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La Grande Macchia Rossa di Giove non è ciò che gli astronomi si aspettavano

 

(nelle immagini sopra: a sinistra mappa termica della Grande Macchia Rossa di Giove, a destra la stessa regione come appare in luce normale)

 

Le migliori immagini termiche finora catturate della Grande Macchia Rossa di Giove hanno rivelato delle sorprendenti variazioni di temperatura all’interno della più famosa (e grande) tempesta del Sistema Solare.

La parte rosso scuro della macchia è una zona più calda rispetto ai dintorni più freddi. La variazione di temperatura è molto leggera. In questo caso per “caldo” si intende –157 °C, mentre freddo significa –160 °C. Nonostante tutto questa lieve differenza è in grado di creare delle interessanti dinamiche interne.

“Questo è il nostro primo sguardo dettagliato all’interno della tempesta più grande del Sistema Solare” ha affermato Glenn Orton, un astronomo del Jet Propulsion Laboratory. “In precedenza avevamo sempre pensato che la Grande Macchia Rossa fosse un semplice ovale privo di strutture complesse, ma questi nuovi risultati mostrano che invece è una struttura piuttosto complicata”.

La Grande Macchia Rossa esiste almeno a partire dal 17° secolo, quando gli astronomi la videro per la prima volta. Si è potuto accertare che lentamente si sta contraendo. Nonostante ciò è la tempesta più grande e longeva che si conosca nel Sistema Solare: al suo interno la Terra ci starebbe tre volte!

Negli ultimi decenni gli astronomi hanno cominciato a studiare la Macchia Rossa con dei modelli metereologici, ma fino a questo momento non si sapeva nulla del suo interno. Adesso invece si sa con certezza che il colore mutevole della tempesta può essere dovuto alla variazione delle “condizioni ambientali”, come la temperatura, il vento, la pressione e la composizione dei gas presenti.

Una stupenda immagine di Giove con la Macchia Rossa ripresa dalla sonda NASA Voyager 2.

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