martedì 23 marzo 2010

Tutti i tipi di turbine eoliche

 

In questo post desidero mettere in evidenza la grande varietà di forme e soluzioni adottare per realizzare le turbine eoliche, cioè di quei moderni “mulini a vento” che generano energia elettrica ricavandola dalla trasformazione dell’energia del vento.

Ovviamente non si tratta di una trattazione completa, ma solo di una carrellata dei principali tipi di turbine eoliche. Per alcuni tipi (Savonius e Darreius) ho anche citato le caratteristiche salienti; questa scelta è dovuta soprattutto al fatto che spesso le turbine eoliche di questi tipi sono adatte per un uso domestico poiché sono turbine eoliche che possono facilmente essere realizzate con piccole dimensioni e hanno una bassa rumorosità, e sono proprio queste le caratteristiche che permettono sia l’autocostruzione sia la sistemazione nei tetti o in particolari spazi delle abitazioni (come il giardino, ad esempio). La bassa rumorosità consente d non avere fastidi durante le ore notturne.

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Asse orizzontale bipala

 Turbina eolica asse orizzontale bipala

 

Asse orizzontale tripala

 Turbina eolica asse orizzontale tripala

 

Asse orizzontale multipala

 Turbina eolica asse orizzontale multipala

 

Asse verticale Savonius

Turbina eolica Savonius bipala

CARATTERISTICHE SAVONIUS
1. Turbine “lente”
2. Efficienza ridotta
3. Adatte ad essere utilizzate in un range di velocità di vento limitato (in genere basso vento)
4. Controllo di velocità necessario per mantenere CP accettabili
5. Pale fisse. Problematica riduzione della superficie aerodinamica per velocità di vento superiore alla nominale.
6. In genere per velocità superiore alla nominale la turbina è fermata con un dispositivo meccanico.
7. Elevata superficie esposta, necessità di struttura pesante per resistere a eventi atmosferici eccezionali.
8. Utilizzate solamente in applicazioni di piccola potenza.
9. Bassa rumorosità.

 

Asse verticale Darreius bipala

 Turbina eolica Darrieus bipala

 

Asse verticale Darreius tripala

Turbina eolica Darrieus tripala

CARATTERISTICHE DARREIUS
1. Turbine “veloci”
2. Efficienza ridotta
3. Adatte ad essere utilizzate in un range di velocità di vento limitato (in genere basso vento)
4. Controllo di velocità necessario per mantenere efficienze accettabili
5. Pale fisse. Problematica riduzione della superficie aerodinamica per velocità di vento superiore alla nominale
6. In genere per velocità superiore alla nominale la turbina è fermata con un dispositivo meccanico.
7. Superficie esposta inferiore a Savonius, necessità di struttura non troppo pesante per resistere a eventi atmosferici eccezionali
8. Utilizzate solamente in applicazioni di piccola potenza
9. Bassa rumorosità
10. In grado di operare con venti turbolenti

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lunedì 22 marzo 2010

Vulcano in eruzione in Islanda

 

Il vulcano che vediamo in questo video si trova in Islanda e sta eruttando sotto il ghiacciaio Eyjafjallajökull. Si tratta di un vulcano la cui ultima eruzione documentata risale a 189 anni fa. L’attività è cominciata il 21 marzo. Le eruzioni di questo tipo possono diventare piuttosto pericolose perché la lava scioglie vaste zone del ghiacciaio causando inondazioni. In questo caso però la situazione pare essere sotto controllo anche perché il centro eruttivo si trova in una zona quasi disabitata.

Dalle immagini vediamo che si tratta di una eruzione vulcanica lineare, che quindi avviene da numerose bocche eruttive poste tutte su una stessa frattura.

Buona visione di questa spettacolare eruzione.

domenica 21 marzo 2010

20 gigabyte nel 1980 contro 32 gigabyte nel 2010

In questa immagine possiamo vedere gli spaventosi progressi dell’informatica negli ultimi 30 anni. Sulla sinistra vediamo 8 IBM 3380 Disk Sistems affiancati; ciascuno di questi “armadi” aveva una capacità di 2,5 Gb e tutto il complesso aveva una massa di ben 2 tonnellate e un valore compreso tra i 648000 e 1137600 dollari (cioè tra 480000 e 840000 euro). Sulla destra vediamo invece alcune MicroSD da 32 Gb. Queste hanno una massa di 0,5 grammi e un valore compreso tra 100 e 150 dollari (tra 75 e 110 euro).
Direi che c’è una bella differenza! :-)
Se in 30 anni c’è stato un progresso del genere, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi 30? Ci rivediamo nel 2040 ;-)

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I numeri della Natura

 

Il video che vi presento mi è sembrato subito un vero capolavoro. Si tratta di un filmato che mostra i numeri  e le geometrie che sottostanno a numerose simmetrie della Natura.

