Essere vittimizzati a causa dell'orientamento sessuale è il fattore di rischio principale per il suicidio fra gli allievi delle università degli Stati Uniti.
Heather Murphy ricercatore dell'università di Washington ha scoperto che un gruppo di allievi che si identificano come eterosessuali, ma che provano attrazione per individui dello stesso sesso, avevano una probabilità tre volte superiore di portare avanti progetti di suicidio e sei volte superiore di avere già tentato un suicidio, rispetto agli allievi eterosessuali.
Le allieve lesbiche e bisessuali, presentavano una probabilità doppia di progettare e tentare il suicidio, rispetto alle allieve eterosessuali.
Murphy ha esaminato più di 500 questionari di risposta degli allievi che contengono 86 domande e ne ha trovati 56 che hanno dichiarato di aver considerato seriamente il suicidio nei 12 mesi precedenti, mentre un dozzina di loro lo ha tentato veramente.
Lo studio quindi ha dimostrato che gay, lesbiche, bisessuali ed i eterosessuali attratti dallo stesso sesso, sperimentano una vittimizzazione verbale e fisica molto più forte rispetto agli allievi eterosessuali.
Per concludere si potrebbe dire che ciò è normale, anche altri individui, se messi di fronte ad un rifiuto della società (per un qualsiasi motivo), reagiscono con sensi di colpa, depressione, alcolismo, droga e quindi con progetti di suicidio, spesso portati a termine tragicamente.
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