Dopo le varie voci che si sono rincorse da gennaio sulle future immissioni per il prossimo anno scolastico, al momento a viale Trastevere tutto tace.
Partendo dalle 50.000 immissioni per i docenti stabilite nella Finanziaria, si era poi prospettato ad aprile un numero molto minore, passando a circa 20.000 immissioni: causa ufficiale il minor numero di pensionamenti per il prossimo anno scolastico, anche se, in realtà, non si comprenda bene il motivo di questa eccessiva riduzione, dato che i posti disponibili in organico di diritto dovrebbero comunque ammontare a circa 46.000. Sta di fatto, cosa ancor più grave, che a fine di maggio non è stato ancora firmato nessun decreto.
L’ex-Viceministro del governo Prodi, Mariangela Bastico, aveva dichiarato che il decreto sulle assunzioni sarebbe stato firmato prima dell’insediamento del nuove Camere, ma così non si è verificato. Dopo “ il cambio di guardia” a viale Trastevere e i nuovi insediamenti, non si è saputo più nulla. Le assunzioni si sono perse per strada? ‘E urgente che il nuovo Ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, dia delle risposte certe ai precari della scuola in attesa di stabilizzazione, soprattutto specificando se e quando verrà firmato il decreto, rassicurando tali docenti .
Al momento attuale, siamo in attesa: speriamo che al danno (l’ipotesi di un minor numero di immissioni) non segua anche la beffa di zero immissioni in ruolo. Non possono essere sempre i precari della scuola a pagare, nella logica dei risparmi economici: se si continua a negare la continuità didattica e la stabilità dei docenti agli studenti e alle loro famiglie, in una prospettiva meramente ragionieristica di tagli, significa che forse l’istruzione non è poi ritenuta così importante in questo paese e invece è proprio il cardine da cui ripartire.
Andrea Pergolini- insegnante precario.
Fonte http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article19237.html
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