Il ginseng è una pianta erbacea originaria dell’Asia orientale dotata di un fusto breve, eretto, con tre grandi foglie composte al vertice e fiori bianchi o verdognoli.
Si tratta di una pianta molto famosa a causa della sua radice, la cui forma ricorda quella del corpo umano, con diramazioni che suggeriscono l’idea di braccia e gambe: da questo deriva il suo nome, che in cinese significa “simile all’uomo” (jen-shen).
La radice di ginseng è internamente giallo-biancastra, più scura all’esterno, e contiene un principio amaro, zuccheri e amidi. Secondo i suoi sostenitori, il ginseng ha proprietà toniche, potenzia la memoria e le facoltà di apprendimento, aumenta le capacità di adattamento dell’organismo agli sforzi fisici e psichici e agisce sul sistema cardiovascolare, normalizzando la pressione arteriosa.
Dato che l’azione del ginseng è lenta ma progressiva, è consigliabile assumerlo regolarmente, in capsule o in decotto, per due o tre mesi, e sospenderne poi l’utilizzo per uno o due mesi prima di iniziare un nuovo ciclo di cura.
Ovviamente non mancano controindicazioni all’uso del ginseng, ad esempio si segnalano sintomi come nausea, diarrea, euforia, insonnia, mal di testa, ipertensione, ipotensione, dolore mammario, sanguinamenti vaginali e sbalzi di pressione. Sono stati registrati anche casi di allergia.
Alcuni studi scientifici più recenti tendono a ridimensionare l’efficacia del ginseng, soprattutto per quanto riguarda l’aumento delle prestazioni atletiche.
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