mercoledì 12 dicembre 2007

Il comportamento omosessuale delle mosche della frutta può essere cambiato nel giro di poche ore!

Gli studi più recenti indicano che il comportamento omosessuale, sia degli esseri umani che degli animali, è di origine biologica e non dipende dall'ambiente familiare e sociale. In poche parole non è un comportamento appreso.

Un nuovo studio ha messo in evidenza che sia alcune sostanze che la manipolazione genetica possono disattivare il comportamento omosessuale delle mosche della frutta nel breve volgere di alcune ore!

Se gli studi di genetica indicano che l'origine dell'omosessualità è una questione di geni, la scoperta che questa è influenzata da alcune sostanze, rimette tutto in discussione.

Naturalmente la domanda sorge spontanea: negli esseri umani la situazione è simile? Ovviamente è possibile pensare che negli esseri umani l'omosessualità possa essere un comportamento acquisito in misura molto maggiore rispetto agli animali, ma se fosse possibile disattivarla?

Pensiamo ad uno scenario fantascientifico, in cui, per scelta personale qualcuno cambia il proprio orientamento sessuale. Quanti sarebbero coloro che sono omosessuali che vorrebbero diventare etero? E, soprattutto, ci sarebbe mai qualche etero che vorrebbe diventare omosessuale?

Voi cosa ne pensate?

Questo è il link all'articolo (in inglese) in cui si parla della scoperta del gene dell'omosessualità nelle mosche della frutta.

martedì 11 dicembre 2007

Le turbine subacquee nell'oceano potranno generare energia rinnovabile sfruttando le correnti sottomarine

Una delle più grandi risorse energetiche inutilizzate nel mondo è quella generata dal moto del mare. Mentre le turbine eoliche galleggianti e i generatori che sfruttano il moto ondoso vengono utilizzate in tutto il mondo, ancora ci rimane una fonte di energia largamente inutilizzata, le correnti oceaniche sottomarine. I ricercatori del Center of Excellence in Ocean Energy Technology hanno sviluppato una tecnologia che consentirà loro di utilizzare le correnti oceaniche e che potrebbe coprire il fabbisogno energetico di tutta la Florida.
L'idea consiste nel costruire una serie di turbine che intercetterebbero il flusso della Corrente del Golfo. Le turbine sono state progettate per essere di circa 100 metri di diametro. Saranno collegate a una boa che si occupa della generazione di energia elettrica. La corrente del Golfo trasporta miliardi di litri al minuto, per cui l'impatto ambientale di queste turbine sarebbe trascurabile.
L'installazione delle turbine richiederà tempo e lunga ricerca, per questo motivo il team di scienziati è al lavoro per sviluppare un prototipo considerevolmente più piccolo che fornirà dati sufficienti per valutare se l'installazione di un sistema di questo tipo avrà un impatto negativo sulle forme di vita che attraversano questa parte dell'oceano. Il prototipo verrà realizzato nel febbraio 2008.

lunedì 10 dicembre 2007

Queste pazze, pazze nubi! (immagine)

 

nubi

Questa curiosa formazione nuvolosa è stata fotografata a Palmdale, California, alcuni giorni fa. Si tratta di una sovrapposizione di nubi lenticolari, simili alla contessa dei venti, che spesso si forma in prossimità di rilievi montuosi.

 

La contessa dei venti.

 

Questa nube lenticolare è davvero perfetta. Somiglia a qualcosa di familiare... ma se ne vedete una non abbiate paura, non è una invasione aliena!

Una classificazione completa delle formazioni nuvolose è reperibile presso questo sito.

domenica 9 dicembre 2007

Lo splendore del nucleo della Via Lattea

 

Una immagine (davvero spettacolare) ad alta risoluzione è reperibile a questo indirizzo:

http://img141.imageshack.us/my.php?image=ssc200602a1vu0.jpg

ssc200602a1vu1

Il centro della nostra Galassia, chiamata Via Lattea, si trova a circa 30000 anni luce dal nostro Sole. La Via Lattea è una galassia a spirale, simile a quella visibile nella foto. Al suo centro c'è un nucleo (bulge), di forma tondeggiante, formato da miliardi di stelle. Questo nucleo è visibile, parzialmente nascosto da nubi di gas, nei nostri cieli in una zona compresa tra le costellazioni del Sagittario e dello Scorpione.

