sabato 31 ottobre 2009

Le proprietà dell’acqua

 

Le proprietà fisiche e chimiche dell’acqua hanno qualcosa di straordinario e meraviglioso. Basti pensare che tutti i processi biologici che rendono possibile la vita dipendono dall’acqua. Questo è dovuto essenzialmente alla proprietà solvente che la caratterizza, cioè alla sua capacità di sciogliere un gran numero di sostanze, rendendo possibili reazioni chimiche determinanti per la vita. Per comprendere questa proprietà e tutte le altre che rendono l’acqua così importante ci può venire in aiuto questo interessante documentario che, in poco più di cinque minuti, ci spiega le meraviglie della molecola dell’acqua in maniera chiara e comprensibile a tutti.

Buona visione del documentario.

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Infarto: cause e sintomi.

 

Questo breve documentario, sotto forma di cartone animato, spiega molto bene quali possono essere le cause e i sintomi di un infarto.

L’infarto generalmente avviene quando l'arteria coronaria, che porta l'afflusso di sangue al muscolo cardiaco, può subire un'occlusione causata da placche aterosclerotiche costituite da sostanze grasse (colesterolo), oppure da spasmi coronarici che provocano la necrosi del tessuto muscolare cardiaco.

Buona visione.

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venerdì 30 ottobre 2009

Esperimento di Miller. La vita è una semplice reazione chimica?

 

L’esperimento di Miller dimostra che le condizioni atmosferiche esistenti sulla Terra 4 miliardi di anni fa, potevano portare alla formazione di sostanze organiche come aminoacidi e acidi nucleici. Metano, ammoniaca, idrogeno e vapore acqueo, che simula quello prodotto dall’evaporazione, erano i costituenti principali dell’atmosfera terrestre primordiale. Sottoposti all’azione di scariche elettriche, che simulano i fulmini, reagiscono tra loro per formare sostanze complesse come aminoacidi e basi azotate, che costituiscono i mattoni chimici della vita.

L’esperimento fu condotto negli anni ‘50 da Stanley Miller e da Harold Hurey per dimostrare la teoria di Oparin e Haldane i quali ipotizzavano che le condizioni della Terra primordiale avessero favorito reazioni chimiche conducenti alla formazione di composti organici a partire da componenti inorganiche.

Si tratta di un importante esperimento, perché è uno degli indizi che, per molti decenni, ha portato a pensare che la vita potrebbe generarsi spontaneamente a partire da semplici reazioni chimiche. In realtà la cosa non è così semplice, ma di questo ne scriverò in un prossimo articolo.

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Sistema di riferimento

 

Il concetto di sistema di riferimento è molto importante in Fisica. Questo video spiega molto bene come il sistema di riferimento sia essenziale soprattutto nella descrizione del moto dei corpi.

Una corretta descrizione del movimento di un oggetto ha senso soltanto se fatta specificando con accuratezza il sistema di riferimento nel quale si sta lavorando. Infatti oggetti definiti in movimento in un certo sistema di riferimento possono essere contemporaneamente definiti in quiete in un altro sistema di riferimento.

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giovedì 29 ottobre 2009

I costi energetici di una astronave!

 

Attualmente, con le velocità dei nostri veicoli spaziali, un viaggio di andata e ritorno alla stella più vicina (la famosa Proxima Centauri, distante 4,22 anni luce) richiederebbe la bellezza di 70000 anni di viaggio. Infatti, la sonda più veloce mai costruita, la New Horizons (lanciata il 19 gennaio del 2006 verso il freddo pianeta Plutone), ha una velocità di 18,26 Km/secondo. Per arrivare su Proxima Centauri impiegherebbe 69000 anni.

Ma se con il progresso tecnologico la velocità dovesse aumentare fino a sfiorare la velocità della luce? Vediamo per quale motivo una velocità che si approssima a quella della luce non sarà mai un problema tecnico facilmente risolvibile:

 

astronave1

Più si aumenta la velocità, su un’astronave, più l’accelerazione diventa dispendiosa.

 

astronave2

L’energia, infatti, per l’equazione di Einstein, va ad aumentare sempre più la massa e sempre meno la velocità.

 

astronave3

E’ come se in un’automobile, accelerando continuamente, la resa del carburante diminuisse in modo vertiginoso…

 

astronave4

… al punto da richiedere milioni di litri al secondo per aumentare la velocità solo di pochi chilometri all’ora.

