Matrix è una trilogia di film di fantascienza che mi ha sempre affascinato. L’idea che il mondo intero e le percezioni di ciascuno di noi siano in realtà una colossale illusione è talmente affascinante da rendere questo tipo di storie spesso dei capolavori, anche se l’idea stessa fosse del tutto sbagliata. Nel film viene ipotizzata una immensa “realtà virtuale” tecnologica in cui è immersa, inconsapevolmente, l’intera umanità. Una singolarità tecnologica che ha reso schiava l’intera umanità. A parte alcuni errori scientifici ragguardevoli, come ad esempio che gli esseri umani vengono sfruttati per ricavare energia (il secondo principio della termodinamica è stato dimenticato?), i simbolismi della narrazione sono davvero notevoli. Se siete curiosi guardatevi i film (ma non guardate ovviamente il filmato che ho proposto in questo post, per non rovinarvi la sorpresa).
Nel terzo film della saga, dal titolo Matrix Revolutions (il terzo e ultimo della serie), il protagonista Neo incontra l’Architetto (l’allusione al Grande Architetto dell’Universo della Massoneria è casuale o voluto?), cioè colui che ha realizzato Matrix.
Un dialogo difficile, ma denso di significati simbolici che gli appassionati di fantascienza avranno certamente piacere di “ripassare”.
Buona visione.
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