In questa spettacolare foto, ottenuta con il Telescopio Spaziale Spitzer della NASA nell'infrarosso, si può osservare una regione del centro della Via Lattea, con un'ampiezza orizzontale di 890 anni luce e verticale di 640 anni luce. L'immagine, in falsi colori, mostra stelle giovani avvolte nei loro bozzoli di gas e polveri, stelle vecchie ormai di colore rosso e nubi di gas e polveri.

Una simile visione non può che suscitare in noi una domanda: possibile che non esista nessun luogo in cui c'è vita in questo immenso calderone di stelle?

 

sabato 8 dicembre 2007

Origini del Natale

Il 21 dicembre è una data speciale, sul calendario. Avviene, infatti, il Solstizio di Inverno… cioè la notte più lunga ed il giorno più breve dell’anno. Dal 22 dicembre, minuto dietro minuto, le ore di luce aumentano, fino all’apoteosi del Solstizio di Estate, il 22 giugno; in quella data si avrà il giorno più lungo e la notte più corta dell’anno.

Nei primordi della storia i popoli vivevano di caccia, pastorizia ed agricoltura: attività, tutte, che costringevano a lunghissimi periodi all’aria aperta. Per ripararsi dal freddo e dalla pioggia della cattiva stagione ci si rintanava in grotte od in capanne; con il freddo anche il cibo scarseggiava. L’inverno era insomma sempre, per umani ed animali, un durissimo calvario di gelo e fame.

Proprio perché simboleggiava l’inizio dell’agonia dell’inverno, sin dai tempi più remoti quella del 21 dicembre è stata quindi vissuta come la notte più magica dell’anno. E considerandola magica, quasi tutte le popolazioni antiche la trascorrevano tra grandi feste e sacrifici di ringraziamento agli dei; si accendevano anche enormi falò nei campi, usanza che dura ancora oggi in parecchie nazioni, Italia compresa… Il 25 dicembre poi, in molte parti del mondo si celebrava la nascita di un dio... Già 3600 anni fa veniva festeggiata in Persia la nascita di Mitra, figlio del Sole e Sole egli stesso. In Egitto si ricordava la nascita di Osiride e di suo figlio Oro. In Babilonia si festeggiava il dio Tammuz, unico figlio della dea Istar rappresentata con il bimbo in braccio e con una aureola di dodici stelle attorno alla testa: l’icona della madre con il figlio neonato risale alla notte dei tempi ed ha sempre simboleggiato la Madre Terra che produce i suoi frutti. In Messico si festeggiava la nascita del dio Quetzalcoatl e nello Yucatan quella del dio Bacab. Anche il dio azteco Huitzilopoctli vede la luce il 25 dicembre, mentre gli scandinavi festeggiavano la nascita del dio Freyr. In Grecia nasce Bacco ed in Siria Adone.

L’elenco potrebbe continuare, ma fermiamoci qui, dopo aver sottolineato che quelli citati sono tutte divinità legate alla simbologia del Sole.

Ma perché nascite sacre il 25 e non il 21? Da una concezione che risale a tempi lontanissimi, nei giorni dal 22 al 24 dicembre sembra che il Sole, nel suo moto apparente, si fermi (Solstitium significa “Sole fermo”): è quindi il momento del massimo declino dell’Astro. Il 24 il Sole sembra riprendere il cammino, ogni giorno un po’ più verso l’alto fino al Solstizio di Estate…

Una data, quella del Solstizio di inverno, non solo astronomica ma anche esoterica. Su questo piano si dice infatti che nel momento in cui il Sole raggiunge il suo minimo di influssi sulla Terra (e si intorpidiscono quindi al massimo le forze fisiche), un Raggio Verde parta dal più profondo dell’Universo ed attraversi per un istante la Terra stessa. E’ il Raggio del Puro Spirito, del maggior contatto del Materiale con le Forze Superiori.

