amministrative, delle fonti di informazione (giornali, radio, ecc.) o degli Osservatori Sismici. Se nella vostra località il terremoto è stato forte, gli Osservatori non sono in grado di darvi nessuna informazione utile in più di quello che possedete già, e tanto meno di predirvi cosa succederà nelle ore successive. Dal punto di vista dei danni che si producono immediatamente, generalmente ci si può attendere che il peggio sia passato. Inizia tuttavia una fase in cui l'entità del disastro può essere ancora ridotta, affrettando i soccorsi ai feriti e cercando di creare condizioni migliori per la sopravvivenza. E' importante contribuire a posare tende, roulottes in luoghi non minacciati o dove non si possono verificare allagamenti. È importante inoltre che, laddove non esistono, si organizzino punti di raccolta e coordinamento, in modo da favorire una distribuzione equa e razionale dei generi di soccorso. Molta parte del buon esito delle operazioni di questa fase dipende dalla capacità di organizzazione spontanea delle popolazioni colpite senza limitarsi a puntare totalmente e passivamente sui soccorsi in arrivo. Un atteggiamento attivo favorisce l'efficacia dei soccorsi stessi.

Fonte: http://www.dipteris.unige.it/geofisica/ITA/didattica/did_difesa.html

 

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giovedì 24 gennaio 2008

Una favolosa immagine del più lontano oggetto cosmico visibile ad occhio nudo: la galassia di Andromeda M31.

Ecco una bellissima foto dell'oggetto più lontano visibile ad occhio nudo, la galassia M31, nella costellazione di Andromeda. Due milioni e duecentomila anni luce ci separano da questa immensa girandola di stelle e nubi di gas, larga oltre 170000 anni luce.

(cliccare sull'immagine per vederla ingrandita)

 

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Nel 1815, l'eruzione del vulcano Tambora, provocò la scomparsa di una lingua e imponenti cambiamenti climatici.

L'ultima eruzione del vulcano Tambora di cui si hanno prove certe è quella dell'anno 1815 nell'isola di Sumbawa, in cui vennero proiettati in aria circa 450 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali. Si pensa che il boato dell'eruzione constituisca il più forte suono udito dall'uomo, persino maggiore di quello dell'eruzione del Krakatoa del 1883. Le conseguenze di quell’esplosione furono impressionanti a cominciare dal danno che subì la stessa montagna la cui altezza di 4000 metri si ridusse di un terzo. I morti causati direttamente dall’eruzione furono 10.000, ma altri 80.000 sarebbero state le vittime di carestie ed epidemie conseguenti a quel disastro. Una lingua, chiamata proprio Tambora, si estinse a causa della scomparsa di tutti coloro che la parlavano! L’effetto più imponente dell’eruzione del Tambora si ebbe tuttavia l’anno seguente quando su tutta la Terra si verificò un cambiamento sensibile del clima.

Polveri fini come il talco lanciate in aria dal vulcano raggiunsero la stratosfera dove, trasportate dalle correnti d’aria, si sparsero su tutto il pianeta impedendo a una parte della radiazione solare di raggiungere il suolo. Il 1816 è ricordato come “l’anno senza estate” o “l’anno morto di freddo” ed ebbe conseguenze drammatiche per la scarsità dei raccolti soprattutto in Francia e nei paesi già provati dalla carestia provocata dalle guerre napoleoniche che si erano concluse nel 1815 con la sconfitta di Waterloo e l’esilio di Napoleone a Sant’Elena. La cosa singolare è che in Europa e negli Stati Uniti d’America, dove i danni provocati da quell’estate eccezionalmente fredda furono altrettanto gravi, non ci si rese conto del motivo di un così improvviso e radicale cambiamento di clima.

Alcuni scienziati dettero la colpa del freddo fuori stagione alle macchie solari, altri al gran numero di iceberg presenti nell’Atlantico settentrionale mentre nessuno si ricordò che Benjamin Franklin nel 1784 aveva attribuito un analogo abbassamento della temperatura proprio ad alcune eruzioni molto violente avvenute l’anno prima. Franklin venne invece indicato come il responsabile indiretto di quei fenomeni anomali per l’uso troppo esteso del parafulmine da parte della popolazione: l’impiego massiccio di quel mezzo di protezione avrebbe sconvolto il naturale fluire dell’elettricità terrestre la quale, secondo teorie poco attendibili, portava in superficie il calore interno della Terra.

La scarsità di cibo non fu l’unica conseguenza dei danni prodotti dall’eruzione del Tambora: molte delle 130.000 persone sopravvissute all’esplosione furono colpite da una terribile epidemia di colera che probabilmente da quelle zone si propagò successivamente in tutto il mondo. Quando nel 1832 i primi casi di colera colpirono New York si cominciò a pensare all’eruzione del Tambora come causa della malattia che tuttavia si diffuse con lentezza (come avviene attualmente per le malattie delle piante) non essendoci a quel tempo i mezzi di trasporto veloci che esistono al giorno d’oggi.

 

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...