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A come amore, B come leggi della Fisica…

Le leggi della Fisica in ordine alfabetico. Non sono tutte le leggi della Fisica, ovviamente, ma le ho scritte in questo modo più per giocare che per creare un elenco completo.

A come legge di Avogadro

B come legge di Boyle

C come legge di Coulomb

D come legge di Dalton

E come legge di Einstein

F come legge di Faraday

G come legge di Gauss

H come legge di Hooke

I come legge di Inerzia

L come legge di Laplace

M come legge Moseley

O come legge di Ohm

P come legge di Poseuille

Q come legge di Q… eh no! Stavolta non l’ho trovata.

R come legge di Rayleigh-Jeans

S come legge di Stevino

T come legge di Torricelli

U come legge di U… niente da fare anche stavolta.

V come legge di van der Waals

Z come legge di Z… vi sfido a trovarla!

Vi è piaciuto questo gioco? Lo confesso, mi sono ispirato alla canzoncina dei Soliti Idioti… Uno dei casi in cui la comicità può essere fonte di ispirazione per l’apprendimento della Fisica.

Riguardo alle leggi della Fisica possiamo dire che lo sforzo che l’uomo compie per comprendere il funzionamento dell’Universo è uno sforzo enorme, direi quasi eroico. Ciò dimostra che il desiderio dell’uomo di conoscere è molto forte.

Per capire meglio la difficoltà dell’uomo nel cercare di capire come funziona il mondo che ci circonda, possiamo ricorrere ad una bella ed efficace analogia che fu proposta da Albert Einstein e da Leopold Infeld. Questi due grandi scienziati nel 1938 scrissero:

Nel nostro sforzo di comprendere la realtà siamo in un certo senso come un uomo che cerca di capire il meccanismo di un orologio chiuso. Vede il quadrante e le lancette che si muovono, sente il ticchettio, ma non riesce ad aprire la cassa. Se è ingegnoso può crearsi un’immagine di un meccanismo che potrebbe essere responsabile di tutte le cose che osserva, ma non sarebbe mai del tutto certo che la sua immagine sia l’unica possibile spiegazione delle osservazioni. Non sarà mai in grado di confrontare la sua immagine con il meccanismo reale e non può nemmeno immaginare il possibile significato di un tale confronto”.

(Albert Einstein e Leopold Infeld in una foto del 1938)

Dopo questa lettura, vi lascio alle dovute riflessioni


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