Per tornare alla Storia ed a tempi a noi più vicini, nell’antica Roma per salutare il Solstizio di Inverno venivano celebrati i Saturnali, in onore di Saturno, protettore dell’agricoltura; i festeggiamenti duravano dal 17 al 24 dicembre ed in tale periodo si chiudevano le scuole ed i tribunali; ci si scambiava visite e doni, sparivano le classi sociali. Per tutto l’anno era proibito, nella città, il gioco d’azzardo; ma poiché era strettamente legato a Saturno, durante i Saturnali esso veniva tollerato. Era quindi quasi d’obbligo, in tale periodo, giocare anche a soldi… immaginavate quali lontane radici si nascondono sotto un innocente giro di tombola? Il giorno 24 si concludeva con un grande banchetto illuminato da lumini e candele, con brindisi e scambio di auguri. Il giorno 25 era dedicato al Sole Invicto: il Sole, cioè, che sembra sul punto di essere inghiottito dalle tenebre ma invece risorge e torna a brillare, a scaldare, a riportare la Vita sulla Terra.

Con l’espandersi dell’Impero verso Oriente, soldati e mercanti vennero a conoscenza del culto del dio Mitra, che pian piano venne introdotto a Roma. Esso fece talmente presa sulla popolazione, che nel 274 d.C. l’Imperatore Aureliano lo ufficializzò. E poiché anche Mitra, come già accennato, simboleggiava il Sole, la sua festa fu sovrapposta a quella del Sole Invicto; il 25 dicembre, come già avveniva in Persia.

Mitra ha sorprendenti analogie con la figura del Cristo. Nasce in una grotta e gli viene affidato dal Padre Sole il compito di contrastare Ahriman, spirito maligno che vuole distruggere il mondo. Mitra, quando la sua missione salvifica é compiuta, partecipa con i suoi adepti ad un banchetto; dopo aver consumato il pasto come atto sacrificale, il dio sale al cielo su un Carro di Luce, per riunirsi al Padre Sole. Separati nettamente grazie all’intervento di Mitra il Bene dal Male, la vita sulla Terra sarebbe andata avanti sino al Grande Anno, periodo dell’Apocalisse. Mitra sarebbe allora tornato sulla terra per separare i giusti dai peccatori: ai primi avrebbe offerto la bevanda dell’immortalità, resuscitando anche i loro corpi fisici; i secondi sarebbero stati distrutti dal fuoco. Il culto di Mitra contemplava anche il battesimo.

E veniamo al nostro Natale. Al di là dei Vangeli, o meglio del Vangelo (è solo quello di Luca che narra la Nascita), esistono pochissime notizie storiche del passaggio di Gesù sulla terra, in particolar modo della sua nascita e dei suoi primi 30 anni… Luca dice che era in atto un censimento nelle Province romane e che in una di queste province (la Palestina) regnava Erode. Era caldo, perché i pastori erano, con le greggi, in montagna… Una Grande Stella brillava nel cielo… Sulla base del censimento di Erode e della Grande Stella (interpretata dagli astronomi come una congiunzione particolarmente luminosa di Giove con Saturno), gli storici fanno risalire questa nascita a sette-otto anni prima di quanto ufficialmente si dica. Oggi insomma, dovremmo essere nel 2014 e non nel 2007 d.C.!

Il punto non è però qui l’anno, ma il giorno ed il suo significato altamente simbolico. Cristo, in qualsiasi giorno sia avvenuta la sua nascita, è sceso sulla terra, si è fatto Uomo, per salvare gli uomini dalla condanna del Peccato Originale; e anche per portare la Luce della Verità in un mondo offuscato dalle tenebre del paganesimo… Quale giorno più adatto quindi, per ricordare la sua venuta sulla terra, di quello del 25 dicembre, per tutte le motivazioni simboliche suddette?

Questo fece infatti la Chiesa, nel 353 d.C., primo anno in cui il culto di Mitra venne sostituito con quello di Cristo. Proprio per le sorprendenti analogie tra le due storie, si insinua che il Cristianesimo altro non è stato che un cambio di nome di divinità… Ma i Discorsi della Montagna, le parabole, l’Uguaglianza tra gli uomini, la Tolleranza, il Perdono, la Carità, il riconoscimento di una dignità alle donne in un mondo ancora ferocemente misogino, non appartengono al culto di Mitra…

Forse non c’è stata sovrapposizione di nomi quindi, ma è più probabile che, proprio perché Mitra era entrato profondamente nell’animo del popolo, e perché di Gesù giovane mancavano notizie, le due figure si siano un po’ fuse. Tanto era radicato Mitra tra le genti dell’Impero romano, che la Chiesa cattolica impiegò secoli per cancellarne del tutto il ricordo… E forse c’è riuscita soltanto tollerando che parte della storia mitraica si inglobasse in quella di Gesù… nella forma, non certo nella sostanza.

