Ogni anno ci sono oltre un milione di casi di meningite nel mondo. La malattia colpisce soprattutto neonati e bambini, con un tasso di mortalità medio del 15%. Nei paesi occidentali si arrivano a contare oltre 8000 morti ogni anno.
Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa malattia così diffusa e insidiosa.
Si tratta di una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Queste membrane prendono il nome, appunto, di meningi.
La meningite può essere di tre tipi:
- Virale (detta anche asettica);
- Batterica;
- Causata da funghi.
La forma virale è la più comune e non è molto pericolosa: la guarigione si ottiene dopo un massimo di 10 giorni e non ci sono conseguenze gravi. La forma batterica invece, anche se più rara, è molto più pericolosa e può avere un decorso fatale.
Il periodo di incubazione, in questo caso, dipende dal tipo di batterio che causa la malattia e può variare tra i 2 e i 10 giorni (nella forma virale invece è tra i 3 e i 6 giorni). La malattia in ogni caso è contagiosa solo nella fase acuta e nei giorni immediatamente precedenti al presentarsi dei primi sintomi.
I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre:
1) Neisseria meningitidis (meningococco)
2) Streptococcus pneumoniae (pneumococco)
3) Haemophilus influenzae tipo b (emofilo o Hib)
Per quanto riguarda la meningite virale, gli agenti più frequenti sono herpes virus ed enterovirus. La meningite di origine fungina si manifesta invece soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria, come per esempio i malati di Aids, e può rappresentare comunque un pericolo per la vita.
I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. I sintomi più tipici sono:
irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità della nuca)
febbre alta
mal di testa
vomito o nausea
alterazione del livello di coscienza
convulsioni.
Esistono alcuni fattori di rischio che sono:
- l'età: le meningiti batteriche colpiscono soprattutto i bambini sotto i 5 anni e altre fasce di età che variano a seconda del germe. Infatti le forme da meningococco interessano, oltre i bambini piccoli, anche gli adolescenti e i giovani adulti, mentre le meningiti da pneumococco colpiscono soprattutto gli anziani
- la vita di comunità: le persone che vivono e dormono in ambienti comuni, come gli studenti nei dormitori universitari o le reclute, hanno un rischio più elevato di meningite da meningococco
- il fumo e l'esposizione al fumo passivo
- altre infezioni delle prime vie respiratorie.
La malattia può avere complicazioni anche gravi, con danni neurologici permanenti, come la perdita dell’udito, della vista, della capacità di comunicare o di apprendere, problemi comportamentali e danni cerebrali, fino alla paralisi. Tra le complicazioni di natura non neurologica possono esserci danni renali e alle ghiandole surrenali, con conseguenti squilibri ormonali.
Il trattamento della meningite batterica si basa soprattutto sulla terapia antibiotica. L’identificazione del batterio che causa la malattia è importante sia per orientare la terapia antibiotica del paziente, sia per definire se è necessaria la profilassi dei contatti.
In caso di meningite da meningococco e, in misura minore, da Haemophilus influenzae b, i contatti stretti del malato hanno un maggior rischio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Per questo è indicata la loro profilassi antibiotica e sorveglianza. Dagli anni Novanta è ormai comune la vaccinazione contro Haemophilus influenzae b, che in Italia rientra tra quelle previste per tutti i nuovi nati. Sono disponibili sul mercato anche i vaccini contro alcuni ceppi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco.
Per quanto riguarda lo pneumococco, sono disponibili il vaccino coniugato eptavalente, raccomandato in alcuni Paesi per la vaccinazione di tutti i neonati, e il vaccino 23 valente polisaccaridico.
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