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In un remoto passato Marte possedeva vasti oceani. In questo filmato una simulazione dei suoi antichi mari che forse ospitavano la vita.

Sia il pianeta rosso che la Terra si sono formati circa quattro miliardi e mezzo di anni fa, dal processo di aggregazione che interessò polveri, grani minerali e asteroidi dispersi nella nube che diede origine del sistema solare. Dopo una fase di accrescimento iniziò, per entrambi, una fase di differenziazione; i diversi materiali componenti la massa planetaria (metalli, silicati, solfuri ecc…) si separarono in virtù della loro densità. Così, elementi molto pesanti, come il ferro ed il nichel precipitarono verso il centro del pianeta, formandone il nucleo, i silicati ed i minerali leggeri andarono a formare il mantello e la crosta.

Astronomi e geologi hanno dimostrato che fra i quattro ed i tre miliardi e mezzo di anni fa la superficie di Marte era attraversata da imponenti flussi d’acqua e che grandi regioni del pianeta erano coperte da bacini oceanici, laghi e mari. Probabilmente pensano alcuni biologi, durante questa fase della sua storia Marte ha presentato le condizioni idonee affinché si formassero i costituenti principali della vita e forse, sostengono altri, ha addirittura ospitato organismi veri e propri.

Che Marte abbia avuto un oceano e una vasta rete idrografica non è un’ipotesi recente. Già con le prime osservazioni della superficie da parte dei telescopi terrestri furono notati canaloni e valli probabilmente lasciati dallo scorrere di grandi volumi d’acqua. Più recentemente, le immagini prese dai satelliti in orbita ci hanno mostrato forme del paesaggio che ricordano in tutto e per tutto terrazzi fluviali, linee di costa, forre e canyon scavati da fiumi ormai prosciugati. I Rover, infine, ci hanno inviato recentemente la prova dell’esistenza di spessi depositi evaporatici. Le evaporati sono sedimenti composti da sali solubili, come il cloruro di sodio (il comune sale da cucina), carbonati, solfati (fra gli altri, il gesso), sali di potassio ed altri. Questi sedimenti si ottengono attraverso l’evaporazione di una grande massa d’acqua salata. Mentre l’acqua evapora i sali si concentrano fino a formare in cristalli che precipitano sul fondo, accumulandosi in spessi strati. Col tempo argille e altri sedimenti coprono i depositi di sale, li compattano e li litificano, rendendoli simili a rocce. Evaporati si trovano in molti luoghi della Terra; ad esempio sul fondo del mar Mediterraneo che si disseccò in parte circa cinque milioni di anni fa a causa della chiusura dello stretto di Gibilterra.

La presenza di sedimenti evaporatici come quelli trovati dalla sonda Opportunity sono la prova più diretta a testimonianza di un mare o di un oceano scomparsi.

Fonte: DNA Magazine

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