Nella primavera del 1985 avevo ancora 16 anni. Sono sempre stato un tipo che ride abbastanza facilmente a volte fino allo sfinimento, ma non mi era mai capitato di sentirmi male dalle risate fino a quelle tarde serate della primavera del 1985. Sto parlando delle risate che mi provocavano i dialoghi televisivi di Nino Frassica.
Nino Frassica era una new entry (ora si dice così) della televisione e durante la ormai “mitologica” trasmissione Quelli della Notte (presentata da Renzo Arbore) interpretava un umile frate detto Frate Antonino da Scasazza.
Fu un successo incredibile per il comico Nino Frassica e una rivelazione per i telespettatori italiani. L’umile frate era una continua gaffe di citazioni, di parole, di date, di neologismi surreali. Non era uno stile del tutto originale perché anche Totò e Peppino de Filippo si erano cimentati con la comicità delle gaffe dettate dall’ignoranza, ma non avevano mai approfondito questo filone fino alle estreme conseguenze.
Frassica invece lo fa con un risultato clamoroso. Alcune delle sue frasi sono rimaste nella storia. Per citarne sono alcune: “vi racconto un nanetto”, “il nano più alto del mondo”, “era una notte di caldo glaciale”, “era il 26-27-28-29-30-31 luglio del 1555, lira più lira meno”, “è uguaglio”, “non è bello ciò che è bello, ma che bello, che bello, che bello!”, “i peccati della capitale”, e ce ne sono tantissimi altri.
Ho selezionato questo filmato, tra i tanti che ho trovato su YouTube, per ricordare la comicità davvero straordinaria e totalmente priva di volgarità di Nino Frassica quando interpretava Frate Antonino da Scasazza.
Buona visione a tutti.
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