Da molto tempo si è già instaurata una “corrente di pensiero” che considera la scienza un insieme di dogmi che non possono essere messi in discussione. Molti, ad esempio, considerano il darwinismo scientifico un dogma che gli scienziati divulgano con autoritarismo e che molti accettano acriticamente. Altri non accettano la teoria del Big Bang e ci sono persino quelli che rifiutano la sfericità della Terra ed il fatto che essa orbiti attorno al Sole.
In questa confusione di credenze e non credenze bisogna fare un po’ di ordine. Cercherò di fare capire che la scienza non è affatto dogmatica e per farlo prenderò in considerazione la scienza in cui sono più competente (o almeno credo di esserlo): la Fisica.
Spesso mi sento dire da persone che non accettano quella che loro chiamano “l’autorità della scienza” una frase del tipo: molte delle cose che ci sono scritte nei libri scientifici sono sbagliate. L’affermazione è molto bizzarra, soprattutto se si parla di una scienza sperimentale. Di solito nei libri di Fisica non sono esposti dogmi ma semplicemente risultati di esperimenti.
Cosa significa esattamente risultati di esperimenti? Quando si enuncia una legge fisica, questa non viene data come un comandamento religioso, ma più umilmente come un risultato sperimentale. Faccio un esempio per farmi capire meglio.
Prendiamo come puro esempio una delle leggi fondamentali della Fisica (che si trova enunciata in qualsiasi libro di Fisica): il secondo principio della dinamica, detto anche legge di Newton. Esso afferma, in parole povere, che la forza causa un accelerazione. In particolare afferma che la forza e l’accelerazione (che è una variazione di velocità) sono direttamente proporzionali. Direttamente proporzionali significa che quando la forza raddoppia, raddoppia anche l’accelerazione, quando la forza triplica, triplica anche l’accelerazione e così via. Ma questa affermazione può essere “vista” con i propri occhi? Ovviamente sì, basta fare una verifica sperimentale e chiunque può vedere che la forza produce una accelerazione e che forza e accelerazione sono direttamente proporzionali. Quando dico chiunque, intendo dire proprio chiunque. Potete fare l’esperimento anche a casa vostra! In questo modo, chi crede che la scienza è dogmatica avrà una inaspettata sorpresa: non c’è nessun dogma, è solo un risultato sperimentale, una osservazione, una constatazione, chiamatela come volete. Guardate come fare un esperimento del genere in questo video:
Avete visto cosa succede? La forza prodotta dal peso che scende fa accelerare il carrello, ma la cosa più interessante è che se il carrello è più carico, lo fa accelerare di meno. In altre parole, potete osservare che se il carrello è sempre carico allo stesso modo ma raddoppiate il peso che lo tira, vedrete che il carrello raddoppierà la sua accelerazione, se invece il peso che lo tira è sempre lo stesso e raddoppiate il carico del carrello, l’accelerazione diventa la metà. Questo discorso così lungo, anche se molto semplice, si può riassumere utilizzando un linguaggio più conciso: quello della matematica.
Infatti la legge di Newton si può scrivere come una brevissima formula matematica:
F = m a
Cioè: la forza su un corpo è uguale al prodotto tra la massa e l’accelerazione. L’esperimento, che chiunque può ripetere in qualsiasi momento, conferma questa formula e ci mostra la cosa più importante che volevo far capire: questa legge non è un dogma e soprattutto non mi sembra il caso di dire che è sbagliata.
Questo era solo un esempio, ma ho considerato una delle leggi fondamentali della Fisica per mostrare che le fondamenta della Fisica non sono così traballanti come alcuni credono.
La notizia è che si possono fare esperimenti per verificare tutte le leggi della Fisica. Alcuni di questi esperimenti sono facilmente realizzabili anche a casa propria, altri richiedono attrezzature più sofisticate, ma è sempre la stessa cosa.