Gli artisti e gli architetti fin dai tempi più antichi hanno fatto uso di svariate proprietà matematiche e geometriche. Si possono osservare numerosi esempi nelle proporzioni usate dagli architetti dell’antico Egitto, nell’antica Grecia e a Roma e da artisti del calibro di Michelangelo, Leonardo da Vinci e Raffaello.

Ma la cosa più sorprendente è che molte di queste proprietà matematiche sono presenti anche in Natura.

In questo filmato possiamo infatti vedere alcune di queste proprietà matematiche come: la Successione di Fibonacci e la spirale logaritmica, la Sezione Aurea, la triangolazione di Delaunay e la tassellatura di Voronoi.

Buona visione.

sabato 20 marzo 2010

Turbina eolica ad asse verticale autocostruita di grandi dimensioni

 

Questa turbina eolica ad asse verticale (posta però con l’asse in orizzontale) è stata appena realizzata con una magistrale autocostruzione e viene provata per la prima volta. L’autore di questa turbina si trova ad Aprilia, in provincia di Latina. Turbine eoliche di questo genere, se installate in ogni abitazione dove è possibile installarle, potrebbero dare un contributo notevole al problema dell’approvvigionamento energetico e dell’abbattimento dell’inquinamento. L’eolico domestico è una nuova prospettiva nel campo delle energie alternative.

Complimenti a tutti coloro che continuano a sperimentare nel campo della costruzione delle turbine eoliche. Potrebbero essere loro a cambiare il mondo del futuro! :-)

Ogni giorno in Italia un insegnante si sveglia…

 

Questa è dedicata a tutti gli insegnanti che ogni giorno (o comunque molto spesso) in Italia vengono picchiati da alunni e genitori, senza che nessuno punisca adeguatamente tali aggressori. Il problema della violenza a scuola è troppo importante per essere ignorato. In questo caso si fa solo un po’ di ironia, ma di fatto ci sarebbe poco da scherzare…

Ogni giorno in Italia

un insegnante si sveglia,

sa che dovrà correre più forte dell’alunno o finirà picchiato a sangue,

ogni giorno in Italia

un alunno si sveglia,

sa che dovrà correre più forte dell’insegnante o non riuscirà a picchiarlo,

ogni giorno in Italia

non importa che tu sia un insegnante o un alunno

l'importante è che inizi a correre!

 

P.S. Come mai nei corsi di aggiornamento degli insegnanti non si inserisce qualche corso di autodifesa? ;-) Si scherza per sdrammatizzare…

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venerdì 19 marzo 2010

Spermatozoi: c’è un film dedicato anche a loro e che inneggia alla loro forza e resistenza!

 

Negli Stati Uniti un originale e interessante documentario National Geographic sta avendo un incredibile successo. Si tratta di un documentario di educazione sessuale che vede come protagonisti migliaia di persone travestite da spermatozoi!

La storia parte da una notte d'amore tra Glenn ed Emily che dà inizio ad una corsa forsennata e una gara verso la vita di migliaia di spermatozoi. Narra delle eroiche difficoltà che devono superare gli spermatozoi per giungere fino al loro agognato traguardo: fecondare l’ovulo.

Il film dal titolo “Sizing Up the sperma” (ingrandendo lo sperma), in onda su National Geographic, è già un clamoroso successo tra critica e pubblico.

Nel filmato alcune scene tratte da questo notevole documentario National Geographic.

Buona visione.

giovedì 18 marzo 2010

Come fare il moonwalk, il famoso passo di Michael Jackson

 

Io non ci riuscirei nemmeno guardando 100000 filmati come questo o anche migliori di questo, ma non è detto che non ci riusciate voi ;-), sempre se ci volete provare.

Il Moonwalk (“camminare sulla Luna”), come noto, è un passo di danza che è stato “lanciato” da Michael Jackson all’inizio degli anni ‘80. Lui lo eseguiva in maniera perfetta, ma in realtà probabilmente non ne era l’inventore. La paternità di questo passo dovrebbe essere addirittura del mimo francese Marcel Marceau, anche se questa affermazione non è documentata in maniera certa.

Mi incuriosiva vedere se nell’immensità della rete internet ci fosse qualcuno che avesse realizzato una guida su “come fare” anche questo passo. L’ho trovata, anzi, ne ho trovate moltissime. Ho postato questa perché, non so, mi ha fatto più simpatia :-)

La Grande Macchia Rossa di Giove non è ciò che gli astronomi si aspettavano

 

(nelle immagini sopra: a sinistra mappa termica della Grande Macchia Rossa di Giove, a destra la stessa regione come appare in luce normale)

 

Le migliori immagini termiche finora catturate della Grande Macchia Rossa di Giove hanno rivelato delle sorprendenti variazioni di temperatura all’interno della più famosa (e grande) tempesta del Sistema Solare.

