Il disturbo borderline di personalità è una entità diagnostica molto controversa. Talvolta non viene neanche riconosciuto come un disturbo specifico, ma come una classificazione in cui inserire tutti quei casi non meglio diagnosticabili in altro modo. In realtà il disturbo borderline presenta delle caratteristiche specifiche piuttosto ben riconoscibili.
E' fondamentalmente un disturbo della relazione, che impedisce al soggetto di stabilire rapporti di amicizia, affetto o amore stabili nel tempo. Si tratta di persone che trascorrono delle vite in uno stato di estrema confusione ed i cui rapporti sono destinati a fallire o risultano emotivamente distruttivi per gli altri. Le persone affette da questo disturbo trascinano altri, parenti e partner in un vortice di emotività, dal quale spesso è difficile uscire, se non con l'aiuto di un esperto. Questi soggetti, infatti, sperimentano emozioni devastanti e le manifestano in modo eclatante, drammatizzano ed esagerano molti aspetti della loro vita o i loro sentimenti, proiettano le loro inadempienze sugli altri, sembrano vittime degli altri quando ne sono spesso i carnefici e si comportano in modo diverso nel giro di qualche minuto o ora.
Il disturbo borderline è stato spesso associato a eventi traumatici subiti nell'infanzia, quali abusi sessuali o fisici, ma non è detto che ciò sia sempre vero.
L'aspetto più evidente e preoccupante del disturbo borderline è che presenta sintomi potenzialmente dannosi per il soggetto (abbuffate, uso e abuso di sostanze, guida spericolata, sessualità promiscua, condotte antisociali, tentativi di suicidio, ecc.) e si associa a scoppi improvvisi di rabbia intensi.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quarta edizione (APA, 1994) il disturbo borderline è caratterizzato da:
Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore ed una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1) sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono.
2) un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall'alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione.
3) alterazione dell'identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili.
4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto come ad esempio spendere eccessivamente, promiscuità sessuale, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate, ecc.
5) ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari, o comportamento automutilante.
6) instabilità affettiva dovuta ad una marcata reattività dell'umore (per es., episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore, e soltanto raramente più di pochi giorni).
7) sentimenti cronici di vuoto.
8) rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (per es., frequenti accessi di ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici).
9) ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.
Fonte:
http://www.ipsico.org/disturbo_borderline_di_personalit%C3%A0.htm
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Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...
Mia sorella ha tutti i sintomi:O)
RispondiEliminaL'avevo detto o che era strana!
Questo articolo mi pare piuttosto stigmatizzante e superficiale.
RispondiEliminaLe persone con modello di personalità borderline, sono individui differenti uno dall'altro, ed esprimono il loro disagio in modi e con intensità differenti. Nel suo articolo il soggetto borderline appare una persona cattiva, di una cattiveria fine a se stessa, che non ha motivazioni.
L'atteggiamento manipolatorio è tipico delle persone borderline, ma come mi suggeriva una cara amica, anche nel "matto" c'è il buono o il cattivo, così come in tutte le persone.
In oltre ho conosciuto circa una cinquantina di persone con modello di personalità borderline o altri modelli disadattivi di personalità e tutti hanno subito da parte di uno o entrambe i genitori, abbandono, inadeguatezza, violenze e/o abusi sessuali (in certi casi non dal genitore), ed altri eventi traumatici in infanzia o adolescenza.
La personalità si forma dalla prima infanzia fino al termine dell'adolescenza, così anche il "disturbo" di personalità. Per questo motivo è corretto chiamarlo modello o stile di personalità piuttosto che disturbo, visto che non si tratta di personalità dette "normali" che ad un certo punto della vita vengono e diventano disturbate.