Nel fare trainare un carrello da un peso che cade legato con una cordicella che scorre su una carrucola, qualcuno potrebbe vedere dogmatismo? Ha visto arroganza? Ha percepito conservatorismo? Non credo! Anche se è una legge che è stata enunciata oltre 300 anni fa, non mi sembra che sia scaduta! Quando si legge che Einstein ha confutato Newton non si intende che le leggi della Fisica enunciate la Newton sono sbagliate, ma solo che valgono in particolari condizioni che non implicano velocità vicine a quelle della luce o campi gravitazionali intensissimi come quelli che ci sono nei pressi di buchi neri o stelle di neutroni. In pratica, nella nostra vita quotidiana, la Fisica di Newton è valida con una altissima precisione. Per questo motivo non si può accusare la scienza di essere “conservatrice”, le descrizioni della realtà non sono mai del tutto complete, ma teorie e osservazioni successive finiscono per “completare” le leggi enunciate prima. Le vecchie teorie diventano casi particolari di teorie più ampie e generali. La Relatività ingloba la descrizione newtoniana come un caso particolare quando le velocità sono basse e i campi gravitazionali sono deboli.
Bisogna dire che anche la chimica e la biologia sono scienze basate su esperimenti. L’astronomia è basata su osservazioni. Tutte le scienze non possono mai essere considerate dogmatiche, autoritarie e conservatrici se le si vuole vedere per quelle che sono, con lo sguardo sgombro da preconcetti e da ideologie. Se qualcuno ha ancora qualche curiosità in proposito può andare a leggere il mio post, di argomento simile, dal titolo: Perché le leggi della Fisica sono giuste?
sono totalmente d'accordo. il fatto e' che a scuola si fanno 2 ore a settimana di religione dove li ci sono solo che dogmi e per contro non si insegna bene (altrimenti il tuo post non esisterebbe) il metodo sperimentale e si finisce col pensare che la scienza sia come la religione.
RispondiEliminaps.
ma non si potrebbe cambiare terminologia? parole come 'leggi della fisica' o simili non creano confusione? la natura non promulga leggi. e' solo una mia impressione.
Salve, anche io sono malcelatamente insofferente nei riguardi di chi discute questioni di carattere scientifico in modo semplicistico; in questo mi sento vicino alla Sua posizione. Allo stesso tempo però, sperando di non sembrarLe invadente, vorrei spronarLa ad approfondire alcuni aspetti delle dinamiche che coinvolgono lo sviluppo del pensiero scientifico. In merito le consiglio vivamente un testo dal titolo "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" di Thomas S. Kuhn, rinomato filosofo e storico della scienza che ha rivoluzionato con questo testo tanto il vocabolario quanto gli orizzonti di riferimento nello studio della materia. A mio avviso ogni studioso interessato alle scienze dovrebbe leggerlo. E' una lettura appassionante e arricchirà la Sua prospettiva sul mondo delle teorie scientifiche e sui meccanismi di cambiamento-consolidamento che lo riguardano. Le dico questo perché ho notato che Lei ha una concezione prettamente cumulativa del progresso scientifico cit "Le vecchie teorie diventano casi particolari di teorie più ampie e generali". Inoltre, come avrà modo di apporfondire nel caso decidesse di dedicarsi alla lettura del saggio succitato, la scienza normale è da un certo punto di vista molto "conservatrice".
RispondiEliminaSpero di non averLa annoiata e che questo commento Le si riveli utile.
Cordialmente,
Elio Amicarelli
http://relazioni-internazionali.blogspot.com/
x abramo
RispondiEliminaEcco una cosa che avevo dimenticato di scrivere nel post e che tu mi hai prontamente ricordato! :-) In realtà anche la terminologia che si trova nei testi, universitari e non, è fuorviante. Ecco cosa bisognerebbe criticare realmente nei libri di scienza... Il fatto che si scriva "Legge di ..." fa pensare a una sorta di "costrizione" e non fa pensare che la Natura si comporta "spontaneamente" in quel dato modo.
x Blog Administrator
RispondiEliminaLeggerò con piacere il saggio consigliatomi. Finora avevo letto Contro il Metodo di Feyerabend, trovandolo molto interessante. Il problema di fondo, comunque, è che sia Kuhn che Feyerabend, e d'altro canto anche Popper, non sono scienziati e quindi ciò che fanno è "filosofia" perché non mettono le "mani in pasta" nelle pratiche sperimentali o teoriche della scienza. La loro formazione culturale è decisamente filosofica a letteraria e quindi non possono nemmeno avvicinarsi al necessario formalismo matematico e sperimentale della scienza. Uno dei problemi maggiori della scienza moderna è che richiede ormai una competenza matematica e spesso anche informatica da avere "tagliato fuori" la maggior parte (se non tutti) i letterati, gli artisti e i filosofi.