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Il Ghetto

 

Con la parola ghetto si indica un quartiere circoscritto da un muro di cinta dove venivano confinati gli ebrei col preciso intento di tenerli separati dagli abitanti cristiani della città. Il nome viene da un’isola della laguna di Venezia, primo luogo abitato interamente da ebrei. L’esigenza di separare ebrei e cristiani venne affermata la prima volta nel 1215, dal IV Concilio Lateranense, ma il primo vero ghetto venne costruito molto tempo dopo, a Roma, nel 1555. Furono aboliti in Francia in seguito alla rivoluzione francese e progressivamente nel resto dell’Europa occidentale durante il XIX secolo. I ghetti furono poi ripristinati dal nazismo durante la seconda guerra mondiale. Il ghetto più tristemente noto rimane quello di Varsavia, con i suoi 500000 ebrei, quasi tutti deportati in campi di concentramento.

Un bambino ebreo, abitante del Ghetto di Varsavia, alza le mani davanti ai fucili dei soldati nazisti. La foto, importante documento delle violenze esercitate dai nazisti durante il rastrellamento del ghetto polacco nel 1943, era parte del rapporto del generale Stroop incaricato dell’operazione.

 

Origine della parola ghetto

Anche le parole di colpevole memoria hanno una loro storia, che è bene ricordare. Il termine ghetto che indica, in generale, il rione dove in alcune città erano costretti a vivere gli ebrei durante la persecuzione nazista ha un’origine antica, come antica è la persecuzione contro di essi. Nel 1516 gli ebrei che abitavano a Venezia furono confinati su un’isola ai margini della città. In questa isola c’era una fonderia, che in dialetto veneziano si dice “ghèto”. Anche l’isola prese, in dialetto, il nome di ghèto, che corrisponde a “getto” in italiano. Ma più importante del nome è la storia di questo luogo. Dopo che nell’isola ghèto vennero confinati gli ebrei di Venezia, questa parola, che si trasformò in ghetto, prese ad indicare tutti i luoghi dove, nella storia, gli ebrei venivano confinati. E in modo ancora più esteso, l’uso comune del termine “ghetto” si riferisce ad un luogo di isolamento, chiuso e inaccessibile


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