Mi capita ancora di parlare con uomini che hanno una mentalità prettamente maschilista, e la cosa mi stupisce non poco. Mi sembrava che il fallimento del maschilismo fosse ancora più antico del fallimento del femminismo, però, per alcuni, il considerare l'uomo superiore alla donna è un valore da difendere a tutti i costi. Autodifesa? Le donne diventano sempre più emancipate, mostrando i denti e conquistano sempre più spazi che prima erano esclusiva degli uomini? Secondo me la paura non basta a spiegare la "resistenza" del maschilismo al progresso della società. C'è sotto qualcosa di più grave: il fatto che è evidente che il maschilismo (o anche il femminismo) è in contraddizione con il concetto stesso di amore. Infatti, come è possibile amare una persona, se la si considera "inferiore"? Al massimo si può provare un sentimento simile alla tenerezza, ma che, con il passare del tempo, si trasformerà certamente in disprezzo e infine in indifferenza. Nel peggiore dei casi persino in odio.
Maschilismo e femminismo non portano all'amore quindi non dovrebbero avere più ragione di esistere in una società. Non ho detto una società moderna, ma semplicemente in una società civile. Il maschilismo non esisteva nelle grandi civiltà antiche, come quella egizia, per fare un esempio, perché si pensava che il fondamento di tutto fosse l'armonia e non la superiorità di qualcuno su qualcun altro.
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