martedì 15 marzo 2011

La sonda spaziale Cassini si avvicina a Saturno

 

Cosa vedrebbero i passeggeri di un’astronave che si avvicina a Saturno? Ora lo sappiamo. La sonda spaziale Cassini, della NASA, a partire dal 2004 ha registrato centinaia di fotografie di Saturno durante il suo avvicinamento e altrettante centinaia da quando si trova in orbita al pianeta.

Recentemente queste foto sono state messe in sequenza per ottenere uno spettacolare filmato che potete vedere in questo post. Nella prima sequenza Saturno appare sempre più grande mentre ci si avvicina al nuvoloso satellite Titano. Poi possiamo ammirare il sorvolo di Mimas, con il grande cratere Herschel ben visibile. I maestosi anelli di Saturno appaiono sempre più sottili man mano che ci si avvicina al loro piano orbitale e appaiono grandi e scure ombre su di essi dovute al pianeta, ma appaiono anche ombre sulla superficie di Saturno proiettate dagli anelli. Alla fine del filmato possiamo scorgere in lontananza la luna Enceladus con i suoi misteriosi geysers di ghiaccio.

Si tratta di una filmato poetico e sconvolgente allo stesso tempo. Da guardare in religioso silenzio Sorriso

5.6k Saturn Cassini Photographic Animation from stephen v2 on Vimeo.


lunedì 14 marzo 2011

Lavorare all’estero

 

Lavorare all’estero? Chi di voi non ci ha mai pensato? Non vedo mani alzate Occhiolino, ne deduco che tutti ci abbiamo pensato in qualche modo. Il motivo non è nemmeno tanto difficile da indovinare: facilità nel trovare lavoro, stipendi più soddisfacenti, condizioni di lavoro più dignitose e tante altre cose che non elenco, ma che molti di voi sanno già.

Come si fa a lavorare all’estero? Cosa bisogna fare? Cosa ci vuole per fare il “grande balzo”?

Molti italiani sono andati all’estero a lavorare e molti hanno avuto anche grande fortuna, trovando il “lavoro dei loro sogni”. Ma c’è qualcuno che può raccontare la sua esperienza, positiva o negativa? In realtà ce ne sono molti che raccontano la loro esperienza, basta fare una piccola ricerca su Google o ancora meglio su YouTube, come ho fatto io. Tra i numerosi filmati che ho trovato ve ne propongo uno che ho trovato interessante (la seconda parte del video la potete trovare qui). E’ il racconto di una ragazza che narra le sue esperienze di lavoro a York (Inghilterra).

Buona visione.

Lavorare all’estero

Come avete potuto sentire non sempre le esperienze di lavoro all’estero sono tutte “rose e fiori”. Ecco un altro video che racconta un’altra esperienza non troppo positiva di una ragazza, stavolta a Londra.

Buona visione.

Esperienza di lavoro a Londra

Avete visto? Una descrizione colorita dell’ambiente londinese e del fatto che le occasioni di lavoro non sempre sono così fortunate come si crede. La ragazza afferma di essere stata sprovveduta e di non avere avuto grande fortuna, ma non dà la colpa all’ambiente “straniero”. Questo racconto però è da non prendere sotto gamba, perché fa capire che la “pianificazione” di un viaggio di lavoro all’estero è importante e che non ci si può affidare alla suggestione romantica dell’”avventura” o solo affidarsi alla fortuna. Prudenza, quindi Occhiolino

Per evitare tante di queste brutte sorprese ascoltiamo quindi i preziosi consigli di un italiano che invece ha avuto dei riscontri positivi dal lavoro all’estero. Si tratta di Aldo Mencaraglia, nato in provincia di Cuneo e che a partire dal 1993 ha lavorato all’estero partendo dall’Inghilterra, con una breve parentesi in Cina e Taiwan e adesso lavora in Australia dal 2002.

Aldo cura un sito ricchissimo di consigli per tutti i giovani che intendono emigrare all’estero e che vi consiglio di consultare:

http://www.italiansinfuga.com/

Buona visione dei consigli di Aldo Mencaraglia per tutti coloro che vogliono lavorare all’estero.

Possibilità di trovare lavoro all’estero


Dark Resurrection vol. 0, la battaglia di Eron

 

La saga di Dark Resurrection, film girati e prodotti da appassionati e basati su Guerre Stellari, ha fatto un altro passo avanti. Il Vol. 0 della saga è arrivato alla fase di postproduzione e queste sono le foto che sono state pubblicate nel sito. Mi sembra di vedere immagini davvero fantastiche che nulla hanno da invidiare ad un film di fantascienzahollywoodiano”. La passione ottiene sempre risultati incredibili Sorriso e noi non vediamo l’ora che il film sia finito completamente. Ricordo che il file sarà poi scaricabile del tutto gratuitamente.

Buona visione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


domenica 13 marzo 2011

La metempsicosi

 

Metempsicosi è un termine di origine greca che designa la credenza nella trasmigrazione (il trasferimento, il passaggio) delle anime individuali in corpi, oggetti o elementi della natura dopo la morte. Presente in orientamenti filosofici o religiosi molto diversi tra loro, è individuabile anche in molte culture primitive, compare nell’India antica all’interno dell’induismo, del giainismo e del buddhismo.

metempsicosi

Ciò che noi chiamiamo anima è un’esistenza che si realizza in varie forme vitali possibili (uomo, animale, pianta); il ciclo delle esistenze, detto samsara, è determinato dai meriti o dai demeriti acquisiti in una forma vitale; i meriti conducono a forme superiori d’esistenza e i demeriti a forme inferiori.

