domenica 11 aprile 2010

Apre IKEA a Catania nel 2011, ma non saranno tutte rose e fiori…



E’ da molti mesi che si attende l’apertura dell’IKEA a Catania. Finalmente nel primo semestre del 2011, a quanto pare, l’attesa sarà finita. La grande azienda svedese di arredamento avrà una filiale anche nei pressi di Catania, e sarà l’unico punto vendita previsto per la Sicilia. Molti si aspettano che questa apertura porti grandi benefici dal punto di vista dell’occupazione nella bistrattata provincia di Catania, dove i tagli occupazionali nella Scuola Pubblica e nella Sanità stanno creando situazioni disperate.
In realtà non credo che questa apertura possa incidere in maniera così determinante, per due motivi:
Il punto vendita verrà aperto in località Buttaceto a ben 8 chilometri dal centro di Catania. Non è esattamente un punto facilmente raggiungibile, specialmente per gli abitanti dei numerosi piccoli comuni dell’Etna. Per chi abita a Bronte, ad esempio, andare all’IKEA sarebbe un piccolo viaggio. Il rischio è che il punto vendita non venga frequentato da un gran numero di clienti, anche perché lontano dai poli commerciali della provincia. La località Buttaceto è infatti una “zona industriale” dove non ci sono esercizi commerciali al dettaglio.
Le condizioni di lavoro all’IKEA appaiono piuttosto dubbie. E’ una notizia recente che è stato indetto uno sciopero presso l’IKEA di Corsico (Milano) a causa delle condizioni di lavoro insostenibili. Addirittura veniva cronometrato il tempo per fare la pipì! Io spero che i dirigenti dell’IKEA, conoscendo le difficoltà occupazionali della provincia di Catania, non se ne approfittino per instaurare condizioni lavorative ancora più disumane, credendo che i lavoratori non si ribellino perché hanno assoluto bisogno di lavorare!
In definitiva l’apertura dell’IKEA a Catania non è detto che porti ad una situazione tutta rose e fiori, ma spero di sbagliarmi…

UPDATE! A quanto pare, contrariamente alle mie previsioni, l'IKEA a Catania ha avuto un successo notevole (se non straordinario). I clienti si sono affollati in così grande numero che per farli entrare si è dovuto ricorrere ai turni! Inoltre ho conosciuto alcune persone che ci lavorano e, nonostante l'impegno sia davvero assiduo, le condizioni di lavoro non sembrano così "terribili" come paventato. Questa piccola precisazione secondo me era doverosa, perché un blogger "serio" non deve mai avere paura di ammettere di avere sbagliato. Un saluto ai lettori e buona visita all'IKEA :-)
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21 commenti:

  1. Speriamo che il problema di Corsico sia un fatto a se stante; certo è, che nel nostro Paese, di lavoro ne occorrerebbe parecchio.
    Seguiremo gli "svedesi" con interesse come direbbero loro: "impiallacciato betulla".
    Ciao, buona domenica.

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  2. Ikea può permettersi di aprire anche sulla cima dell Etna perchè non chiedete agli abitanti di Bronte quanti di loro hanno affittato un furgone per andare a Napoli e comprare un divano....!!!!"forse chi ha scritto l articolo non sa cos è ikea.......

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  3. Mi sembra esagerata questa "onnipotenza" dell'Ikea. I racconti di gente che si affitta un furgone per andare a Napoli per un divano potrebbero essere delle "leggende metropolitane". Il noleggio di un furgone per un paio di giorni per arrivare e tornare per Napoli costa almeno 65 euro. Il carburante almeno altri 50 euro, quindi un totale di 115 euro. Un costo di viaggio del genere annullerebbe qualsiasi convenienza, anche se ci dovesse essere una promozione folle. Se poi la gente non si rende conto di questo, non so.

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  4. Sei bene informato sull 'Ikea, non sarai per caso un rivenditore di mobili che teme la concorrenza? Ti do un'esclusiva, Ikea non costringe nessuno a lavorare per loro, ne tantomeno li costringe a restare loro impiegati. Visto che pagano perchè le persone lavorino, mi sembra il minimo che controllino che i fancazzisti non rubino lo stipendio, altrimenti i clienti non avrebbero nessuno a cui rivolgersi in caso di acquisto. Giusto per info, quando sei al lavoro (se hai un lavoro), stai in bagno 1 ora oppure torni a fare del tuo meglio una volta epletato il tuo bisogno? torna nel mondo reale dove nessuno regala nulla e dove lo stipendo bisogna guadagnarselo, nessuno ti paga perchè tu faccia presenza :)nico

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  5. Nel mondo reale le persone non sono robot. Con la scusa dell'efficienza si trova una giustificazione alla schiavitù. Nico, spero che tu sia uno di quei lavoratori che corrono corrono e corrono senza pausa, altrimenti le tue parole non avrebbero senso. A meno che tu non sia il titolare di qualche azienda e fai di tutto per far correre gli altri :-)

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  6. Mi hai sgammato, ebbene si sono un lavoratore dipendente che per assurdo, lavora per poter giustificare lo stipendio che riceve. Se la gente cominciasse a pensare che i datori di lavoro investono un sacco di soldi per poterci far lavorare e che se le aziende che chiudono sono un danno solo per i dipendenti che rimangono a piedi, forse quello che tu chiami schiavismo (che nella maggior parte dei casi è solo lavorare per poter avere lo stipendio) sarebbe veramente relegato ad un periodo storico. Nessuno ti paga per poterti vedere al lavoro, devi dare qualcosa in cambio.

