Sicuramente avrete già sentito parlare di acque territoriali, probabilmente senza sapere esattamente cosa sono. Ecco una breve spiegazione. Il diritto internazionale definisce acque territoriali tutte le acque che si trovano sotto la sovranità di uno stato: laghi, fiumi, canali, mari. In genere però con l’espressione acque territoriali si intende il mare territoriale, cioè il tratto di mare adiacente alle coste, sul quale lo stato esercita il diritto esclusivo di pesca, nel quale controlla il traffico marittimo e che difende militarmente.
(Schema delle acque territoriali, da Wikipedia).
La larghezza di questi tratti varia a seconda degli stati: per l’Italia è fissata in 12 miglia marine (circa 20 chilometri) dalla costa. Oltre le acque territoriali uno stato può disporre di una zona economica, estesa al massimo fino a 200 miglia dalla linea costiera, dove può godere solo del diritto di pesca e di sfruttamento delle risorse dei fondali, ma deve lasciare libera la navigazione.
Oltre la zona economica si estendono le acque internazionali.
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