Alice Banfi (borderline)
Che i soggetti con personalità borderline siano stati protagonisti di abusi è un dato di fatto (questo è citato anche nell'articolo). Però non riesco a vedere in quale passaggio si evince che il soggetto borderline è cattivo. Semmai l'articolo mette in evidenza quel carattere sfuggente del comportamento borderline che tu stessa hai sottolineato. L'espressione "disturbo" non l'ho inventato io, ma l'ho solo usato, non certo per offendere, ma per determinare meglio qualcosa di ancora poco conosciuto.
RispondiEliminaIn ogni caso grazie per le precisazioni e continua a leggermi ;-)
P.S. nella firma c'è scritto borderline. Significa che tu sei borderline? Se è così, se te la senti, vorresti scrivere qualcosa della tua esperienza in questo blog? Aspetto tua risposta.
Ciao.
Ciao Giuseppe, so bene che il termine "disturbo" non l'hai inventata tu, nemmeno io ho inventato il termine "modello" e "stile", l'ho imparato leggendo uno degli ultimi libri della Cortina, sui "disturbi" di personalità... ora non l'ho sotto mano, poi se ti può interessare ti indicherò titolo e autori.
RispondiEliminaSono contenta che tu abbia accolto la "critica" in modo costruttivo.
Per quel che riguarda l'associazione borderline=cattivo, il problema è cercare di mettersi nei panni del lettore, magari inesperto che legge "sembrano vittime degli altri quando ne sono spesso i carnefici"... In realtà sono spesso state vittime, ed è a causa di questo che le risposte disadattive e manipolatorie rivolte agli altri sono tali. Es. "tu mi hai fatto soffrire, io mi taglio così tu impari, ti sentirai in colpa". A volte si tratta di manipolazioni, altre volte sono realmente rivolte ad un carnefice, reale o immaginari, comunque vissuto come tale ed attraverso l'agito, la persona con stile borderline ribalta il suo ruolo di vittima, diventando carnefice. Penso che spiegato così sia più comprensibile. Per molti la parola "carnefice" vuole dire semplicemente "cattivo", non tutti conoscono il linguaggio della psichiatria.
Sì, io ho una personalità borderline, la mia esperienza... è lunga da raccontare, ho scritto un libro ("Tanto scappo lo stesso", ed. Stampa Alternativa - Nuovi Equilibri) che parla solo in parte della mia esperienza di disagio, cioè parla soprattutto dell'esperienza dell'ospedalizzazione, della contenzione meccanica, della realtà del 75% dei reparti psichiatrici italiani... una realta sconosciuta a chi non l'ha in qualche modo vissuta.
Ho 30 anni, quando ne avevo circa 22, il primario del reparto in cui ero ricoverata disse a mia madre che ero un caso terminale, senza alcuna speranza... Sono qui, sto bene, ho trovato un discreto equilibrio, e ci tengo a dire che nessuno è senza speranza, che in molti ce l'hanno fatta. Io anche e la mia diagnosi era "disturbo grave della personalità borderline".
Avevo tutti i sintomi all'ennesima potenza. Per ora mi fermo qui... anche perchè sono le 3 di notte e non mi ricordo nemmeno più la mia password!
Ciao e Grazie, Alice Banfi.
Grazie a te :-) Per questo mi sono permesso di inserire una segnalazione del tuo libro in questo post: http://miaplacidusedaltriracconti.blogspot.com/2008/08/tanto-scappo-lo-stesso-romanzo-di-una.html
RispondiEliminaDopotutto sono uno scrittore, quindi è normale che faccio segnalazioni di libri di miei "colleghi" :-)
Ciao
Ciao,
RispondiEliminaHo bisogno di aiuto.Un amico a cui voglio molto bene é affetto da personalità borderline appena diagnosticata purttroppo pur restando in contatto via sms con me giornaliero circa una 30 al giorno non mi permette di entrare di più nella sua vita.
Si fida di me, cosi sembra, però a volte divento matta... non so come comportarmi con lui. ha proprio un carattere altalenante e spesso cerca di farmi arrabbiare. vorrei un consiglio pratico su come coportarmi con lui. assecondarlo facendo finta di nulla oppure continuando come faccio ora, che se sbaglia non ho mezze misure per dirglielo??
