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Lampi gamma dalla Nebulosa Granchio

L’esplosione della stella che produsse la famosa Nebulosa Granchio (M1) fu osservata dagli astronomi cinesi nell’anno 1054. Oggi questa stella è una pulsar, cioè uno dei più estremi e affascinanti oggetti che popolano il cosmo. Ultimamente la pulsar della Nebulosa Granchio è tornata al centro dell’attenzione degli scienziati di tutto il mondo a causa della straordinaria potenza dei raggi gamma che emette, rilevati dall’osservatorio Magic delle Canarie.

Nebulosa Granchio

(La Nebulosa Granchio fotografata con un telescopio amatoriale)

In realtà se non fossero così affascinanti le pulsar dovrebbero essere classificate come dei veri e propri mostri. Le pulsar sono stelle di neutroni con massa simile a quella del Sole, ma così dense da avere un diametro di pochi chilometri.

Le pulsar sorprendono ancora a causa delle recenti osservazioni del singolare telescopio Magic nelle Canarie. Si tratta di un grande telescopio a specchio che osserva i corpi celesti, non nel campo della luce visibile, ma nelle radiazioni gamma. Ultimamente con questo strumento sono stati osservati i raggi gamma provenienti dalla pulsar del Granchio. L’energia di questi raggi gamma è ben sopra i 50 GeV, ma gli astrofisici hanno scoperto alcuni brevi impulsi periodici che si estendono ad energie di 400 GeV. Per comprendere meglio le energie in gioco, dobbiamo sapere che 1 GeV è l’energia necessaria per creare un atomo di idrogeno in base all’equazione di Einstein E = mc2.

(Un’immagine di uno degli specchi dell’osservatorio Magic a Las Palmas, nelle Canarie)

Gli scienziati sono al lavoro per dare una spiegazione a questi potentissimi impulsi di radiazione gamma. La pulsar del Granchio ruota attorno al proprio asse 30 volte al secondo e genera un campo magnetico che è 1000 miliardi di volte più intenso di quella della Terra. Questa pulsar, avvolta dalla Nebulosa Granchio, costituisce il residuo di una supernova esplosa nel 1054 e che fu talmente luminosa da poter essere osservata od occhio nudo di giorno!

Il professor Alessandro De Angelis, dell’INFN, ha spiegato che il periodo di rotazione di una stella di neutroni è sorprendentemente regolare e veloce. Una rotazione completa può avvenire in un tempo che va da un millesimo di secondo fino a una decina di secondi. Le particelle irraggiano dai poli magnetici in gran parte dello spettro elettromagnetico, dalle onde radio alla radiazione gamma. Ogni volta che questo fascio collimato di radiazione attraversa la nostra linea di vista, la sua emissione può essere osservata, proprio come la luce di un faro in lontananza.

(I poli magnetici di una stella di neutroni irraggiano dei fasci di radiazione che, se l’inclinazione dell’asse di rotazione è favorevole, possono incontrare la nostra linea di vista. In questo caso la stella di neutroni viene rivelata come un pulsar).


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