Visualizzazione post con etichetta Vulcanologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vulcanologia. Mostra tutti i post

domenica 9 maggio 2010

Nube di cenere del vulcano islandese: aeroporti di nuovo chiusi in Italia

 

La nube di cenere emessa dal vulcano islandese Eyjafjallajökull incombe ancora sul nord dell’Italia. Aeroporti di nuovo chiusi e centinaia di voli cancellati. Tuttavia sembra che già alle 2 di notte la situazione potrebbe tornare alla normalità. La nube staziona ancora nel sud-est della Francia e in Portogallo, dove i voli aerei sono ancora fermi.

La nube di cenere che adesso è arrivata sull’Italia è dovuta ad una nuova fase eruttiva esplosiva del vulcano Eyjafjallajökull che si è verificata negli ultimi giorni.

In questo filmato (risalente al 7 maggio 2010) possiamo vedere la recente emissione di cenere in una ripresa accelerata.

martedì 27 aprile 2010

6 vulcani che potrebbero mettere in ginocchio l’umanità

 

L’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull ha causato danni per miliardi di dollari ed ha creato fastidi a milioni di viaggiatori. Tuttavia, dal punto di vista della violenza eruttiva, è stata un’eruzione di indice 2 in una scala che va da 1 a 8, quindi non si è trattato di un fenomeno realmente catastrofico. Eruzioni molto più intense hanno seminato morte e distruzione, in certi casi causando la scomparsa di intere civiltà (come nel caso dell’eruzione del Santorini che segnò il tramonto della civiltà minoica).

Attualmente sono stati individuati 6 vulcani che potrebbero causare dei disastri a livello globale, con migliaia di vittime e con cambiamenti del clima. Ecco i 6 probabili “killer”:

 

1) Katla (Islanda)

Una foto dell’eruzione del Katla nel 1918.

Ultima eruzione: 1918.

Effetti di una grande eruzione: Se il Katla entra in attività, la sua eruzione sarà 10 volte più forte del Eyjafjallajökull. Il pennacchio di cenere emesso dal Katla arriverebbe nell’alta atmosfera e si svilupperebbe su aree più grandi d'Europa per un periodo più lungo con effetti molto più devastanti per i viaggi aerei e gli scambi economici. L'eruzione potrebbe annientare l'economia europea e forse anche del mondo. Ci sarebbe il ritorno di una grave recessione o una depressione.

Probabilità: piuttosto elevata. Il Katla e il Eyjafjallajokull si trovano a soli 15 chilometri di distanza e tendono ad entrare in attività in tandem, inoltre il Katla è leggermente in ritardo nel suo ciclo di 80 anni.

 

2) Cumbre Vieja (La Palma, Isole Canarie)

Simulazione dello tsunami causato dal vulcano Cumbre Vieja.

Ultima eruzione: 1971.

Effetti di una grande eruzione: nel 200, gli scienziati americani e britannici hanno avvertito che una grande eruzione del Cumbre Vieja potrebbe causare lo sprofondamento del versante occidentale del vulcano che cadrebbe in mare, creando un violentissimo tsunami in Atlantico. Viaggiando a 500 chilometri orari, potrebbe spazzare via le zone costiere della Florida, del Brasile e di alcune parti d'Europa, con onde fino a 40 metri di altezza.

Probabilità: Gli scienziati dicono che la probabilità di una grande eruzione è bassa, ma dovrebbero essere prese serie precauzioni a causa dei danni potenzialmente catastrofici.

 

3) Vesuvio (Italia)

Una foto dell’eruzione del Vesuvio del 1944.

Ultima eruzione: 1944.

Effetti di una grande eruzione: famoso per aver distrutto Pompei ed Ercolano nel 79 d.C., il Vesuvio oggi farebbe molti più danni. Circa 3 milioni di persone vivono vicino al vulcano, 600000 delle quali nella "zona rossa". L'eruzione potrebbe uccidere almeno 8000 persone e causare oltre 24 miliardi di euro di danni. Secondo alcuni vulcanologi il Vesuvio è il vulcano più pericoloso in Europa. La nube di cenere emessa dall’eruzione cambierebbe i modelli climatici in Europa e renderebbe Napoli un "deserto senza vita".

Probabilità: Gli scienziati dicono che il Vesuvio è in ritardo per una grande eruzione.

