Sono riuscito a trovare un po' di tempo per vedere il film La Bussola D'Oro. Lo confesso, non sono stato attirato da Nicole Kidman, la cui bravura ho potuto ammirare in innumerevoli film, ma dalle polemiche che questa pellicola ha sollevato in certi ambienti religiosi. Il film è tratto da un romanzo scritto da Philip Pullman, un ateo dichiarato, che nel suo racconto ha inserito numerosi elementi di critica contro ogni tipo di dogma religioso e di religione istituzionalizzata, soprattutto contro il cattolicesimo!
In realtà nel film questi elementi di critica sono appena abbozzati nel film, quando invece nel romanzo sono sviluppati molto più ampiamente, ma questa è una cosa che potrò affermare non appena avrò letto il libro.
In ogni caso, senza entrare nel dettaglio della trama, non voglio rovinare la sopresa a chi deve ancora vederlo, il film è davvero molto bello. Gli effetti speciali sono usati senza esagerazione, gli attori sono bravi (e lo credo! c'è davvero un bel cast) e la loro recitazione è pulita, senza eccessiva enfasi. La storia è davvero affascinante e senza voler fare spoiler, vi posso dire subito di che si tratta. In un universo parallelo rispetto al nostro, le anime degli esseri umani non si trovano dentro i loro corpi, ma li affiancano sotto forma di animali parlanti chiamati "daimon". Le specie di animali che sono daimon dipendono dal carattere della persona, ma la cosa più interessante è che i daimon dei bambini possono cambiare continuamente a causa della loro fantasia, mentre quelli degli adulti si stabilizzano definitivamente con una specie animale. I daimon inoltre sono di sesso opposto rispetto alla persona, elemento che potrebbe richiamare il concetto, di origine junghiana, di Animus e Anima, che rappresentano l'aspetto maschile e femminile della psiche umana.
In questo universo parallelo c'è anche una bussola d'oro, un "aletiometro" (letteralmente "indicatore di verità", dal greco "aletheia": verità e "metros": indicatore o misuratore) che non segna il nord, ma indica la verità a chi la sa leggere. Il movente delle azioni di tutto il film è il desiderio di possesso di questo preziosissimo oggetto. L'aletiometro, il cui funzionamento viene spiegato durante il film (potete trovare spiegazioni più approfondite anche presso il sito ufficiale del film), richiama da vicino, secondo me, il principio dei Tarocchi. Questo potrebbe essere uno degli elementi che ha dato più fastidio a certi religiosi. La Chiesa non è la vera depositaria della verità, ma ognuno lo è se la sa cercare.
Una menzione speciale merita l'attrice protagonista (nella foto), la dodicenne Dakota Blue Richards (che interpreta Lyra Belacqua), esordiente del cinema e già impegnata in un produzione da 150 milioni di dollari. Ma se la cava benissimo con quella sua recitazione "fisica", basata su sguardi, atteggiamenti e posture. Vederla è davvero piacevole.
In conclusione vi consiglio vivamente di vederlo, ma non portate bambini troppo piccoli che potrebbero avere paura del fiero orso armato Iorek Byrnison ;-) Un'ultima osservazione riguarda il finale... essendo parte di una trilogia, questo film non ha una conclusione ben definita e non risponde a tutte le domande che lo spettatore potrebbe porsi durante la visione.
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