Alcuni anni fa ho avuto il piacere di conoscerlo, quando ero studente di Fisica a Catania. All'epoca era già un mito, perché era riuscito a terminare il Corso di Studi in Fisica (che aveva una durata di 4 anni) in soli tre anni! Vi garantisco che si tratta di un'impresa davvero difficile! Ma lui non aveva nessuna difficoltà. Sempre accompagnato da suo padre, che portava la sedia a rotelle, di mattina presto era sempre in facoltà, nel suo laboratorio, davanti ad un computer. Fulvio Frisone è nato da un parto difficile, che lo ha lasciato tetraplegico, con enormi difficoltà di linguaggio e del tutto dipendente dagli altri anche nelle attività quotidiane più semplici, come vestirsi, lavarsi, andare in bagno, mangiare.
A lui è stato dedicato anche un film: "Il figlio della luna", strutturato come "fiction" e trasmesso dalla Rai, diretto da Gianfranco Albano e interpretato da Lunetta Savino nel ruolo di Lucia Frisone e dall’attore palermitano Paolo Briguglia nei panni di Fulvio Frisone (nella foto in alto)
Fulvio era destinato a una vita da vegetale, invece, grazie alla sua intelligenza e a quella dei suoi genitori, è riuscito a dare un grande contributo alla ricerca scientifica, ma soprattutto è riuscito ad avere una vita "ricca" di stimoli e di soddisfazioni.
Recentemente gli è stata intitolata una associazione: la Fondazione Fulvio Frisone, creata con il fine di favorire il più ampio diritto alla formazione scientifica e culturale, nonché l'attività di ricerca nel settore della fisica nucleare.
La vera svolta nella vita di Fulvio, avviene in realtà quando il padre inventa un casco con un'asta che lo aiuta a scrivere, disegnare, usare il computer, interagire. Grazie a ciò riesce persino a dipingere, usando i soli movimenti della testa.
La storia di Fulvio Frisone è, in qualche modo simile a quella di un altro famoso scienziato: Stephen Hawking, anche lui costretto in una sedia a rotelle a causa del morbo di Lou Gehrig.
In conclusione possiamo dire che Fulvio, nella sua sfortuna, ha avuto la grande fortuna di avere dei genitori che lo hanno amato e hanno lottato contro i pregiudizi e contro le differenze, ottenendo una grande vittoria, premio della loro incrollabile tenacia.
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