 

4) Popocatepetl (Messico)

Ultima eruzione: 2000

Effetti di una grande eruzione: il vulcano attivo più alto nell'emisfero settentrionale, il Popocatépetl, si trova a soli 70 chilometri ad ovest di Città del Messico e dei suoi 18 milioni di abitanti, e a 50 chilometri a est di Puebla, una città di due milioni di abitanti. Una grande eruzione potrebbe produrre frane nelle popolose valli alle sue pendici, causando moltissime vittime.

Probabilità: Dopo un periodo di 10 anni di tranquillità, il Popocatépetl mostra di nuovo segni di attività.

 

5) Tambora (Sumbawa, Indonesia)

Ultima eruzione: 1967

Effetti di una grande eruzione: il Tambora ebbe un’eruzione catastrofica nel 1815, che cambiò le condizioni meteorologiche in tutto il mondo, provocando gelate in Italia a giugno e nevicate in Virginia nel mese di luglio con conseguente perdita dei raccolti in tutta Europa e in America. Il colpo-up ha ucciso oltre 71000 persone direttamente, e molti altri per fame e malattia.

Probabilità: il Tambora è ancora attivo e, data la sua storia e i 222 milioni di abitanti presenti in Indonesia, è sempre sotto stretto controllo.

 

6) "supervulcano"Yellowstone (Stati Uniti)

Come potrebbe essere un'eruzione del supervulcano Yellowstone

Ultima eruzione: 640 mila anni fa

Effetti di una grande eruzione: quando la caldera dello Yellowstone, il "supervulcano", entrerà in attività, sarà praticamente la fine del Nord America, da Vancouver a Oklahoma City, perché tutto questo territorio diventerà inabitabile. Le conseguenze umane ed economiche sarebbero incalcolabili. L'ultima eruzione di violenza simile, avvenuta 73 mila anni fa, a Sumatra (vulcano Toba), fece precipitare l'intero pianeta in un inverno vulcanico della durata di oltre un decennio e quasi spazzò via la razza umana.

Probabilità: i geologi cominciano a intravedere i segni che il vulcano avrà presto un’eruzione catastrofica, anche se "presto" potrebbe significare migliaia di anni.

______________________________________________

venerdì 23 aprile 2010

Come dare il nome ad un vulcano!

 

Questa vignetta ironizza sul nome praticamente impronunciabile del vulcano che in questi giorni è ancora in eruzione in Islanda: Eyjafjallajokull. Nella vignetta un’ipotesi di come gli sia stato assegnato un nome simile ;-)

___________________________

lunedì 19 aprile 2010

I fulmini del vulcano in Islanda

 

Il vulcano in eruzione in Islanda, in corrispondenza del ghiacciaio Eyjafjallajokull, non sta creando solo fastidiose nubi di cenere e pericoli di cambiamento climatico, ma sta dando anche spettacolo.

In questa spettacolare foto possiamo ammirare dei potentissimi fulmini che illuminano i vapori e le ceneri emesse dal vulcano. Il meccanismo di generazione di fulmini durante le eruzioni vulcaniche non è ancora stato spiegato in maniera soddisfacente, ma pare che sia dovuto all'elettricità statica che si accumula dallo sfregamento delle polveri nell'aria.

domenica 18 aprile 2010

Eruzione in Islanda. Potrebbe cambiare il clima?

 

Abbiamo visto quanti disagi sta creando il vulcano Eyjafjallajokull a causa delle emissioni di cenere. Gli aeroporti di mezza Europa sono stati chiusi. L’eruzione purtroppo potrebbe durare molti mesi, quindi i disagi non sono affatto finiti. Ma gli esperti affermano che potrebbe verificarsi una conseguenza a lungo termine ancora più grave e cioè un cambiamento del clima.

Eruzione in Islanda

Le ceneri vulcaniche infatti potrebbero giungere fino alla stratosfera dove potrebbero produrre un effetto schermante delle radiazioni solari con conseguente raffreddamento degli strati atmosferici più bassi.

I vulcani nel passato hanno già provocato nel passato alcuni significativi cambiamenti climatici. Di solito le conseguenze più appariscenti si rilevano nei due anni successivi all’eruzione. Nella storia sono un esempio l’eruzione del Tambora, nel 1815, e quella del Krakatoa nel 1883.

