Questo si vede soprattutto con i notebook. Ad esempio, qui ho letto che se un MacBook Air avesse la stessa efficienza energetica di un computer del 1991, la batteria durerebbe circa 2,5 secondi: non avrebbe nemmeno il tempo di completare il boot!
Un MacBook Air |
E' ovvio che se la potenza raddoppia ogni 18 mesi e, nello stesso tempo raddoppia anche l'efficienza energetica, possiamo avere dei dispositivi mobili che restano carichi per lo stesso periodo di ore, ma hanno una potenza raddoppiata ogni 18 mesi.
In realtà il vero obiettivo dovrebbe essere di ottenere computer più potenti ma con efficienza sempre maggiore, tale da eclissare la legge di Moore e facendo prevalere la legge di Koomey. Bisogna produrre, ad esempio, notebook sempre più potenti, ma nello stesso tempo riuscire ad aumentare in maniera ancora più rapida la durata delle batterie.
In realtà il mercato negli ultimi mesi ci spinge proprio in questa direzione. Mi ha fatto impressione leggere su tom's Hardware che nel 1985 il fisico (premio Nobel) Richard Feynman, analizzando il fabbisogno elettrico dei computer, calcolò che si poteva migliorarne l'efficienza di un fattore pari a 100 miliardi prima di raggiungere un limite dovuto alle leggi fisiche.
Fino a questo momento si è migliorati di un fattore 40000 e questo ci fa capire che il limite è ancora molto lontano. Quindi i normali computer possono migliorare enormemente ancora per molti decenni prima di dover ricorrere a soluzioni di computazione quantistica per ottenere potenze di calcolo ancora maggiori.
E se si pensa che con l'aumentare dell'efficienza energetica dei computer, si apre anche la concreta possibilità di alimentarli con normali celle solari (come ho già mostrato in questo post dal titolo La CPU solare della Intel), capiamo subito che il futuro dell'informatica ci riserverà certamente grandi e gradite sorprese.
Si ma accidenti le sole GPU arrivano ad assorbire 600 Wat !!!
RispondiEliminaPer fortuna che nei notebook ci si accontenta di potenze ben più basse :-)
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