Questo è bene sottolinearlo; il Natale non è insomma la semplice sovrapposizione di una festa cattolica su credenze, miti e riti pagani (come alcuni vogliono far credere), ma un insieme di profondi simbolismi spirituali che, emergendo nell’inconscio collettivo dalla profondità della storia, si intrecciano nella coscienza e si perpetuano di generazione in generazione nei millenni; sogni e speranze, aspirazione al Trascendente rimangono immutate nel cuore degli uomini, qualsiasi siano i nomi con i quali, di volta in volta, vengono chiamati.

Fonte: http://www.convivioastrologico.it/articoli_vari/natale.htm

Preservativo + acqua = fuoco. Guardare il filmato per credere!

L'ho postato perché è un filmato davvero curioso e, soprattutto, perché si basa su un principio di Fisica. Guardare per credere!

Due delle lune di Saturno somigliano a dischi volanti e si accrescono raccogliendo il materiale degli anelli (filmato e foto)

Due delle numerose lune di Saturno dovrebbero somigliare a dischi volanti, come hanno rilevato alcune osservazioni della sonda Cassini. Le lune, che si trovano all'interno del sistema di anelli del pianeta, presentano una cresta di materiali accumulati attorno al loro equatore.

Queste lune furono scoperte dalla sonda Voyager all'inizio degli anni '80 e furono chiamate Pan e Atlas. Pan, con un diametro di 33 km, orbita attorno a Saturno in una zona vuota degli anelli chiamata "divisione di Encke"; Atlas, con i suoi 39 km di diametro orbita oltre l'anello A.

Entrambe le lune hanno una forma appiattita, ma la loro somiglianza con un UFO è diventata evidente solo recentemente grazie alle telecamere ad alta risoluzione della sonda Cassini.

Le immagini hanno rivelato che i loro rigonfiamenti equatoriali giacciono sullo stesso piano degli anelli e quindi potrebbero essere formati da materiali "spazzati" via dagli anelli stessi.

 

venerdì 7 dicembre 2007

La singolarità tecnologica e la fine dell'umanità

Anche in questo blog si è parlato, con tono scettico, delle varie profezie della fine del mondo, mettendo in evidenza quante volte la fine del mondo non si è verificata. Tuttavia esisterebbe una ipotesi "scientifica" della fine del mondo e si chiama singolarità tecnologica. In realtà la singolarità tecnologica non è una vera e propria fine del mondo, ma potrebbe essere un serio pericolo per l'umanità.

Di cosa si tratta esattamente? Ebbene, tutto parte dal concetto di intelligenza artificiale. Sarà mai possibile creare un'intelligenza artificiale? Se ciò è possibile, un giorno (non sappiamo ancora quanto lontano) esisteranno degli "esseri artificiali" che hanno un'intelligenza simile a quella umana. Ma il progresso, si sa, non ha l'abitudine di fermarsi e qualcuno potrebbe cercare di andare ben oltre questo obiettivo.

A questo punto interviene una nozione che già possediamo da tempo: il progresso nel campo dell'elettronica e dell'informatica è esponenziale. Cosa significa? Significa che non solo il progresso è accelerato, ma questa accelerazione aumenta con il passare del tempo! Il pericolo è che la tecnologia potrebbe progredire fino al punto di non essere più controllabile. Fino al punto di creare una macchina più intelligente dell'uomo! E questa, fatalmente, costituirebbe l'ultima invenzione che sarebbe necessario fare. Infatti questa ipotetica macchina, avendo un'intelligenza superiore a quella dell'uomo, sarebbe in grado di progettare e realizzare altre macchina ancora più potenti e, visto che il progresso è esponenziale, portare ad una tale esplosione di intelligenza da rendere l'umanità una specie "obsoleta". A quel punto la società, come noi la conosciamo, non avrebbe più alcun senso. Le macchine potrebbero decidere che non c'è più bisogno dell'umanità ed "estinguerla" in maniera pulita e ordinata. Eliminazione che non avremmo ovviamente alcuna possibilità di evitare, vista l'immensa superiorità intellettiva delle macchine. Non è detto che l'estinzione sia necessariamente il destino peggiore che potrebbe capitarci, perché ce ne sarebbero anche di più inquietanti! Ad esempio gli esseri umani potrebbero essere sfruttati per molte mansioni, come essere ridotti a semplici nodi di reti neurali, oppure (ovviamente scherzo) ad animali domestici!