Cito, come esempio, un frammento del mio post sull’eruzione del vulcano Tambora (1815):

“Il 1816 (l’anno successivo all’eruzione) è ricordato come “l’anno senza estate” o “l’anno morto di freddo” ed ebbe conseguenze drammatiche per la scarsità dei raccolti soprattutto in Francia e nei paesi già provati dalla carestia provocata dalle guerre napoleoniche che si erano concluse nel 1815 con la sconfitta di Waterloo e l’esilio di Napoleone a Sant’Elena. La cosa singolare è che in Europa e negli Stati Uniti d’America, dove i danni provocati da quell’estate eccezionalmente fredda furono altrettanto gravi, non ci si rese conto del motivo di un così improvviso e radicale cambiamento di clima.”

Ci avviamo verso un periodo di freddo intenso simile ad una “mini era glaciale”? Per il momento è difficile fare previsioni, perché l’entità delle variazioni climatiche potrebbe dipendere da numerosi e complessi parametri.

Nel caso del vulcano Tambora o del Krakatoa o del più recente Pinatubo (1991), si trattò di vulcani esplosivi che lanciarono le ceneri fino a enormi altezze (oltre i 50 chilometri di altitudine sul livello del mare). Ciò favorì un più efficace spargimento delle polveri vulcaniche nell’atmosfera. Nel caso del vulcano Eyjafjallajokull invece ci troviamo di fronte ad un tipo di eruzione di tipo diverso. I vulcanologi hanno definito un “indice di esplosività vulcanica” chiamato VEI (Volcanic explosivity index) che varia tra 0 e 8. Misurando l’indice VEI per il vulcano Eyjafjallajokull si trova un valore tra 2 e 3, simile a quello delle eruzioni dell’Etna del 2002 e del 2003. L’eruzione del Tambora, per confronto, avrebbe avuto indice VEI uguale a 7, quella del Pinatuto indice compreso tra 5 e 6.

Secondo alcuni esperti quindi l’attuale eruzione in Islanda non dovrebbe causare stravolgimenti climatici significativi.

Nella preistoria invece abbiamo prove sicure di eruzioni vulcaniche che provocarono immensi mutamenti climatici ed estinzioni di massa. Ne è un esempio l’eruzione del vulcano Toba (avvenuta 70000 anni fa). Cito un frammento del mio post sul vulcano Toba:

“L'eruzione del Toba è classificata come una delle più violente conosciute, tanto che il Toba si è meritato la denominazione di "supervulcano". Gli effetti dell'eruzione furono tali da modificare il paesaggio locale e cambiare addirittura il clima mondiale. Così avvenne per l'eruzione del Toba. Dal cratere furono espulsi oltre mille chilometri cubi di ceneri e rocce. Una tale quantità di materiale potrebbe seppellire un'area pari a quella di un continente con uno strato dello spessore di diversi metri. La nube di cenere e gas arrivò fino alla stratosfera e da lì fu sparsa dai venti in tutta l'atmosfera terrestre causando una notte perenne che durò diversi mesi. Questo causò la morte di gran parte della flora e della fauna del pianeta. Anche per l'uomo le cose non andarono per niente bene. Si stima, che a causa del freddo e della carestia conseguenti alla notte perenne, riuscirono a sopravvivere solo poche migliaia di individui. La nostra specie attuale deriva da quei pochi antenati che ebbero la forza o la fortuna di sopravvivere. In pratica potremmo dire che l'umanità fu costretta a ricominciare dall'inizio.”

Lago Toba, vulcano Toba
Il lago Toba, la caldera residuo dell’eruzione del vulcano Toba, avvenuta 70000 anni fa

Eruzioni del genere avvengono in media una volta ogni 50000 anni e potrebbero rappresentare un vero rischio. La più disastrosa catastrofe vulcanica documentata invece fu quella avvenuta 250 milioni di anni fa e che causò l’estinzione di massa del periodo Permiano. Anche in questo caso cito un frammento del mio post sull’argomento:

“La più grande estinzione di massa del pianeta Terra non fu quella, famosa, che 65 milioni di anni fa, alla fine del periodo Cretaceo, determinò la scomparsa dei dinosauri, bensì quella che 250 milioni di anni fa, alla fine del periodo Permiano, vide il nostro pianeta spogliato della quasi totalità delle foreste. In questa grande estinzione scomparvero il 95% delle specie marine e il 70% delle specie terrestri.
Questo fu il risultato di una prolungata attività vulcanica che ebbe come centro l’attuale Siberia. Le eruzioni produssero piogge acide e assottigliarono lo strato di Ozono atmosferico permettendo ai raggi ultravioletti provenienti dal Sole di arrivare sulla superficie terrestre.”