Ogni caso di disturbo borderline è un caso a sè. Darti un consiglio senza conoscere tutti i dettagli clinici individuali potrebbe essere persino pericoloso. L'unica cosa sensata che potresti fare e riuscire, se è possibile, contattare chi lo ha in cura per avere i giusti consigli per un giusto comportamento con il tuo amico.
RispondiEliminaP.S. Attenzione ai consigli "facili" che potresti trovare su Internet. Ciao e in bocca al lupo ;-)
Ciao,
RispondiEliminaGrazie del consiglio.
Hai puntato il dito sul mio problema.
Lui ha paura che mi avvicino troppo infatti mi parla tutti i giorni via sms. ma mi impedisce di prlare con il suo terapeuta a dirla tutta non so neanche chi sia. Ecco perché mi sto documentando su internet.
cmq grazie cercherò di fare attenzione.
Ciao Giuseppe... sei uno scrittore e quindi sarai sicuramente una persona profonda e attenta a tante tematiche... sarebbe sai anche tanto giusto scrivere oltre che dei borderline, anche delle persone che ne entrano in contatto... piu che mai i familiari.. un semplice amico puo troncare, ma un familiare non puo troncare con un figlio o una figlia borderline.. Ho visto numerosi blog, chat e spazi per borderline e cosi pochi per le famiglie, che soffrono di questa cosa e per i codipendenti in generale.. anche io avrei una storia da raccontare.. spero tanto tu possa scrivere un giorno di queste persone.. anche queste persone si sentono sole.. insultate, riempite di parolacce, a volte percosse e sputate...si sentono manipolate, impotenti, arrabbiate, perche non credute e fatte passare per pazze.. Un giorno il borderline ti adoro, dopo 30 minuti ti odia a morte, poi piange, ti abbraccia e non vuole che tu vada a casa.. ti fa pena, lo perdoni e il ciclo ricomincia.. fino a che non ti ritrovi tu in terapia.... sarebbe bello far capire che non ci sta niente di sbagliato nei codipendenti, che non sono soli, che quando ad una persona si da tutto... di piu non si puo fare... si aiuta dando quello che si ha... non si puo dare quello che non si ha, ne lo si puo pretendere. Mi piacerebbe leggere qualcosa che hai scritto. Ciao Chiara
RispondiEliminaIn realtà non ho mai scritto nulla che abbia a che fare con la sindrome borderline. Di solito i personaggi dei miei scritti sono più tendenti all'introversione ;-) Spero di poter scrivere qualcosa prossimamente. Intanto, se hai voglia, puoi raccontare le tue esperienze scrivendomi a giusnico@gmail.it. Magari potrei trarne un articolo, naturalmente nel pieno rispetto della privacy (citerei nomi e luoghi inventati, ecc...)
RispondiEliminaciao, ho un amico che soffre di questa malattia da tanti anni, molti di più di quanti sono passati dalla prima diagnosi...
RispondiEliminaultimamente stava bene...o abbastanza...come dice sempre lui...non c'è mai un giorno totalmente positivo...comunque...tre settimane fa ha avuto una crisi peggio di tutte le altre...e ha tentato il suicidio...e...se non fossero intervenuto fattori esterni, questa volta sarebbe stata l'ultima...ovviamente ora è in uno stato di ricovero.......
Alice, ho letto il tuo intervento su altre pagine..e mi piacerebbe fare qualche chiacchiera con te...
e se qualcuno ha dei suggerimenti, che me li dia pure...
grazie
In realtà spesso chi soffre di questi disturbi non riesce mai a risolvere i propri problemi in maniera completa e c'è sempre la possibilità che la situazione precipiti all'improvviso, anche dopo interi anni di faticosi miglioramenti
RispondiElimina