Il Referendum del 12 e 13 giugno 2011 si è concluso con un ampio raggiungimento del quorum e con la vittoria schiacciate dei sì. Senza entrare nel merito delle considerazioni politiche, in questo post vorrei focalizzarmi su un’altra questione: quanto ha contato la campagna referendaria svolta su internet? In altra parole: sembra proprio che per la prima volta, in Italia, che una campagna elettorale sia stata portata avanti a colpi di Facebook, Twitter, blog e tutti gli altri mezzi di informazione che internet ci mette a disposizione.
Questo secondo me è un grande passo in avanti per la nostra Nazione. Per la prima volta sembra che Internet sia stata protagonista e la televisione sia stata solo da supporto. Il vantaggio è che su Internet la gente è più propensa ad essere interattiva, a discutere, e mettere in discussione, e quindi a sviluppare un maggiore senso critico. Ovviamente questa non è una legge assoluta, perché spesso Internet è un mezzo di diffusione di “bufale” di ogni tipo, ma per fortuna è anche un mezzo formidabile di divulgazione scientifica e tecnologica che permette di avere notizie importanti quasi in tempo reale.
Ciò significa che le prossime elezioni politiche avranno una campagna elettorale che si svolgerà soprattutto su Internet? Potrebbe essere e secondo me è sicuramente preferibile. Gli elettori fronte alla tv diventano “addormentati” e passivi, su Internet probabilmente sono più svegli e più critici. Alla televisione le cose vengono “dette”, su Internet nella maggior parte dei casi sono “scritte” e le cose scritte sono più facili di soppesare, è più semplice accorgersi di contraddizioni, di menzogne di esagerazioni.
E’ finita l’era della televisione? Non è facile dirlo, ma è sicuramente iniziata l’era di Internet, anzi, è iniziata già da molto tempo…
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