L’attuale eruzione in corso in Islanda è solo un fuoco d’artificio in confronto a quelle antiche catastrofi.

_______________________

venerdì 16 aprile 2010

Foto via satellite dell’eruzione del vulcano in Islanda

 

La stavate cercando questa immagine via satellite, vero? ;-) Si tratta dell’enorme pennacchio di cenere (visto via satellite) emesso dal vulcano Eyjafjallajokull, in Islanda, di cui ho già parlato nell’articolo dal titolo Vulcano in eruzione in Islanda. Tutti gli aeroporti chiusi in Gran Bretagna. Se volete vedere altre immagini via satellite dell’eruzione, potete seguire il seguente link: Tutte le immagini via satellite del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda.

___________________

giovedì 15 aprile 2010

Vulcano in eruzione in Islanda. Tutti gli aeroporti chiusi in Gran Bretagna

 

L’eruzione del vulcano che si trova sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull (Islanda) sta provocando grandi disagi nel nord Europa, soprattutto in Gran Bretagna. Infatti le emissioni di cenere vulcanica hanno costretto alla cancellazione dei voli aerei e alla chiusura degli aeroporti. Di questa eruzione ne avevo parlato in un recente articolo dal titolo: Vulcano in eruzione in Islanda.

Questa nuova fase dell’attività eruttiva ha (come era stato previsto) causato vaste inondazioni (provocate dallo scioglimento del ghiacciaio a contatto con la lava) nel sud dell’Islanda. possiamo vedere le immagini di questa devastazione nel secondo filmato di questo post. 800 persone sono state evacuate mercoledì 14 aprile.

 

___________________________

lunedì 22 marzo 2010

Vulcano in eruzione in Islanda

 

Il vulcano che vediamo in questo video si trova in Islanda e sta eruttando sotto il ghiacciaio Eyjafjallajökull. Si tratta di un vulcano la cui ultima eruzione documentata risale a 189 anni fa. L’attività è cominciata il 21 marzo. Le eruzioni di questo tipo possono diventare piuttosto pericolose perché la lava scioglie vaste zone del ghiacciaio causando inondazioni. In questo caso però la situazione pare essere sotto controllo anche perché il centro eruttivo si trova in una zona quasi disabitata.

Dalle immagini vediamo che si tratta di una eruzione vulcanica lineare, che quindi avviene da numerose bocche eruttive poste tutte su una stessa frattura.

Buona visione di questa spettacolare eruzione.

martedì 16 febbraio 2010

Eruzione dell’Etna del 1950-51. Un eccezionale documento filmato

 

L’eruzione dell’Etna del 1950-51 fu certamente una delle eruzioni etnee più lunghe del secolo scorso. Vi fu una prolungata attività effusiva che interessò la Valle del Bove. Le colate minacciarono a lungo i comuni di Milo, Fornazzo e Zafferana. Alcune case di Fornazzo furono distrutte dalla lava.

Le immagini filmate di questa antica eruzione sono molto rare, quindi è con grande piacere che ho trovato questo filmato su YouTube e adesso ve lo posso mostrare. Possiamo vedere alcune immagini drammatiche dell’eruzione in cui le colate laviche distruggono case e terreni nei pressi di Fornazzo.

Buona visione.

mercoledì 10 febbraio 2010

Il vulcano Sakurajima con fulmini!

 

Perché un’eruzione vulcanica dovrebbe generare dei fulmini? Nella foto possiamo ammirare il vulcano Sakurajima, nel sud del Giappone, fotografato durante l’attività eruttiva del gennaio 2010. Possiamo vedere che, tra le scorie incandescenti lanciate in alto dalla furia del vulcano, appare un fulmine.

