Nelle origini della musica, in particolare nell'invenzione degli strumenti musicali, la fase principale della sperimentazione è situata nella preistoria dell'umanità e consiste nella produzione di particolari suoni, che si possono ottenere usando oggetti naturali non lavorati, le prime sostanze sonore, la base del linguaggio sonoro e musicale universale.
Dai reperti archeologici in osso, pietra e conchiglia, i graffiti e le pitture, le uniche tracce sopravissute nel tempo, possiamo stabilire che la storia degli strumenti musicali segue la vicenda degli utensili usati dall'uomo; i primi oggetti sonori riconosciuti compaiono 40.000 anni fa con l'evento dell'homo sapiens sapiens nel Paleolitico superiore, paralleli all'arte simbolica e figurativa e sono tra i primi oggetti bucati artificialmente; come i pendagli ornamentali sonori, i fischietti di falange, i raschiatori e i rombi, mentre i primi flauti, tubi in osso con buchi per le dita, compaiono certamente 25.000 anni fa. Vi sono tracce dei primi archi, costruiti con materiali estremamente deperibili, di 15.000 anni, come le loro probabili raffigurazioni.
Si hanno tracce nel Paleolitico superiore di ripetute percussioni sopra stalattiti e stalagmiti. Non tutte le stalattiti estalagmiti suonano se percosse, ma alcune rivelano suoni veramente straordinari e incredibili, dai potenti gong bassi sino a suoni sottili e cristallini. Si sono potute registrare (in via del tutto eccezionale) anche nelle grotte di Borgio Verezzi questi fantastici suoni percuotendo le pietre direttamente con le mani o con appositi batacchi di gomma per non intaccarle.
Fonte: http://www.soundcenter.it/preistricerca.htm
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