In queste ipotesi molti di voi avranno certamente riconosciuto alcuni temi portanti di numerosi romanzi e film di fantascienza. Uno fra tutti, Matrix (che è diventato il più famoso). Nella storia narrata dal film, l'umanità è stata ridotta in schiavitù dalle macchine dopo la "singolarità tecnologica". L'uomo ha lottato contro le macchine e lotta ancora in qualche modo. L'errore scientifico del film è che gli uomini vengono utilizzati dalle macchine per produrre energia, cosa resa del tutto impossibile dal secondo principio della termodinamica. Infatti un organismo biologico assorbe molta più energia di quella che produce, pertanto sarebbe una pessima "pila". A parte questo errore, Matrix cerca di dare uno scenario di quella che potrebbe essere una singolarità tecnologica in cui l'uomo è totalmente dominato dalle macchine.

Ma tutto ciò, può succedere veramente? Non lo si può escludere del tutto, ma una cosa è sicura: vista la crescita esponenziale della tecnologia, se accadrà, accadrà presto! Non dovremo aspettare mille anni e nemmeno cento, ma forse solo venti o trenta. Quando accadrà pochi si accorgeranno del pericolo. Quando qualcuno si muoverà per evitarlo, sarà ormai troppo tardi...

E se invece non fosse possibile creare una intelligenza artificiale? Allora il progresso dell'elettronica rallenterà, raggiungendo un massimo e poi si appiattirà visto che non è più possibile andare oltre.

Secondo voi, quale futuro ci aspetta?

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Questi gentiluomini del Ministero della pubblica Istruzione stanno lasciando migliaia di precari senza stipendio!

La sapete l'ultima? Tutti i docenti che suppliscono su maternità da quest'anno non sono più pagati direttamente dalle scuole ma dal Ministero del Tesoro. La cosa strana è che da settembre... non hanno ancora ricevuto il becco di un quattrino! Il Tesoro non fornisce alcuna indicazione sul ritardo di questi stipendi, ma la cosa grave è che tantissimi precari sono stati lasciati senza stipendio fino alle porte di Natale... e non si sa ancora per quanto tempo! Forse non lo capiscono che senza soldi non si può vivere? Oppure pensano che i bamboccioni hanno altre risorse per vivere? Io resto sempre più sconcertato di fronte a queste cose!

giovedì 6 dicembre 2007

Il vulcano più grande del Sistema Solare, tre volte più alto del monte Everest, si trova su Marte.

Si chiama Olympus Mons ("Monte Olimpo") ed è un vulcano a scudo come quelli delle Hawaii. Si tratta del più grande rilievo vulcanico del pianeta Marte e di tutto il Sistema Solare. L'altezza della cima rispetto al terreno circostante è di oltre 25 km e la larghezza dell'edificio vulcanico è di 540 km. Copre una superficie pari quasi a quella dell'intera penisola italiana. Il cratere è largo 60 km e lungo 85 ed è diviso in tre crateri distinti, profondi almeno 3 km. Dovrebbe essersi formato circa 200 milioni di anni fa durante un'epoca in cui si sono formati numerosi altri grandi vulcani marziani.

Per dare un'idea della grandezza di questo gigante possiamo osservare, ad esempio, che un osservatore posto ai piedi del vulcano, non riuscirebbe ad osservarne la cima, perché nascosta dalla curvatura del pianeta! Oppure un osservatore posto sulla cima, non riuscirebbe ad osservarne il contorno per lo stesso motivo.