Bisogna sapere che i fulmini “normali” generati durante i temporali, sono già un tema di grande discussione tra gli scienziati, visto che i meccanismi che li generano non sono affatto stati determinati con certezza. I fulmini che si generano durante le eruzioni vulcaniche sono addirittura quasi un mistero.

Si sa che le scariche elettriche avvengono tra zone che possiedono cariche elettriche opposte, quindi una prima ipotesi è che i materiali vulcanici lanciati dal vulcano siano elettricamente carichi e possano creare queste zone di carica opposta. Nel caso in cui l’eruzione produca molta cenere vulcanica la spiegazione potrebbe essere più semplice, visto che la carica elettrica può essere prodotta dalla collisione reciproca tra le particelle della nube di cenere.

I fulmini sono un fenomeno molto frequente sulla Terra, basti pensare che in media, in tutto il mondo, ogni secondo se ne generano più di 40!

sabato 30 gennaio 2010

Eruzione vulcanica distruttiva nell’isola di Heimaey (Islanda) nel 1973

 

La notte del 23 gennaio del 1973 nell’isola di Heimaey (Islanda) si aprì una frattura della lunghezza di tre chilometri da cui uscì il magma. L’eruzione non solo rese necessaria l’immediata evacuazione dell’isola, ma distrusse la maggior parte della città di Heimaey. Hermann Luschner e Gerhard Skrober filmarono il vulcano durante la prima settimana dell’eruzione.

Questa è una parte del loro materiale filmato in formato super8 e in seguito digitalizzato. Questo documento è davvero straordinario e merita di essere divulgato in tutto il mondo. La prima impressione, guardandolo, è che si sia aperto un vulcano in mezzo alla città (non è lontano dalla realtà). E’ stata una delle eruzioni più “paurose” della storia.

Buona visione.

domenica 20 dicembre 2009

Il vulcano Mayon, nelle Filippine, è vicino ad un'eruzione

Il vulcano Mayon, nelle Filippine, è pronto per un'eruzione. Il Philippine Institute of Volcanology and Seismology ha portato il livello di allerta da 2 a 3. Il Mayon è un vulcano pericoloso (presenta delle eruzioni esplosive) ed è stata ordinata l'evacuazione della popolazione in un raggio di 8 chilometri dal centro eruttivo.

In questo filmato possiamo vedere il cono quasi perfettamente regolare del vulcano Mayon. Si possono osservare le manifestazioni eruttive già in atto in questo momento.

E' difficile dire esattamente quando avverrà l'eruzione e quanto sarà violenta. Non resta altro che attendere gli sviluppi della situazione. Vi terrò informati.

sabato 19 dicembre 2009

La più profonda eruzione sottomarina


I ricercatori hanno filmato la più profonda eruzione vulcanica che si sia mai vista. Il vulcano West Mata, scoperto nel mese di maggio 2009, si trova a oltre 1200 metri di profondità tra le isole Fiji, Tonga e Samoa. Per la prima volta gli scienziati sono stati in grado di osservare da vicino la formazione di un volcano sottomarino che in definitiva è il primo atto della nascita di un'isola oceanica. La composizione chimica della lava emessa dal vulcano West Mata non era mai stata rilevata in precedenza e questo sarà certamente un ottimo spunto per studi successivi.

Nel filmato possiamo vedere le immagini di questa straordinaria eruzione sottomarina. La lava, che esce alla temperatura di 2500 gradi, esplode a contatto con la fredda acqua oceanica.

sabato 28 novembre 2009

Attività vulcanica dello Stromboli (novembre 2009)

 

Questo bellissimo filmato mostra l’attività vulcanica dello Stromboli durante la prima settimana di novembre 2009. Il video è stato realizzato da vari punti di osservazione. Le riprese notturne sono davvero stupende e di alta qualità. Viene evidenziata l’attività molto intensa della notte del 5 novembre 2009.

sabato 7 novembre 2009

Campi Flegrei: la grande area vulcanica della Campania.

 

I Campi Flegrei possono essere definiti come un complesso vulcanico formato da una serie di “caldere a festoni” (leggi la definizione di caldera).

La storia geologica di questo importante complesso vulcanico può essere brevemente descritta come di seguito.