 

astronave5

Per questa ragione un semplice viaggio di andata e ritorno alla stella più vicina (a una velocità prossima a quella della luce)…

 

astronave6

richiederebbe una tale quantità di energia (per le accelerazioni e le decelerazioni) che equivarrebbe ai consumi globali della Terra per secoli.

 

astronave7

Un immenso imbuto volante (di centinaia di migliaia di chilometri di diametro) potrebbe raccogliere gli atomi di idrogeno che si trovano nello spazio e utilizzarli come carburante per la fusione nucleare. In tal modo si potrebbe, teoricamente, raggiungere una velocità prossima a quella della luce. Ma sorgerebbero problemi di sicurezza. Infatti le particelle e gli stessi atomi dello spazio urterebbero contro l’astronave a una velocità, appunto, vicina a quella della luce e rapidamente ridurrebbero l’astronave ad un colabrodo.

Per questi motivi, questo tipo di soluzioni non sono praticabili, né lo saranno in futuro. Per affrontare veramente i viaggi tra le stelle saremo costretti ad aspettare altre tecnologie che ancora non riusciamo ad immaginare.

[Bibliografia: Nel cosmo alla ricerca della vita, Piero Angela, ed: “i Garzanti”, 1980]

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mercoledì 28 ottobre 2009

Esplosione di una supernova: Cassiopea A (video)

 

Come avviene l’esplosione di una stella giunta ormai alla fine della sua esistenza? Il filmato mostra la simulazione di una supernova molto nota agli astronomi: Cassiopea A. L’esplosione di questa stella sarebbe avvenuta 340 anni fa e i residui (gas e polveri) di questa catastrofe cosmica si espandono ancora nello spazio a grandissima velocità. Cassiopea A si trova a circa 11000 anni luce di distanza da noi nella costellazione di Cassiopea.

La cosa particolare di questa supernova è che, nonostante si trovi una una zona del cielo facilmente osservabile in qualunque periodo dell’anno (Cassiopea è una costellazione circumpolare alle latitudini più popolate dell’emisfero boreale), l’evento ottico dell’esplosione non è mai stato osservato. Si sarebbe dovuta vedere una stella talmente luminosa che non sarebbe potuta sfuggire agli astronomi del XVII secolo. Invece non si ha nessuna testimonianza risalente a quel periodo.

Il motivo di questa mancanza potrebbe essere dovuto al fatto che in quella direzione della Via Lattea l’assorbimento dovuto a polveri e gas interstellari è così intenso da avere indebolito la luce della supernova fino a farla scendere al di sotto della soglia di sensibilità dell’occhio nudo o dei telescopi disponibili all’epoca.

Cassiopea A fu scoperta grazie alle sue intense emissioni radio e solo in seguito è stato rinvenuto il residuo gassoso nell’ottico.

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Gaetano Ponte: un uomo, un vulcanologo.

 

E’ con grande piacere che ho trovato su YouTube il filmato che vi presento. Si tratta di un video realizzato dall’Istituto “Gaetano Ponte” di Palagonia e dedicato proprio a Gaetano Ponte, un vulcanologo che tanto ha dato alla ricerca vulcanologica internazionale. Prima della visione del filmato vi rimando alle seguenti note biografiche su Gaetano Ponte. Buona lettura a buona visione.