La parte rosso scuro della macchia è una zona più calda rispetto ai dintorni più freddi. La variazione di temperatura è molto leggera. In questo caso per “caldo” si intende –157 °C, mentre freddo significa –160 °C. Nonostante tutto questa lieve differenza è in grado di creare delle interessanti dinamiche interne.

“Questo è il nostro primo sguardo dettagliato all’interno della tempesta più grande del Sistema Solare” ha affermato Glenn Orton, un astronomo del Jet Propulsion Laboratory. “In precedenza avevamo sempre pensato che la Grande Macchia Rossa fosse un semplice ovale privo di strutture complesse, ma questi nuovi risultati mostrano che invece è una struttura piuttosto complicata”.

La Grande Macchia Rossa esiste almeno a partire dal 17° secolo, quando gli astronomi la videro per la prima volta. Si è potuto accertare che lentamente si sta contraendo. Nonostante ciò è la tempesta più grande e longeva che si conosca nel Sistema Solare: al suo interno la Terra ci starebbe tre volte!

Negli ultimi decenni gli astronomi hanno cominciato a studiare la Macchia Rossa con dei modelli metereologici, ma fino a questo momento non si sapeva nulla del suo interno. Adesso invece si sa con certezza che il colore mutevole della tempesta può essere dovuto alla variazione delle “condizioni ambientali”, come la temperatura, il vento, la pressione e la composizione dei gas presenti.

Una stupenda immagine di Giove con la Macchia Rossa ripresa dalla sonda NASA Voyager 2.

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mercoledì 17 marzo 2010

Modelli di geometrie non euclidee

 

Il modello di Klein di geometria iperbolica

Data una circonferenza T (figura sotto), si chiama:

Klein-4

- punto di Klein un qualunque punto P, interno a T;

- retta di Klein una qualunque corda AB di T;

- piano di Klein l’insieme dei punti non esterni a T;

Inoltre:

- due rette di Klein si dicono incidenti se hanno in comune un punto di Klein.

Per esempio nella figura sotto le rette di Klein AB e CD sono incidenti nel punto P di Klein.

Klein-3 

- due rette di Klein si dicono parallele se hanno in comune un punto di T.

Per esempio le rette AB e AC sono parallele, in quanto si incontrano nel punto A della circonferenza T, come si vede nella seguente figura.

Klein-1

 

Si può dimostrare che questi enti (punti, rette, piano di Klein) verificano gli assiomi della geometria euclidea, escluso l’assioma delle parallele; vale invece la seguente proprietà:

In un piano esistono almeno due rette, passanti per un punto e parallele ad una data retta.

Per esempio (figura sotto) le rette distinte AC e BD passano per P e sono entrambe parallele alla retta AB.

Klein-2

Il modello di Klein prova che l’assioma delle parallele è indipendente dai precedenti assiomi della geometria euclidea.

 

Un modello di geometria ellittica

Data una superficie sferica S, si chiama:

Riemann

- punto di Riemann ogni coppia di punti estremi di un diametro di S.

Per esempio le coppie (A,B) e (C,D) sono punti di Riemann;

- retta di Riemann ogni circonferenza massima di S.

Per esempio T1 e T2 sono rette di Riemann.

- piano di Riemann la superficie sferica S.

Anche in questo caso, si può dimostrare che questi enti verificano gli assiomi della geometria, escluso l’assioma delle parallele; vale invece il seguente assioma:

In un piano, qualunque retta passante per un punto dato incontra una retta data.

Infatti, due qualsiasi circonferenze massime di S si incontrano sempre in due punti diametralmente opposti.

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Phobos, il misterioso satellite di Marte

 

Perché c’è questo piccolo oggetto orbitante attorno al pianeta Marte? L’origine di Phobos, la più grande delle due lune di Marte, rimane sconosciuta. Phobos e Deimos sembrano molto simili agli asteroidi di tipo C. Tuttavia sembra piuttosto improbabile che siano state catturate dal campo gravitazionale di Marte, le orbite siano state circolarizzate e adesso giacciano nel piano equatoriale del pianeta.

Nella foto che vediamo appare uno spettacolare Phobos fotografato dalla sonda dell’ESA Mars Express.

Possiamo notare la forma irregolare di questa luna, che presenta un terreno stranamente scuro. Si notino anche i solchi che lo attraversano e una spettacolare catena di piccoli crateri nel centro dell’immagine.

Phobos si estende per soli 25 chilometri e non possiede una massa sufficiente per imprimere una forza gravitazionale tale da fargli assumere una forma sferica. Phobos orbita così vicino a Marte che nei prossimi 20 milioni di anni le forze di marea lo sbricioleranno formando un anello di detriti che lentamente cadranno su Marte.

L’anno prossimo una missione spaziale russa, la Phobos-Grunt, partirà alla volta di Phobos per atterrarvi.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...