Nello strato vulcano Paleoflegreo, si verificò, dopo un periodo di inattività, una eruzione altamente esplosiva, che portò al crollo dell’edificio, al suo sprofondamento e conseguentemente alla formazione di una vasta caldera sommitale. Dopo un lungo periodo di inattività, il magma piuttosto viscoso risalì nel condotto e diede luogo ad alcune eruzioni esplosive piuttosto violente sugli orli della caldera stessa.

Queste eruzioni periferiche crearono una serie di caldere più piccole come Soccavo, Pianura, Piano di Quarto, ecc…, disposte a festone sull’orlo della caldera grande. Successivamente il fondo della caldera veniva ampiamente solcato da fratture lungo le quali risaliva il magma. I prodotti piroclastici di queste eruzioni la riempirono parzialmente e ricoprirono le parti rimaste del Paleoflegreo con tufi pomicei e cineritici, intercalati da brecce.

Numerose eruzioni esplosive si manifestarono all’interno della caldera determinando la formazione di vulcani di “tufo giallo napoletano”, come Monte Gauro, Capo Miseno, l’isola di Nisida. Eruzioni simili si ebbero anche al di fuori della caldera nella regione dove oggi si estende la città di Napoli.

Successivamente si ebbero nella caldera eruzioni di pomici e ceneri, si formarono così i crateri di Averno, trasformato poi in lago, quello di Agnano e, circa 1500 a.C., il grande cratere degli Astroni. Dopo ciò la veemenza delle eruzioni cominciò a scemare e l’ultima di esse, nel 1538, formò il cono di scorie del Monte Nuovo presso Pozzuoli.

Precedentemente la zona era stata interessata da movimenti tettonici e la parte sud-est dei Campi Flegrei si era abbassata sotto il livello delle acque del Golfo di Napoli. Piccole fratture vulcano-tettoniche avevano suddiviso il fondo della caldera in zolle che si abbassavano e si rialzavano via via a secondo del livello del magma all’interno del focolaio magmatico.

In questa foto possiamo vedere il serapeo, con le sue colonne intaccate da "fori di Litodomi" che normalmente vivono nei pressi della linea di riva.

In tal modo presero origine i bradisismi che variavano la linea della costa. In taluni punti si ebbero sprofondamenti e molte costruzioni romane si abbassarono sotto il livello del mare, in altri punti si ebbero sollevamenti, come a Pozzuoli, comprovati da dai fori dei litodomi nelle colonne del Serapeo.

Questi lentissimi abbassamenti e sollevamenti di aree limitate alla caldera sono dovute a movimenti convettivi del magma nel bacino che, nei Campi Flegrei, si trova ad una profondità di pochi chilometri.

________________

[Bibliografia: “I vulcani”; Alfred e Loredana Rittmann, Istituto Geografico De Agostini Novara, 1976]

________________

mercoledì 21 ottobre 2009

Il vulcano Soufrière Hills in eruzione il 6 ottobre 2009

 

Il vulcano Soufrière Hills si trova nell’isola caraibica di Montserrat. Dopo un periodo di inattività che si è protratto sin da XVII secolo, nel 1995 l’attività è ripresa con notevole frequenza. Questa attività ha provocato lo spopolamento di Montserrat, infatti gli abitanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni dell’isola per evitare le terribili nubi ardenti (dette anche flussi piroclastici). La città principale fu distrutta da una di queste eruzioni.

L’attività non si è ancora fermata e le esplosioni continuano, come si vede in questo filmato del 6 ottobre del 2009. Una spettacolare nube di ceneri si alza al di sopra della cima del vulcano, mostrando che Soufrière Hills può essere ancora pericoloso.

_____________________________________________________________

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio feed. I feed ti permettono di ricevere direttamente sul tuo pc tutti gli articoli del mio blog senza bisogno di visitarlo continuamente! Per maggiori informazioni sui feed, guarda questo filmato.

 

 

Leggi anche:

Il vulcano Anak Krakatoa in eruzione

I vulcani (video documentario)

I fondali vulcanici di Panarea (video documentario)

Lago di lava nel cratere del vulcano Nyiragongo

Le meraviglie dell’Etna

L’eruzione del vulcano Redoubt vista dal satellite

Krakatoa 1883: una delle più grandi eruzioni vulcaniche conosciute

L'ultima eruzione del Vesuvio: marzo 1944

Nel 1815, l'eruzione del vulcano Tambora, provocò la scomparsa di una lingua e imponenti cambiamenti climatici.