Gaetano Ponte, nato da Giovanni e da Raffaela Casabene, il 21.6.1876 nella abitazione di famiglia, in via Umberto a Palagonia (CT). Sposa Giuseppina Gulizia, con la quale si trasferisce nel capoluogo etneo, in una abitazione della centralissima via Etnea , di fronte all'Orto Botanico, non ha figli. Laureatosi in Scienze Naturali (Catania, 1903), già assistente presso l'Istituto di Mineralogia dell'Università di Catania (1907) e Libero Docente di Mineralogia (1911), rivela le sue solide doti nella preparazione geo-mineralogica e petrografica, che gli provenivano dall'aver frequentato la famosa scuola petrografica del grande Ferdinando Zirkel in Lipsia e dell'Istituto chimico-fisico diretto da W. Ostwald presso quella stessa Università. Professore di vulcanologia presso la facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Catania (dal 1919), fonda nel 1924 l'Istituto di Vulcanologia (unica struttura universitaria europea che avesse come finalità istituzionale lo studio dei vulcani), con lo scopo precipuo di creare in Catania una struttura atta, oltre che al controllo dei fenomeni vulcanici, una scuola di preparazione e di perfezionamento per ricercatori ad alto livello, proprio in quella meravigliosa palestra naturale che è l'Etna, nella quale lui per primo vede un vero e proprio laboratorio perenne. Fautore del recupero dell'Osservatorio Etneo di cui, dopo aver curato i restauri, diventa direttore. Scienziato di fama internazionale, sostenitore dei metodi sperimentali, studia dal 1898 fino agli inizi degli anni '50 del secolo scorso i fenomeni vulcanici, e in particolare l'Etna, cercando di valorizzare l'importanza del grande vulcano, non soltanto come luogo di studio per gli scienziati, ma anche come meta turistica e come risorsa ambientale per l'industria. Passa lunghi periodi di permanenza sull'Etna, compiendo osservazioni sul cratere centrale, alle bocche eruttive e lungo le colate laviche, raccogliendo materiale di documentazione e facendo numerosi esperimenti e rilievi fotografici. E' stato il primo studioso ad assistere ad una eruzione centrale (1928) e che ne abbia seguito tutte le fasi. Misura la profondità del cratere nel 1915, dopo un secolo che non veniva fatto, e si occupa di rifare una nuova carta dell'Etna che ne stabilisse, al momento di una eruzione, il decorso delle colate, in modo tale da ridurre i danni il più possibile e cercare di deviare la lava. Pubblica numerosi scritti: da quelli che si riferiscono alla riscoperta delle formazioni laviche e "palagonistiche" del distretto eruttivo ibleo (Val di Noto); allo studio geo-vulcanologico e petrografica completo delle vulcaniti cretaciche di Capo Passero; ad alcuni minerali della zona iblea; ai fenomeni eruttivi e ad alcuni particolari prodotti minerali dello Stromboli; indagini di tipo geochimico riguardanti le fumarole dello Stromboli e dell'Etna, le manifestazioni mofetiche della zona di Palagonia (mofeta dei Palici o lago di Naftia) e quelle dei vulcanetti di fango "maccalubbe" di Aragona, presso Agrigento, ecc.. Fondatore della "Rivista Italiana di Vulcanologia", collabora anche a riviste quali "La Sicilia Industriale", "L'industria chimica minerale e metallurgica", legate ad un clima di fiducia in un possibile sviluppo industriale della Sicilia nel primo ventennio del Novecento. Il suo eclettismo intellettuale lo pone a contatto con personalità di spicco sia in campo scientifico che artistico e letterario; nel suo carteggio si trovano infatti lettere del poeta Filippo Tommaso Marinetti, del filosofo Giovanni Gentile, del ministro Carnazza, del vulcanologo Brun, del petrografo Zirkel. Membro del Circolo Artistico Catanese, si interessa di cinema e di fotografia, utilizzando quest'ultima anche per documentare i suoi studi. Sfidando situazioni di estrema pericolosità, il Ponte ha lasciato numerosissime immagini dell'Etna e di altri territori di origine vulcanica che, oltre a documentare il fatto scientifico, rivelano nell'autore un eccellente e raffinato fotografo. Fra le lastre e le stampe del Ponte troviamo infatti immagini di vario genere, dal paesaggio al ritratto, alla foto di viaggio, che testimoniano la molteplicità dei suoi interessi. Muore a Transacqua (TN) il 18.7.1955. E' sepolto nella tomba della famiglia Gulizia, presso il cimitero di Ramacca (CT). A lui sono intitolati una sala della Facoltà di Scienze dell'Università di Catania (in cui fino a qualche tempo fa era custodita un'interessante collezione di rocce, dallo stesso campionate in varie regioni vulcaniche italiane ed estere, ed una cospicua raccolta di libri e pubblicazioni di carattere geo-vulcanologico), ed un Istituto Comprensivo della sua città natale. Numerosi suoi scritti sono stati pubblicati dall'Accademia Gioieni di Catania, oltre che su varie riviste specialistiche.

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Eccezionali filmati dell'Etna! La fontana di lava ripresa con una telecamera. Report dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

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martedì 27 ottobre 2009

Turbine eoliche ad asse verticale ideate da costruttori italiani

 

Sono sempre di più i costruttori italiani che realizzano turbine eoliche ad asse verticale. In questo filmato possiamo vedere proprio una di queste turbine, costruita da una ditta italiana specializzata nella lavorazione dei metalli. Sotto il filmato vengono mostrate anche gli schemi costruttivi di due turbine eoliche. Quella a destra per uso domestico e quella a sinistra per grandi produzioni energetiche. Lo schema a sinistra si riferisce alle immagini del filmato.