Le dimensioni gigantesche di questo vulcano rispetto ai vulcani a scudo terrestri (già di per se molto grandi) potrebbe essere dovuta ad una differenza geologica sostanziale tra Terra e Marte: il fatto che su Marte non esistono placche tettoniche in movimento. Questo ha fatto sì che il centro eruttivo del Monte Olimpo non si sia mai spostato nel tempo, favorendo un accrescimento in un solo punto.

Le lave più recenti del vulcano risalirebbero a soli 2 milioni di anni fa, che è un tempo molto breve dal punto di vista geologico, e questo farebbe sospettare che possa esistere ancora una leggera attività vulcanica, che tuttavia non è mai stata registrata.

 

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Abdul Yusuf Sifr. Un illuminato, o solo un povero matto? (racconto)

Abdul Yusuf Sifr (1)

Era ormai pomeriggio e anche per quel giorno il sole aveva compiuto il suo implacabile dovere; la sabbia riarsa del deserto sprigionava vampate di calore; unica, effimera, difesa era quella di coprirsi ogni lembo di pelle.

La carovana procedeva stancamente, tutti sentivano il peso di quelle ore passate a lottare contro il rovente ardore dell'Universo.

Abdul Yusuf Sifr se ne stava come al solito, in coda, quasi in disparte insieme all'inseparabile - Benz - un vecchio cammello con cui spesso si intratteneva in lunghi monologhi; il nero della sua veste e il suo viso ghezzo erano interrotti unicamente da denti bianchi come latte di cammella; i suoi occhi baluginavano di tanto in tanto, quando si decideva a schiudere le palpebre appesantite da anni di luce abbacinante.

Per la verità anche per chi sfida ogni giorno le piste sabbiose del deserto non è considerata consuetudine comune parlare per ore col proprio cammello; se a questo si aggiunge che con gli altri non scambiava più di sette o dodici parole nell'arco di un'intera giornata, non c'è da meravigliarsi che il nostro Yusuf fosse considerato un "originale".

Pare che qualcuno dei vecchi della tribù ne avesse parlato come di un grande saggio, ma ciò aveva provocato solamente grande ilarità.

Anche per quel pomeriggio era infine arrivata l'ora della preghiera e gli uomini si stavano apprestando a sistemare gli animali per la pausa; Yusuf come al solito era salito sulla duna più alta che si potesse trovare lì nei paraggi, portandosi dietro Benz.

L'aria era così tersa da far scorgere una volpe a molte miglia di distanza, il sole volgeva ad un tramonto carminio ammantando il paesaggio circostante di fiammeggianti bagliori.

Mentre sistemava il suo logoro tappeto a terra, fu preso a tal punto da quello straordinario spettacolo che trasalì quando i compagni lo richiamarono; già, doveva volgersi a oriente per la preghiera, lasciarsi alle spalle quella sfera infuocata pregnante di energie primordiali, rappresentazione tangibile della forza generatrice dell'Universo, per pregarne il Creatore.

Qual era la cosa più giusta da fare? Lasciarsi condizionare dal richiamo dei compagni, dal senso del dovere o immergersi in quella sinfonia di sensazioni?
Non ebbe alcun dubbio.

(1): Per i pochi che non lo sapessero SIFR in arabo vuol dire ZERO.

Una voce si levò dal gruppo degli uomini:

"Lasciatelo stare - disse - è il solito matto, se noi stessimo a contemplare il tramonto lui si metterebbe a pregare!"

La normale concezione dello spazio-tempo svanì in lui d'improvviso, prima fu la paura, poi lo stupore, poi più nulla. E fu ogni granello della sabbia del deserto, fu ogni particella d'aria del cielo, fu fuoco ardente.

Una candida colomba gli si posò accanto, disse:

"Yusuf vengo per conto di Colui Che E'; la tua consapevolezza è cresciuta e di questo si è preso atto. Orsù, esprimi dunque un desiderio e sarà senz'altro esaudito".

Mai cena più prelibata era stata gustata da Yusuf nel corso della sua vita: quella sera fu a base di carne di colomba.

Per molti e molti anni ancora nella tribù si discusse se Abdul Yusuf Sifr fosse da considerarsi un grande illuminato o un povero matto. Ancora oggi qualcuno cerca una risposta!

(1) Sifr significa "zero"

Bartolo Conti

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