Il più grande vulcano d'Europa si trova sotto la superficie del mare e si chiama Marsili.

L'Eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, la più famosa del mondo. In questo articolo una ricostruzione degli eventi più salienti

Com'è nato l'Etna, il vulcano più attivo in Europa. Una storia complessa e avvincente cominciata 700000 anni fa...

martedì 29 settembre 2009

Il vulcano Anak Krakatoa in eruzione

 

Questa esplosione sul cratere del vulcano Anak Krakatoa (sorto sulla caldera del vulcano Krakatoa) ha lanciato in mare rocce del diametro di 1 metro. L’onda d’urto si propaga sui fianchi del vulcano producendo una nube di polveri. La parte più alta del pennacchio di cenere arriva ad un’altezza di oltre 2 chilometri. Chi ha realizzato il filmato afferma che questa esplosione si è percepita ad una distanza di 3000 chilometri, come quella del Krakatoa nel 1883 e che la barca si è capovolta quando l’onda d’urto l’ha raggiunta dieci minuti dopo. L’affermazione è forse un po’ difficile da credere, perché l’entità dell’esplosione non sembra poi così catastrofica. Resta comunque un fenomeno spettacolare.

_____________________________________________________________

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio feed. I feed ti permettono di ricevere direttamente sul tuo pc tutti gli articoli del mio blog senza bisogno di visitarlo continuamente! Per maggiori informazioni sui feed, guarda questo filmato.

 

 

Leggi anche:

>> I vulcani (video documentario)

>> I fondali vulcanici di Panarea (video documentario)

>> Lago di lava nel cratere del vulcano Nyiragongo

>> Il figlio di Krakatoa in eruzione

>> Le meraviglie dell’Etna

>> L’eruzione del vulcano Redoubt vista dal satellite

>> Krakatoa 1883: una delle più grandi eruzioni vulcaniche conosciute

>> L'ultima eruzione del Vesuvio: marzo 1944

>> Nel 1815, l'eruzione del vulcano Tambora, provocò la scomparsa di una lingua e imponenti cambiamenti climatici.

>> Il più grande vulcano d'Europa si trova sotto la superficie del mare e si chiama Marsili.

>> L'Eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, la più famosa del mondo. In questo articolo una ricostruzione degli eventi più salienti

>> Com'è nato l'Etna, il vulcano più attivo in Europa. Una storia complessa e avvincente cominciata 700000 anni fa...

venerdì 14 agosto 2009

I vulcani (video documentario)

 

Cos'è un vulcano? Come nasce? Quali sono i tipi di vulcani? Per rispondere potremmo consultare un’enciclopedia, oppure aspettare che in televisione diano un documentario che ne parla diffusamente.

Ma internet e in particolare YouTube ci permettono di (ri)vedere un documentario della Coronet Instructional Film (1970), senza cercare troppo e senza aspettare.

Si tratta di un filmato molto istruttivo che vi consiglio di vedere. Il vulcani sono delle formazioni geologiche molto affascinanti e non costituiscono solo un pericolo per la popolazione. Lo spettacolo di un’eruzione vulcanica priva di rischi per le cose e per le persone è davvero senza pari, come sanno bene tutti coloro che vivono nei pressi dell’Etna o di Stromboli, o di qualsiasi altro vulcano del mondo che non sia particolarmente pericoloso ;-)

Buona visione a tutti.

_____________________________________________________________

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio feed. I feed ti permettono di ricevere direttamente sul tuo pc tutti gli articoli del mio blog senza bisogno di visitarlo continuamente! Per maggiori informazioni sui feed, guarda questo filmato.

 

 

Leggi anche:

>> I fondali vulcanici di Panarea (video documentario)

>> Lago di lava nel cratere del vulcano Nyiragongo

>> Il figlio di Krakatoa in eruzione

>> Le meraviglie dell’Etna

>> L’eruzione del vulcano Redoubt vista dal satellite

>> Krakatoa 1883: una delle più grandi eruzioni vulcaniche conosciute

>> L'ultima eruzione del Vesuvio: marzo 1944

>> Nel 1815, l'eruzione del vulcano Tambora, provocò la scomparsa di una lingua e imponenti cambiamenti climatici.