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  7. L'importante è che quel "qualcosa" sia davvero "qualcosa" e non "tutto". Il fatto che "loro" ti pagano non significa che ti possono far fare tutto quello che vogliono. I diritti individuali non si possono cancellare.

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  8. Egregio Nico,
    Io da Ikea ho lavorato anni fà quando non era il gigantesco mostro monopolista che è oggi e l' azienda era assai più piccola. Di conseguenza la pressione competitiva della concorrenza era assai maggiore di oggi e quindi avrebbe potuto spiegare, ma mai giustificare, la volontà a chiedere ai lavoratori il massimo impegno possibile. Eppure posso dirti che, sebbene per altri motivi, già allora la situazione non era per niente rosea. E per dimostrartelo ti lascio il link ad un post da me scritto che descriveva la situazione di allora (scorrili, è quello con lo sfondo giallo)che oggi, credimi, è ulteriormente peggiorata. Inoltre mi permetto di aggiungere qualche altro link affinchè, se lo vuoi, tu possa farti una idea obiettiva di quello che è il "paradiso" Ikea (almeno come lo descrivono loro)! Con il mio intervento intendo dire che il problema di Ikea o meglio del suo fondatore ed ancor oggi unico proprietario, l' 84nne ingvar Kamprad purtroppo ancora vivente, è il delirio paranoico di onnipotenza e l' avidità senza mai limiti che ha sempre improntato la vita ed il modo di essere di questo individuo. Per raggiungere questi obiettivi si sono dovute utilizzare la menzogna più spudorata e la più sfacciata manipolazione della verità, attuando lo sfruttamento senza limiti dell' uomo sull' uomo ed edificando quella che più che una azienda assomiglia ogni giorno di più ad una chiesa con i suoi riti e miti, un universo di valori fasulli perchè mai attuati nel concreto e, ovviamente, le sue scomuniche e punizioni ideologiche. Ora capirai, come a causa di questa mentalità aberrante, fra le sue conseguenze catastrofiche si possano generare poi anche episodi ridicoli ed insultanti della dignità umana, ma senz'altro indicativi di qual' è la verità dietro il muro di menzogne, quale quello del cronometraggio del tempo pipì. Saluti

    http://www.tmcrew.org/killamulti/ikea/insult.html

    http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=1887&fromRivDet=97

    http://www.monde-diplomatique.it/ricerca/ric_view_lemonde.php3?page=/LeMonde-archivio/Dicembre-2006/0612lm20.01.html&word=Ikea

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  9. Egregio Nico,
    Io da Ikea ho lavorato anni fà quando non era il gigantesco mostro monopolista che è oggi e

    l' azienda era assai più piccola. Di conseguenza la pressione competitiva della concorrenza

    era assai maggiore di oggi e quindi avrebbe potuto spiegare, ma mai giustificare, la volontà

    a chiedere ai lavoratori il massimo impegno possibile. Eppure posso dirti che, sebbene per

    altri motivi, già allora la situazione non era per niente rosea. E per dimostrartelo ti

    lascio l' indirizzo di un post da me scritto che descriveva la situazione di allora

    (scorrili, è quello con lo sfondo giallo)che oggi, credimi, è ulteriormente peggiorata.

    Inoltre mi permetto di aggiungere qualche altro indirizzo affinchè, se lo vuoi, tu possa

    farti una idea obiettiva di quello che è il "paradiso" Ikea (almeno come lo descrivono

    loro)! Con il mio intervento intendo dire che il problema di Ikea o meglio del suo fondatore

    ed ancor oggi unico proprietario, l' 84nne ingvar Kamprad purtroppo ancora vivente, è il

    delirio paranoico di onnipotenza e l' avidità senza mai limiti che ha sempre improntato la

    vita ed il modo di essere di questo individuo. Per raggiungere questi obiettivi si sono

    dovute utilizzare la menzogna più spudorata e la più sfacciata manipolazione della verità,

    attuando lo sfruttamento senza limiti dell' uomo sull' uomo ed edificando quella che più che

    una azienda assomiglia ogni giorno di più ad una chiesa con i suoi riti e miti, un universo

    di valori fasulli perchè mai attuati nel concreto e, ovviamente, le sue scomuniche e

    punizioni "ideologiche". Ora capirai, come a causa di questa mentalità aberrante, fra le sue

    conseguenze catastrofiche si possano generare poi anche episodi ridicoli ed insultanti della

    dignità umana, ma senz'altro indicativi di qual' è la verità dietro il muro di menzogne,

    quale quello del cronometraggio del tempo pipì. Saluti

    www.tmcrew.org/killamulti/ikea/insult.html

    www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=1887&fromRivDet=97

    www.monde-diplomatique.it/ricerca/ric_view_lemonde.php3?page=/LeMonde-archivio/Dicembre-2006

    /0612lm20.01.html&word=Ikea

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  10. Ringrazio mahurin per la sua testimonianza. Ovviamente non mi assumo la responsabilità per le affermazioni che vengono fatte riguardo all'Ikea da parte di persone che ci hanno lavorato (testimonianze che andrebbero verificate ufficialmente). Non è mia intenzione in questo modo di sminuire ciò che ha detto mahurin, anzi! Ciò che ha scritto ha destato la mia massima attenzione e dovrebbe farci pensare tutti.