Questo meccanismo sorregge ideologicamente la struttura sociale in caste, in quanto la nascita in una casta o nell’altra è determinata dal comportamento nella vita precedente. La metempsicosi viene evocata nell’antica Grecia da vari pensatori tra cui Platone.


Il giro della morte

 

Vi è mai capitato di provare il brivido che procura una corsa sulle montagne russe? Uno dei momenti più esaltanti è indubbiamente quello nel quale, una o più volte, a velocità sostenuta ci si ritrova per pochi istanti a testa in giù, facendo quello che viene comunemente chiamato il giro della morte.

giro della morte

A questo punto ci chiediamo: quali sono i fattori che rendono possibile il giro della morte senza che si abbia ovviamente una rovinosa caduta dei vagoncini delle montagne russe?

Concentriamoci sul punto evidentemente più pericoloso del tragitto, cioè quello in cui viene raggiunta la sommità della circonferenza. Il nemico da superare è, come si può ben immaginare, la forza peso che cerca di tirare verso il basso il mezzo che ha osato spingersi così in alto. Consideriamo però che c’è una forza che in questo caso si oppone alla forza peso ed è la forza centrifuga, dovuta al moto circolare del corpo che si muove ad una certa velocità. La forza centrifuga spesso la sperimentiamo quando siamo all’interno di un’automobile che affronta una curva. In questo caso sentiamo una spinta verso l’esterno della curva.

Forza peso:

dove m è la massa del corpo e g è l’accelerazione di gravità.

Forza centrifuga:

dove m è la massa del corpo, v la sua velocità e R è il raggio della circonferenza che percorre.

C’è da dire che nel caso del giro della morte la forza centrifuga è estremamente utile, in quanto tende a tenere aderenti le ruote del mezzo all’anello. Ecco che allora, per superare il punto più critico, vale a dire quello più alto, basterà fare in modo che la forza centrifuga sia maggiore o perlomeno uguale al peso:

sostituendo al posto di Fc e Fpeso le quantità al secondo membro delle formule scritte precedentemente, si ottiene:

da questa, con semplici passaggi algebrici, si può ricavare la velocità:

giro della morte

Dunque, affinché il giro della morte venga affrontato con successo, la forza centrifuga deve essere maggiore o uguale al peso. Perché questo avvenga bisogna che la velocità sia maggiore o almeno uguale alla radice quadrata (ma è opportuno che sia decisamente maggiore) del prodotto tra l’accelerazione di gravità e il raggio della curva.

E’ un risultato piuttosto interessante, perché ci consente di capire che, a parte l’accelerazione di gravità, le uniche grandezze che influenzano la riuscita del giro della morte sono solamente due:

- il raggio R dell’anello;

- la velocità v con cui si percorre l’anello.


sabato 12 marzo 2011

Legge di Faraday: la prova sperimentale

 

Dalla legge di Faraday sappiamo che la variazione del numero di linee di forza del campo magnetico che attraversa una spira induce una forza elettromotrice (f.e.m.) nella spira stessa. La f.e.m. indotta in un circuito è uguale alla velocità con cui varia il flusso del campo magnetico, cambiata di segno (legge di Lenz):

Esistono molti modi per variare il flusso attraverso una spira, uno di questi è quello di cambiare la corrente in un circuito vicino alla spira, creando il fenomeno dell’induzione.

In ognuno di questi modi, nella spira viene indotta una f.e.m. Nella materia sottoposta all’azione di un campo magnetico si verificano fenomeni di polarizzazione, consistente in un’alterazione delle caratteristiche del moto orbitale degli elettroni, la quale dà luogo, nel complesso, ad una limitata azione di senso opposto al campo magnetico. Tali fenomeni di polarizzazione sono macroscopicamente rilevabili nei materiali ferromagnetici. Le linee di forza si addensano nel ferro e si rarefanno nell’aria. Quindi, se produciamo un flusso magnetico variabile nel tempo, mediante una bobina alimentata da una tensione alternata, e “convogliato”, mediante il materiale ferromagnetico, in un’altra bobina, si crea una f.e.m. indotta. Questo dispositivo è alla base del trasformatore. L’esperimento descritto nel seguente video serve a verificare la legge di Faraday, una delle leggi fondamentali dell’elettromagnetismo.

Cosa serve?

1) Bobina da 200 spire.

2) Bobina da 50 spire.

3) Bobina da 500 spire sul materiale ferromagnetico.

Per i dettagli dell’esperimento guardate il filmato.

Buona visione.

Legge di Faraday


Mare Orientale

 

E’ simile ad un bersaglio di un tiro a segno, il Mare Orientale è una delle strutture da impatto più grandi che esistano sulla Luna. E’ situato nella parte estrema del margine orientale della Luna, quindi è molto difficile da vedere dalla Terra. Per fortuna le sonde spaziali ci forniscono una prospettiva molto migliore, come possiamo vedere in questa foto realizzata dal Lunar Reconnaissance Orbiter. Il Mare Orientale è formato da alcuni anelli concentrici ed è il più giovane dei grandi mari lunari.

Il Mare Orientale è solo parzialmente riempito da flussi lavici e ha un’età di 3 miliardi di anni e un diametro di 950 chilometri. Si è formato in seguito all’impatto di un corpo celeste di dimensioni asteroidali. La collisione ha creato delle “onde” nella superficie lunare che adesso appaiono come anelli concentrici.

Può sembrare strano che in un corpo celeste secco e arido come la Luna queste strutture vengano chiamate “mari”. In effetti la ragione è storica, perché la denominazione di mari fu coniata in un’epoca in cui gli astronomi credevano ancora che si trattasse effettivamente di mari formati d’acqua.

Mare Orientale

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...