>> Il più grande vulcano d'Europa si trova sotto la superficie del mare e si chiama Marsili.

>> L'Eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, la più famosa del mondo. In questo articolo una ricostruzione degli eventi più salienti

>> Com'è nato l'Etna, il vulcano più attivo in Europa. Una storia complessa e avvincente cominciata 700000 anni fa...

domenica 9 agosto 2009

I fondali vulcanici di Panarea (video documentario)

 

Negli ultimi giorni l’isola di Panarea (isole Eolie) è stata molto discussa a causa dei festini a base di superalcolici che hanno ridotto una ragazza in fin di vita.

Ma Panarea è anche un’isola bellissima, dai fondali marini quasi incontaminati e che offrono uno spettacolo davvero incredibile. Dal 2002, dopo una forte eruzione del vulcano Stromboli, nei fondali presso gli isolotti di Bottaro e Lisca Bianca, si sono attivate delle fumarole subacquee che vengono mostrate in questo bellissimo video documentario.

Buona visione di una delle più belle isole del Mediterraneo.

_____________________________________________________________

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio feed. I feed ti permettono di ricevere direttamente sul tuo pc tutti gli articoli del mio blog senza bisogno di visitarlo continuamente! Per maggiori informazioni sui feed, guarda questo filmato.

 

Technorati Tag: ,

 

Leggi anche:

>> Lago di lava nel cratere del vulcano Nyiragongo

>> Il figlio di Krakatoa in eruzione

>> Onda d’urto di un’eruzione vulcanica

>> Le meraviglie dell’Etna

>> L’eruzione del vulcano Redoubt vista dal satellite

>> Krakatoa 1883: una delle più grandi eruzioni vulcaniche conosciute

>> L'ultima eruzione del Vesuvio: marzo 1944

>> Nel 1815, l'eruzione del vulcano Tambora, provocò la scomparsa di una lingua e imponenti cambiamenti climatici.

>> Il più grande vulcano d'Europa si trova sotto la superficie del mare e si chiama Marsili.

>> L'Eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, la più famosa del mondo. In questo articolo una ricostruzione degli eventi più salienti

>> Com'è nato l'Etna, il vulcano più attivo in Europa. Una storia complessa e avvincente cominciata 700000 anni fa...

lunedì 27 luglio 2009

Lago di lava nel cratere del vulcano Nyiragongo

 

Uno dei fenomeni vulcanici più spettacolari e inquietanti è il “lago di lava”. Attualmente sono molto pochi (solo 5) i vulcani nel mondo che presentano questo tipo di attività persistente.

In questo caso possiamo vedere l’attività nel 2002 del lago di lava del vulcano Nyiragongo, situato nella Repubblica Democratica del Congo, sul lato occidentale della Rift Valley.

Il lago di lava presente nel suo cratere, fu scoperto dall'esploratore tedesco Adolf von Gotzen nel 1894. Il 10 gennaio 1977 un crollo delle pareti del cratere provocò una colata di lava che, alla velocità di 100 km/h, uccise più di 50 persone. Il lago tornò a formarsi nel 1982 e una nuova colata nel 2002 invase la città di Goma ed altri 14 villaggi vicini.

_____________________________________________________________

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio feed. I feed ti permettono di ricevere direttamente sul tuo pc tutti gli articoli del mio blog senza bisogno di visitarlo continuamente! Per maggiori informazioni sui feed, guarda questo filmato.

 

 

Leggi anche:

>> Il figlio di Krakatoa in eruzione

>> Onda d’urto di un’eruzione vulcanica

>> Le meraviglie dell’Etna

>> L’eruzione del vulcano Redoubt vista dal satellite

>> Lava dall'oceano

>> Krakatoa 1883: una delle più grandi eruzioni vulcaniche conosciute

>> L'ultima eruzione del Vesuvio: marzo 1944

>> Nel 1815, l'eruzione del vulcano Tambora, provocò la scomparsa di una lingua e imponenti cambiamenti climatici.

>> Il più grande vulcano d'Europa si trova sotto la superficie del mare e si chiama Marsili.

>> L'Eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, la più famosa del mondo. In questo articolo una ricostruzione degli eventi più salienti

>> Com'è nato l'Etna, il vulcano più attivo in Europa. Una storia complessa e avvincente cominciata 700000 anni fa...

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...