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  11. Beh parlare di località non raggiungibile mi sembra un'assurdità! A meno che l'autore non conosca Catania!
    Località Buttaceto, piena zona industriale la zona dpve ci sono le poche grandi aziende della provincia.
    Ma al tempo stesso occorre ricordare come i grandi centri commerciali ( Etnapolis e Porte di Catania) nascano in zone periferiche della città e con pochissimi locali attorno.
    In ogni caso ritengo che il fascino ikea..sia sufficiente per costringere possibili clienti a fare 10/15 minuti di strada per raggiungerlo!!
    Infine, e da qui si capisce la non conoscenza della provincia etnea, prendere Bronte come esempio è fuorviante in quanto il paesino si trova a ben 50 km dal centro di Catania. Dunque contrada buttaceto o qualsivoglia zona della città..sarebbe comunque lontana per i brontesi!!

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  12. Sbagli Massimo, io sono di CT quindi conosco bene il territorio e so anche che andare all'Etnapolis o ai Portali è diverso che andare all'Ikea. Ad esempio all'Etnapolis (ma anche ai portali) non ci sono solo i negozi, ma c'è anche la possibilità di andare a mangiare e alla fine si può andare al cinema. E' un pomeriggio che non è solo di acquisti, ma anche di divertimento ed intrattenimento. Se non fosse così le visite in questi posti sarebbero ben più rare perché uno che abita al centro di Catania non andrebbe a fare la spesa all'Etnapolis se non ci fossero altre "attrattive". L'esempio di Bronte che cosa ha che non va? Era per fare capire che un brontese avrebbe difficoltà ad andare a Catania, figuriamoci in contrada Buttaceto! La mia impressione è che Ikea potrebbe fare la stessa fine di altri esercizi commerciali che aprirono a Misterbianco negli anni '80 e di cui adesso non si parla quasi più.

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  13. come siamo provinciali a catania...

    l'ikea è lontano dal centro di catania ????
    per i brontesi catania è lontana ??!!!?? !!!

    cosa volete che interessi a IKEA di catania e dei catanesi che abitano al centro ?

    questo negozio sarà il negozio ikea per tutta la sicilia e calabria meridionale.

    è stata scelta catania (e non palermo) solo per motivi logistici e per intercettare il bacino di clienti più ampio possibile.

    all'ikea verranno persone da palermo, trapani, dalla calabria a decine di migliaia ...

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  14. x giuseppe renda

    Beh, direi che le opinioni sull'Ikea ormai sono nella direzione di un successo assoluto ed incontrastato. Vuol dire che mi toccherà scrivere un articolo in cui mi scuso per essermi sbagliato ;-)

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  15. Sappiate che già sono tutti assunti, hanno dato l'autorizzazione solo a patto che assumano gli ex CESAME

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  16. Quindi mandare il curriculum e fare il test non serve a niente? Sembra come successe tanti anni fa quando l'ST faceva i colloqui, ma poi quelli che venivano assunti già si sapevano dall'inizio...

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  17. in data 19-01-2011 ho ricevuto una telefonata per un colloquio per l'ikea, mesi fa avevo fatto il test sul loro sito.a quanto pare sul settore ristorativo cercano personale del settore food. io essendo diplomata all'alberghiero caso fortuito chiamano me residente ad acireale per questo colloquio di ben 5 ore che dovrò effettuare domani. la cosa inconsueta al quanto bizzarra è stato che oltre ai normali documenti e c.v. richiesto, mi viene domandando di portare n° due foto delle stanze arredate che mi piacciono di casa mia o da me realizzata. ora mi domando per poter far parte della ristorazione devono sapere il gusto del mio arredamento? notando che ancora vivo con i miei. non vi sembra assurdo ? e ancora dovrò credere in una possibile assunzione? bah... basita e dubbiosa per domani.

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  18. x dolcetonya

    Certo che di cose bizzarre sull'IKEA se ne sentono un bel po'... Beh, intanto in bocca al lupo per il colloquio e facci sapere come ti va ;-)

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  19. IKEA può fare questo ed altro!!!
    E' un colosso e si può permettere di fare quel che vuole ed inquadrare i lavoratori come meglio crede.Chi ci vuole stare ci sta altrimenti meglio che emigra.
    Viva il Potere!

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  20. x Eros

    Viva il Potere!... della Fantasia ;-)

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