 

 

Per maggiori informazioni su queste turbine ad asse verticale, potete consultare il sito Metalgelli.

 

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lunedì 26 ottobre 2009

I ricchi potranno evolversi in una specie separata dal resto dell’umanità!

 

Secondo il futurologo Paul Saffo, di San Francisco, in un futuro tutt’altro che lontano, gli uomini più ricchi potranno evolversi in una specie separata rispetto all’umanità.

Secondo Saffo questo sarebbe causato dalle future tecnologie che potranno permettere la sostituzione di organi con organi “bionici”. Facendo uso dell’ingegneria genetica questi soggetti potranno trasmettere le loro nuove caratteristiche ai successori. E’ ovvio che queste tecnologie saranno disponibili all’inizio solo per gli uomini più ricchi. Saranno solo loro ad avere dei corpi “super”, immuni da malattie, tumori, diabete e altri malanni tipici della specie umana.

Paul Saffo non fa altro che riesumare il mito del “superuomo”, ma stavolta in chiave tecnologica. La sua idea è certamente discutibile, ma fino ad un certo punto. Basta vedere come già i ricchi di adesso possono essere più belli e più magri della media a causa del fatto che possono permettersi la chirurgia estetica. In fondo sono già una sorta di “razza superiore” (in senso lato ovviamente), ma non è affatto una novità, perché i ricchi nella storia umana hanno sempre avuto immensi vantaggi. Da qui a dire che possono diventare una specie distinta e separata invece ce ne vuole. Saffo non ha pensato che le tecnologie diventano alla portata di tutti in breve tempo? Quindi i ricchi verrebbero raggiunti dagli altri in poco tempo e dovrebbero ricorrere a tecnologie ancora più all’avanguardia per “tenere il passo”. Ma a cosa porterà questa corsa al “corpo più bello e più perfetto”? Non lo sappiamo, ma staremo a vedere…

 

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domenica 25 ottobre 2009

La nebulosa granchio fotografata dal telescopio Hubble

 

Quella che vediamo in questa foto è la confusione che si genera dopo che una stella esplode. La “nebulosa Granchio”, il risultato di una supernova esplosa nel 1054 d.C., mostra dei misteriosi filamenti. Non solo questi filamenti sono tremendamente complessi, ma sembra che abbiano una massa minore di quella espulsa dalla supernova originaria e anche una velocità superiore rispetto a quella che ci si aspetterebbe da una esplosione libera.

Questa meravigliosa immagine è stata ripresa mediante il Telescopio Spaziale Hubble ed è rappresentata in falsi colori per mostrare dettagli di interesse scientifico.

La nebulosa Granchio è larga 10 anni luce e nella zone interna si trova una pulsar. Una pulsar è una stella di neutroni, massiccia come il Sole, ma con un diametro paragonabile a quello di una città. La pulsar della nebulosa Granchio ruota attorno al suo asse per ben 30 ogni secondo.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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sabato 24 ottobre 2009

Le Iene. Le 30 frasi (da non dire) per abbordare una donna.

 

Vi presento questo filmato, tratto dal programma Le Iene, con l’intento polemico di criticare tutti quei manuali (o meglio pseudomanuali) di seduzione e di approccio con le donne che spesso si trovano sparsi per la rete. Non esistono dei veri manuali di seduzione o di approccio, perché dal punto di vista psicologico esse si basano sull’empatia e quindi non ci può essere seduzione senza empatia. Intanto godiamoci queste 30 frasi da non dire per abbordare una donna. Davvero molto divertente.

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Lo sapevate che esiste un sito di sondaggi sulle fantasie sessuali? Vediamo che risultati ha ottenuto dal 2001 ad oggi.

Un elenco dei disturbi più fastidiosi che esistano al mondo: le disfunzioni sessuali.

it.discussioni.sessualita il newsgroup che è lo specchio delle abitudini sessuali degli Italiani.

venerdì 23 ottobre 2009

Nubi “mammatus” fotografate a Paternò (CT)

 

Stamattina, 23 ottobre 2009, mentre mi recavo a Paternò, in provincia di Catania, ho visto delle curiose formazioni nuvolose e le ho fotografate. Le foto non sono di alta qualità, perché sono state fatte con un semplice cellulare, ma evidenziano abbastanza bene la forma tondeggiante e grumosa di queste nubi. In base a queste foto si possono tranquillamente classificare come nubi “mammatus”. Il nome è dovuto proprio alla loro forma tondeggiante e viene dal latino “mamma” che significa mammella.

