
Per essere operativo il satellite deve avere l'asse maggiore puntato verso il centro della Terra ed una delle MMA orientata in avanti. Quando l'angolo tra la linea che congiunge noi con il satellite e la direzione dei raggi riflessi del Sole dalla MMA è prossimo allo 0 (cioè tendono a coincidere) la MMA riflette direttamente la luce del Sole verso di noi ed osserviamo il brillamento (flare). Con opportuni calcoli è quindi possibile prevedere non solo quando il satellite è sopra l'orizzonte (in condizioni normali ha una magnitudine di +6 e quindi al limite della visibilità ad occhio nudo sotto un ottimo cielo, ma ben visibile anche con un semplice binocolo), ma soprattutto quando questo angolo è prossimo allo 0 e quindi le condizioni per un brillamento. E' importante non solo avere i parametri orbitali esatti dei satelliti, ma anche determinare le nostre coordinate con la maggior precisione possibile: infatti, essendo le grandezze in gioco sull'ordine dei decimi di grado, un errore nella determinazione della posizione di 10 chilometri può far variare la luminosità del brillamento di alcune magnitudini. I brillamenti eccezionali (magnitudine inferiore a -8) sono visibili in un raggio di pochissimi chilometri.
I satelliti che variano la propria luminosità perché hanno superfici con riflettività diverse non sono certo una novità, ma l'incremento di splendore dei satelliti Iridium durante un brillamento non ha eguali: è necessario vederlo dal vero per rendersene conto. La cosa straordinaria è la possibilità di prevedere l'istante esatto e la posizione nel cielo ... e fare una bella figura di "mago" con i vostri amici.
Spesso capita che questi satelliti, nel momento di massima luminosità, vengano scambiati per UFO da persone che non li conoscono, come si può leggere in questo articolo.
Come osservarli:
http://www.paolobussola.com/iridium.html
Fonte dell'articolo:
http://www.paolobussola.com/iridium.html
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