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Quando si avvicina l'estate aumenta la voglia di gelato. Ma vi siete mai chiesti chi ha inventato questa meraviglia del palato?

Studiare l'origine del gelato, dal punto di vista storico, è un compito tutt'altro che semplice. Per cominciare, trattandosi di un alimento molto antico, non è facile trovare fonti certe. Inoltre leggende e storie vere si mescolano in continuazione, creando una certa confusione. In ogni caso, cercando di mettere un po' di ordine in questa enorme massa di riferimenti, sono riuscito a mettere insieme un breve sunto, per nulla completo, della storia del gelato.

Pare che uno dei primi riferimenti a qualcosa che somiglia ad un gelato si possa trovare addirittura nella Bibbia, dove si parla di latte di capra mescolato con la neve. Andando ancora più indietro nel tempo, in Egitto, in una tomba risalente alla II dinastia, 2500 a.C., sono stati ritrovati dei calici di argento divisi in due parti, probabilmente una serviva per contenere neve o ghiaccio l’altra per succhi di frutta.

Sembra che i greci e i turchi realizzassero, col succo di limone, preparati simili al nostro sorbetto, e che a farlo conoscere agli italiani siano stati gli arabi, "importando" in Sicilia la ricetta di una bevanda fredda chiamata sharbat (da cui deriverebbe la parola sorbetto)

Ma a parte questi gelati "ante litteram", le prime tracce sicure dell'esistenza del gelato si possono trovare a partire dal periodo del Rinascimento. In realtà già nel medioevo erano conosciute delle tecniche per tenere freddi i succhi di frutta tenendoli in contenitori circondati dal ghiaccio e queste tecniche furono utilizzate in Toscana e in Sicilia in occasione dei banchetti dei sovrani.

Secondo alcuni storici il gelato, in senso moderno, fu una invenzione russa. Secondo altri invece fu Caterina de' Medici, nel 1500 ed un pollivendolo e cuoco dilettante, un certo Ruggeri, a rendere famoso il gelato che fu preparato in occasione del matrimonio della nobildonna.

Il gelato come vero e proprio giro d'affari, deve invece le sue origini a  Francesco Procopio dei Coltelli. Di origini dubbie (forse palermitano, ma più probabilmente di Acitrezza, nei pressi di Catania), Procopio perfezionò un'invenzione del nonno che faceva il pescatore. Il geniale nonno non aveva fatto altro che inventare la "macchina per il gelato".  Procopio, dopo la morte del nonno, stanco della vita da pescatore, riconsiderò la sua macchina per il gelato e comincò a cercare di perfezionarla, effettuò diverse prove e alla fine decise di  partire in cerca di avventura. Arrivò, dopo numerosi insuccessi, e successivi perfezionamenti, fino a Parigi.  Sperimentando l'uso dello zucchero al posto del miele e il sale mischiato con il ghiaccio, per farlo durare di più, fece un salto di qualità tale da essere accolto dai parigini come geniale inventore.

Siamo nel 1686 e il successo ottenuto a Parigi fu davvero colossale:  il suo "Café Procope" offriva: "acque gelate", (la granita),  gelati di frutta, "fiori d'anice", "fiori di cannella", "frangipane", "gelato al succo di limone", "gelato al succo d'arancio",  "sorbetto di fragola", in una  una concessione con cui  re Luigi XIV aveva dato a Procopio l'esclusiva di quei dolci.  Diventò il più famoso punto d'incontro francese. Voltaire,  Napoleone, George Sand, Balzac, Victor Hugo frequentavano quel "Café", ancora oggi uno dei vanti di Parigi.

Per quanto riguarda il primo cono gelato, non mancano ulteriori fonti contrastanti. Una "leggenda" narra che, durante la Fiera Mondiale di St. Louis nel 1904, un gelataio che aveva finito i contenitori per i suoi gelati, per sostituirli, pensò di usare i wafer che venivano venduti dal banchetto vicino al suo. L'accostamento tra gelato e wafer fu una vera mossa vincente! Secondo quanto riportato dal Washington Post, invece, fu un immigrato italiano negli Stati Uniti, Italo Marchiony, il quale, il 22 settembre del 1903, si presentò all'Ufficio brevetti di New York per depositare formalmente la sua idea e ottenerne piena paternità intellettuale riconosciutagli, solo pochi mesi più tardi, nel dicembre dello stesso anno. La storia del cono - registrato nel 1903 - risale, però, alla fine dell'Ottocento: già a partire dal 1896, Marchiony aveva intuito le potenzialità del gelato da passeggio, vendendo per le strade di New York i suoi sorbetti in un foglio di carta piegato a forma di cono e riscuotendo discreto successo, tanto da procedere, poi, alla creazione di una cialda fatta non solo per sostenere il gelato, ma anche per essere mangiata.

La storia del gelato, ovviamente, non si ferma qui. Con lo sviluppo del gelato artigianale e di quello industriale, c'è stata un'espansione a livello mondiale dell'alimento più buono del mondo. Negli ultimi tempi c'è stato anche un vero e proprio boom di nuovi gusti (anche strani) e di nuove forme per presentare il gelato agli acquirenti. Negli ultimi tempi si sta affermando, ad esempio, il concetto di "gelato salato" come accompagnamento di piatti di pesce e di carne. Il superamento della frontiera del gelato solo come dessert non si è ancora diffuso abbastanza per entrare nelle case di tutti, ma sappiamo come i gusti si evolvano continuamente, quindi aspettiamoci di trovare presto gusti come "gelato al salmone" o "gelato al gorgonzola".

 

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