Di solito si formano dopo intensi fenomeni temporaleschi e sono dovute ai rapidi moti convettivi dell’atmosfera che producono moti rotatori delle nubi e sono proprio questi moti rotatori che conferiscono la caratteristica forma tondeggiante.

Fotografie-0036

 

Fotografie-0038

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giovedì 22 ottobre 2009

Allucinazioni. Bastano solo 15 minuti di deprivazione sensoriale per averle.

 

Non c’è bisogno dell’LSD o di altre droghe psichedeliche per cominciare a vedere colori e oggetti che non esistono nella realtà. Bastano solo 15 minuti di totale deprivazione sensoriale per indurre allucinazioni in individui perfettamente normali dal punto di vista mentale.

Alcuni psicologi della University College di Londra, hanno chiuso 19 volontari in una stanza totalmente priva di luce e suoni per 15 minuti. Senza il normale flusso di informazioni sensoriali, alcune persone hanno sperimentato allucinazioni visive, paranoia e umore depresso.

Questa scoperta confermerebbe l’ipotesi che le allucinazioni avvengono quando il cervello sbaglia ad identificare l’oggetto della propria esperienza, un concetto che i ricercatori chiamano “faulty source monitoring” (letteralmente: monitoraggio difettoso della fonte).

Durante l’esperimento nove volontari hanno avuto le esperienze allucinatorie più eclatanti. Qualcuno ha dichiarato di avere visto delle facce umane, altri degli oggetti strani. Qualcuno ha percepito un odore molto forte e due di essi hanno percepito persino “la presenza del male”. Tutti hanno dichiarato di avere percepito qualcosa di “molto speciale ed importante”.

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mercoledì 21 ottobre 2009

Le banche online sono davvero sicure? Il pericolo del phishing.

 

In questo filmato possiamo vedere come sia facile rubare i nostri dati di accesso se gestiamo il nostro conto in una banca online. Infatti ben il 40% delle banche online sono vulnerabili al phishing e quindi occorre prestare particolare attenzione a non immettere i propri dati di accesso se non si è sicuri di trovarsi nella “vera” pagina della nostra banca online. Nel video sono prese in considerazione 12 banche online e si mostrano le varie tecniche con cui i pirati informatici riescono, con facilità, a rubare i nostri dati di accesso.

Buona visione del filmato.

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Il vulcano Soufrière Hills in eruzione il 6 ottobre 2009

 

Il vulcano Soufrière Hills si trova nell’isola caraibica di Montserrat. Dopo un periodo di inattività che si è protratto sin da XVII secolo, nel 1995 l’attività è ripresa con notevole frequenza. Questa attività ha provocato lo spopolamento di Montserrat, infatti gli abitanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni dell’isola per evitare le terribili nubi ardenti (dette anche flussi piroclastici). La città principale fu distrutta da una di queste eruzioni.

L’attività non si è ancora fermata e le esplosioni continuano, come si vede in questo filmato del 6 ottobre del 2009. Una spettacolare nube di ceneri si alza al di sopra della cima del vulcano, mostrando che Soufrière Hills può essere ancora pericoloso.

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Quanto è grande l’Antartide? Ne avete idea? Ecco la risposta.

 

Quando in geografia si studia l’Antartide di solito non ci si sofferma molto a lungo, perché viene considerato un continente in cui non c’è qualcosa di veramente interessante. In particolare è difficile che ci si soffermi abbastanza da avere anche una minima idea delle sue dimensioni.

In questa cartina vediamo l’Antartide sovrapposto alla mappa del territorio degli Stati Uniti. In questo modo vediamo che la sua superficie è davvero enorme e si tratta di una superficie coperta da ghiacci, spessi in media ben 1600 metri, per la maggior parte dell’anno. Con una superficie di 14 milioni di chilometri quadrati, di cui il 98% ricoperti da ghiacci, è il continente più freddo della Terra.

La cosa sorprendente è che in realtà è un “deserto” perché le precipitazioni sono davvero rarissime. Si passa dai 200 mm nelle zone costiere, fino a valori molto più bassi nell’entroterra. Ci vivono da 1000 a 5000 persone, a seconda del periodo dell’anno.

Antartide

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